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Calcio

“E chi se li scorda!”: Rolando Marchetti, grossetano della Val di Chiana

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Della serie “Chi viene in Maremma se ne innamora”, oggi di scena su Grosseto Sport, un suo personaggio:
Rolando Marchetti.
Nato in Val di Chiana, a Bettolle (Si), classe 1946, cresce calcisticamente nelle giovanili del Sinalunga per poi passare in quelle del Siena. La squadra vede le potenzialità di quella giovane ala scattante e lo fa esordire a soli 16 anni in prima squadra contro l’Ancona.
Messosi presto in mostra, passa in prestito ad un Empoli guidato da Toneatto che aveva costruito una squadra giovanissima; ma il Siena lo rivuole nei suoi ranghi e torna nella città del Palio fino alla stagione 1968/69. Da lì parte l’escalation per il giovane Marchetti: passaggio in serie B alla Ternana dove contribuisce nel campionato 1971/72 alla promozione in serie A nonostante un grave infortunio al ginocchio. Anno seguente al Novara e nel 1973, fortemente voluto dall’amico ed allenatore del Grosseto, Graziano Landoni, arriva in Maremma (si parlava di una contropartita di 30 milioni di lire, ndr) con il difficile compito di sostituire Giorgio Barbana, idolo dei tifosi biancorossi.

Caro Rolando, cosa ricordi del tuo arrivo in Maremma?
<<Ho un gran bel ricordo che porto sempre con me: venivo da un anno di transizione con il Novara, dopo un grave infortunio, dovevo in qualche modo dimostrare il mio valore (qualche tifoso accusava la società unionista di aver comprato “uno rotto”, ndr) e cercare di non far rimpiangere ai tifosi il loro beniamino Barbana.
A Grosseto ho portato subito la famiglia e abbiamo trovato un ambiente ed un calore che ci hanno convinto a tal punto che, smesso di giocare, siamo rimasti in Maremma veramente felici della scelta.
Data la rivalità tra Grosseto e Siena credevo di avere delle difficoltà con il tifo, in quanto nativo della provincia di Siena e mia moglie senese doc, contradaiola dell’Oca, invece è stato il contrario.
Nei primi anni biancorossi mi ricordo che in un derby a Siena segnai il gol della nostra vittoria…Beh, a quei tempi avevo una Mini Minor targata Gr e per evitare problemi quando dovevamo andare a trovare i familiari di mia moglie a Siena, mi facevo prestare l’automobile di mio padre targata Siena.
Era una bella squadra il Grosseto di quegli anni, con un allenatore come Graziano (Landoni, ndr), un presidente in gamba come Mario Ferri e dei compagni di squadra bravi e umanamente eccezionali. Penso a Carlet, mio compagno al Novara, a capitan Carpenetti, ma anche a Ciacci, Di Prete, Noletti, Angelini, Brezzi e Arcoria. Non me ne voglia chi non ho menzionato…Tanto ci vedremo, come tutti gli anni, alla rimpatriata al ristorante…
Permettimi, poi, di salutare tutti i “vecchi tifosi” che si ricordano di me, mentre ai giovani sostenitori biancorossi di oggi faccio la raccomandazione di sostenere sempre il nostro Grifone. Forza Grosseto!>>.

Grazie a Rolando, soprannominato anche Rollo ed Aspirina, un amico che ci ha fatto tornare in mente ricordi molto belli.

“E chi se li scorda!” vi dà appuntamento a breve, per la chiacchierata con il prossimo biancorosso che ha fatto la nostra storia.

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