Baseball
Baseball: Manuel Bindi è il miglior battitore della serie A
Nell’Enegan Grosseto c’è un giovanotto nato il 31 maggio 1978 che sta disputando una stagione decisamente positiva. Questo ragazzo si chiama Manuel Bindi e lo abbiamo avvicinato per una intervista.
Con una media battuta di .458 sei il migliore dell’Enegan e di tutta la serie A nel box.
<<Sono molto felice di attraversare questo momento positivo. So benissimo che non sarà facile mantenere questi numeri, ma farò di tutto per aiutare la mia squadra a vincere perché alla fine quello che conta è la vittoria. Riguardo a questo mio momento molto positivo nel box vorrei ringraziare tutto lo staff dal manager Carlo Del Santo, al coach Luca Moretti per tutti gli sforzi che fanno lanciando anche per ben due volte al giorno batting pratice. Non voglio dimenticare nemmeno gli altri coach Stefano Cappuccini e Stefano Turci che si occupano di noi battitori e che sono sempre disponibili a farci svolgere del lavoro supplementare quando ne abbiamo bisogno.>>
Come vedi il resto della squadra?
<<La squadra ha un line-up veramente impressionante con giocatori di esperienza come il capitano Sgnaolin ed Andrea De Santis che nei momenti decisivi non sbagliano mai. Ci sono poi Giovannini e Cavallini che rappresentano due sicurezze quando c’è da portare a casa un punto… Se fossi un lanciatore avversario, contro il Grosseto resterei sempre concentrato! Anche in difesa stiamo attraversando un buon momento e ultimamente non abbiamo commesso errori. Purtroppo siamo esseri umani e a volte sbagliamo, ma cerchiamo di rialzare la testa subito e fare bene nell’occasione successiva.>>
Recentemente il monte di lancio ha sofferto un po’ a causa di alcuni infortuni, ma contro il Viterbo non ci sono stati particolari problemi.
<<Il parco lanciatori è un misto tra esperienza e ottime potenzialità. Marquez e Perez sono due veterani della serie A; Starnai, Tua, Pancellini, Mega e Manuguerra sono ottimi lanciatori che lavorano ogni giorno per migliorarsi e trovare la miglior condizione. Purtroppo siamo sempre stati sfortunati con gli infortuni, ma anche questi fanno parte dello sport. Ricordiamoci che abbiamo un ottimo staff medico con il dottor Pagliara, il nostro fisioterapista Massimo Baldi ed il preparatore Gianni Natale che hanno sempre fatto di tutto per riparare e guarire questi infortuni. Il nuovo arrivato René Mazzocchi lo avevo conosciuto già quando era a Latina. Ha una grande curva ed un ottima palla dritta: sarà una pedina importante per noi. Spero con tutto il cuore che anche Costa riesca a rientrare dall’infortunio, mi piace molto come lanciatore.>>
Sei tornato quest’anno dopo molto tempo al Grosseto. Come hai trovato la realtà grossetana dopo tanto tempo dalla tua precedente esperienza?
<<Dopo la bellezza di undici anni lontano da Grosseto, al mio ritorno ho visto una realtà molto diversa e più professionale. Tutto è molto organizzato con molte persone che svolgono piccole mansioni che servono a noi giocatori per rendere al meglio pensando soltanto a scendere in campo e dare il meglio. Quando serve qualsiasi cosa, basta parlare con l’incaricato a quel servizio e veniamo accontentati. Questo grazie anche a persone come il direttore sportivo Alessandro Boni che, oltre ad essere un grande amico, è una grande persona. La sua passione ha permesso di ricreare questo ambiente a Grosseto.>>
Quali sono gli obiettivi tuoi e della squadra?
<<Non nego che l’obiettivo sia quello di confermarsi come campioni d’Italia per il secondo anno consecutivo, ma vorrei vedere di nuovo Grosseto in Ibl per concludere la mia carriera come è iniziata.>>
Come valuti il campionato di serie A?
<<Il campionato di serie A non è semplice visto che in due partite si può passare dall’affrontare un lanciatore che lancia a 70 miglia orarie ad uno che ne tira 92. Ci sono ottimi battitori e difensori, perciò la concentrazione deve essere massima. Il nostro girone è di buon livello: Jolly Roger e Foggia sono le squadre che si contendono i play off insieme al Bologna Athletics. Anche negli altri gironi ci sono ottime squadre ed ottimi lanciatori, li vedremo quando sarà il momento.>>
Una curiosita: per tutti sei il Bimbo. Ma come nasce il tuo soprannome?
<<Il mio soprannome mi venne dato da Lambert Ford nel lontano 1997 quando allenava il Bbc Grosseto. Vedendomi accanto ai veterani con la corporatura minuta che avevo all’epoca mi diceva sempre che sembravo un bambino e da quel momento tutti i giocatori iniziarono a chiamarmi con il soprannome di Bimbo.>>
C’è qualcuno che vuoi ringraziare in questo tuo momento felice?
<<Volevo rivolgere un ringraziamento speciale ai miei genitori che mi aiutano quando io sono al campo con mio figlio Gabriele, ormai anche lui nel baseball con il Bsc Grosseto. Soprattutto vorrei ringraziare mia moglie che mai mi ostacola nelle scelte ed, anzi, mi stimola aiutandomi sempre a mantenere forte la mia passione per questo sport senza farmi pesare i sacrifici che faccio passando molte ore al campo come mai avevo fatto prima d’ora.>>