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Francesco Moneti (Modena City Ramblers) ed il suo amore per la boxe

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L’aretino Francesco “Fry” Moneti, storico chitarrista e violinista dei Modena City Ramblers, dietro alla propria abilità di musicista nasconde una grande passione per la boxe. Lo abbiamo avvicinato per esplorare questo lato della sua personalità che non tutti i fan del noto gruppo conoscono.

Da vent’anni fai parte dei Modena City Ramblers. Come vi rapportate con lo sport all’interno del gruppo?

<<Ovviamente il calcio è lo sport di cui si parla di più, ma c’è anche chi segue altri sport come il motociclismo, il basket o il tennis. Diciamo che nelle lunghe trasferte in furgone capita spesso di parlare di sport.
Per quanto mi riguarda, cerco anche di praticarne un po’ in tournee e può capitare di entrare nella mia camera di hotel e trovare delle piccole palestre improvvisate fatte di sedie, asciugamani stesi in terra a mo’di tappetino e quant’altro.>>

Oltre ad essere un musicista, sappiamo che sei appassionato di boxe. Come nasce il tuo amore per il pugilato?

<<Le cronache familiari riportano che mio nonno materno fosse un grande appassionato di boxe e che da piccolo mi facesse seguire gli incontri in tv. E’morto che io ero piccolissimo e sinceramente non mi ricordo, ma probabilmente l’imprinting è stato quello.>>

C’è stato un boxeur che ti ha fatto innamorare di questo sport?

<<Il pugile che mi ha fatto innamorare perdutamente della boxe è stato Prince Naseem Hamed, inglese di origine yemenita, un vero tornado nella categoria dei superpiuma. Mi trovavo in Irlanda a registrare un cd e la sera in un pub vidi un suo incontro: rimasi folgorato. Da allora in poi se la musica è mia moglie direi che la boxe e’la mia amante ufficiale!>>

Recentemente si è registrato un passaggio di consegne nei pesi massimi. Pensi che sia finita davvero l’era Klitschko?

<<Credo che vi sarà un rematch tra i due e Klitschko, da uomo ed atleta intelligente qual è, non commetterà gli stessi errori. Va detto che quello salito sul ring contro Fury è stato il peggior Klitschko degli ultimi dieci anni. Abulico e letargico. Credo, comunque, che la categoria dei pesi massimi attuali sia piuttosto noiosa,senza grandi talenti anche se vedo bene il giovane inglese Antonhy Joshua.>>

Muhammad Ali miglior peso massimo della storia?

<<Sicuramente si tratta di uno dei piu’grandi. Carismatico, sapeva soffrire ed ha inventato il trash talking.
Trovo commovente e geniale una sua battuta nel post match contro Larry Holmes vinto da quest ultimo. Holmes,commosso di fronte al mito che aveva battuto, disse ai giornalisti “Quest uomo è una leggenda. Mi ha insegnato tutto. Gli voglio tanto bene!” e dall’altra parte un Ali pestato e malconcio gli rispose”Ah si? Mi Vuoi bene? E allora perché mi hai menato?” Ecco, questo era Muhammad Ali.>>

Di Floyd Mayweather cosa ne pensi?

<<Si tratta di uno dei più grandi campioni di sempre, abilissimo anche come business man e carismatico come pochi.. Sono fortunato ad aver vissuto da spettatore tutta la carriera di questo fenomeno. Ha tolto l’imbattibilità a campioni che sembravano inavvicinabili come Ricky Hatton, Diego Corrales e l’attuale campione dei medi Canelo Alvarez. Ha giocato e frustrato per dodici round un picchiatore tremendo come Juan Manuel Marquez.>>

Attualmente chi ritieni i migliori pugili pound for pound?

<<Con il ritiro dell’indiscusso pound for pound king Floyd Mayweather verrebbe da dire il suo eterno rivale Manny Pacquiao, ma a mio avviso il filippino è molto calato negli anni.
Direi che i due nuovi pound for pound siano due giovani: il russo Vasyl Lomachenko ed il cubano Guillermo Rigondeaux. Assolutamente incredibili come tecnica, colpo d’ occhio e velocita. Notevolissimo anche il supermedio Andre Ward ed una menzione d’onore per i due distruttori venuti dall est: Golovkin e Kovalev.>>

Come vedi la scena attuale italiana e toscana in particolare?

<<Ci sono dei pugili molto bravi che meriterebbero altre ribalte. Il problema di fondo è che ci sono pochi soldi e poca visibilità televisiva. Siamo purtroppo ben lontani dalla Germania e dall’Inghilterra, paesi dove i pugili sono delle star, partecipano ai talk show e godono di ampi spazi nei giornali
Andrea Di Luisa, mio amico e bravissimo supermedio, mi confidava che a volte con le borse dei match copre a malapena i costi spesi, di tasca sua, per la preparazione.
E dire che di pugili validi ce ne sarebbero! Solo in Toscana abbiamo Leonard Bundu che ha una classe innata.
Sono aretino ed ho due concittadini fortissimi, che tra l’altro sono due ottime persone: Orlando Fiordigiglio ed Adriano Nicchi, entrambi superwelter. Con Orlando mi sento quasi tutti i giorni e mi alleno a volte da lui.
A Pontedera c’è Ali Ndyae che, oltre a rappresentare una bellissima storia di immigrazione, è un pugile di livello europeo.>>

Francesco Moneti sul ring che pugile sarebbe?

<<Sicuramente non farei parte della scuola messicana. Non sarei uno slugger. Credo che sarei un attendista, un counterpunch, uno di quelli che aspettano la mossa dell’avversario. Più tecnico che picchiatore, anche se amo vedere entrambi gli stili. Chissà, forse in un’altra vita lascerò gli strumenti dentro alle custodie e salirò sul quadrato!>>

Santa Maria del pallone è il titolo di un brano dei Modena City Ramblers uscito nel 1996 ed ancora attuale. Lo riproporrete prima o poi nei vostri concerti?

<<Questo è un brano che ci viene richiesto più volte ma, per una ragione o per una altra, non lo abbiamo più inserito in scaletta. Non vorrei sbagliare, ma credo che lo abbiamo suonato solo nel tour del disco “La grande famiglia” nel 1996. Tante cose sono cambiate da allora ed è cambiata anche la formazione della band.>>

Lo sport è presente anche in “Due magliette rosse”, la vostra canzone scritta per rievocare la finale di Coppa Davis 1976 tra Italia e Cile. Sport e politica, ma anche musica, vanno spesso a braccetto pur correndo il rischio di continue strumentalizzazioni. In un momento come quello che stiamo vivendo, pensi che sport e musica possano dare il proprio contributo in direzione della pace?

<<Sicuramente lo sport e la musica possono veicolare messaggi importanti. Prova a pensare all’inno americano suonato e brutalizzato da Hendrix al concerto di Woodstock: simulando esplosioni e raffiche di mitra col suono della sua Fender Stratocaster, Jimi ha creato un’istantanea della guerra del Vietnam più chiara e precisa di mille articoli di giornale.
Pensa a Bob Dylan,poi a Woody Guthrie o al già citato Muhammad Ali. Oppure pensa, abbassando drasticamente l’asticella, a cosa abbiamo negli anni cantato noi ed altre band italiche.>>

Nella tua carriera di musicista hai suonato con molti grandi nomi del panorama italiano ed internazionale, compresa Patti Smith. C’è un musicista del passato con cui ti sarebbe piaciuto salire sul palco?

<<La collaborazione con Patti Smith è stato uno degli highlights della mia carriera, ma anche parlare di boxe con Daniel Day Lewis non è stato male! (Francesco, nel dire questo, sorride ndr.)
Mi piacerebbe duettare con Santana a Woodstock nel brano “Soul sacrifice” oppure rimpiazzare per un tour il violinista della Dave Matthews Band… Potremmo andare avanti sino alla notte di Natale a parlare di questo…>>

Sei seduto sulla macchina del tempo. Quale incontro del passato ti piacerebbe vedere dal vivo a bordoring?

<<Sarò scontato e ti dico che imposterei il navigatore della macchina del tempo al match di Ali contro Foreman a Kinshasa, lo storico “Rumble in the jungle”, e poi urlerei come un pazzo”Ali bumaye!” insieme agli altri spettatori durante il match. Anche il primo match di Corrales contro Castillo lo avrei visto volentieri a bordoring.>>

Siamo giunti alla conclusione di questa chiacchierata. A questo punto, non posso che chiederti quale è il tuo rapporto con la Maremma e se ti vedremo suonare nel 2016 da queste parti.

<<Mi piace molto la Maremma e vi ho suonato e soggiornato più volte, ma al momento non ho concerti imminenti nelle vostre zone. Io, come sai, sono toscano e sono fierissimo di esserlo. Amo il nostro cibo, la nostra cultura e soprattutto il nostro humour che scherza su tutto e tutti anche per esorcizzare le sfortune e le angherie che abbiamo nella vita.
La Toscana è bellezza ed arte in ogni luogo, è un paradiso più bello del paradiso stesso che, da quel che ho capito,non deve essere questo granché. Vuoi mettere tutte quelle nuvolette bianche con le nostre verdi colline?>>

Francesco sorride, la nostra chiacchierata è terminata e noi lo ringraziamo per la disponibilità e la cortesia con cui si è sottoposto alle nostre domande. A presto, Fry!

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