Grosseto Calcio
Us Grosseto, il punto dopo la 4ª giornata. Un incubo color amaranto
Il Grifone è tornato con le ossa rotte dalla trasferta al Picchi di Livorno dove è andato in scena il match clou della 4ª giornata del girone E di Serie D.
Un derby, quello di ieri, finito 5 a 2 per i labronici, i quali, dopo il doppio svantaggio del primo tempo, hanno letteralmente annichilito i biancorossi nella ripresa rifilando loro un’umiliante cinquina.
COSA FUNZIONA Se la partita fosse durata solo 45′, quelli del primo tempo, saremmo stati qui a parlare di prestazione importante in casa del Livorno dove, peraltro, a parte in Coppa Italia, il Grosseto non ha mai vinto. Purtroppo, però, il match va visto nella sua interezza e così, a parte qualche singolo, stentiamo a trovare cosa possa aver funzionato.
COSA NON FUNZIONA Partiamo dal risultato: 5 a 2. Uno schiaffo in pieno volto che i biancorossi faranno fatica a dimenticare. D’altronde, solo il Livorno, tra Coppa Italia e campionato, ha rifilato ben 8 gol ai biancorossi. Risultati che hanno minato le già poche certezze dei maremmani. Di sicuro, l’approccio al secondo tempo è stato deficitario, come se i giocatori grossetani non fossero entrati in campo. La cosa assurda è che nel primo tempo, dominato dai biancorossi e chiuso soltanto sullo 0 a 2, Raffaelli non si è sporcato i guanti e nella ripresa è avvenuta la stessa cosa, ma il portiere grossetano ha raccolto cinque volte la sfera in fondo al sacco. Alcune marcature subite sono sicuramente responsabilità diretta di Raffaelli, come in occasione della quarta rete, ma non solo. È altrettanto vero che ci sono state chiusure errate di capitan Cretella e di altri difensori, ma è stata tutta la fase difensiva che nella ripresa non ha funzionato. Per il resto, sempre secondi sui palloni, inesistenti a concludere, lenti a ripartire, timidi ad aggredire, insomma, un disastro che verrà ricordato a lungo sia tra i vincitori che tra gli sconfitti. A questo punto, dopo aver perso male col Poggibonsi e malissimo col Livorno, il dubbio che ci assale è che questa squadra non abbia quella cattiveria necessaria voluta da Malotti. Qualche tifoso, tra i più scafati, ha giustificato la differenza di prestazione tra i due tempi con la voglia dei giocatori di far fuori il tecnico, ma a noi certe congetture sembrano fantascienza. Di sicuro, invece, in base a quanto dichiarato da Lamioni a Gs, la rosa è stata interamente costruita da Vetrini secondo le indicazioni di Malotti e una squadra capace del primo tempo come quello di ieri a Livorno non può essere scarsa. Magari non completa, ma scarsa no.
COSA DOBBIAMO ASPETTARCI Siamo appena alla 4ª giornata, per cui tutto è ancora possibile, ma è necessario che la società, il tecnico e la squadra trovino le giuste correzioni a questa situazione. Essere già a -6 da Livorno e Siena non è positivo. Probabilmente andranno apportati ulteriori rinforzi, a cominciare da un vice-Marzierli. Crediamo doveroso anche un ripensamento tattico, perché ormai gli avversari hanno compreso il modo di giocare dei biancorossi e sanno come comportarsi. Intanto, però, per domani è prevista una conferenza stampa straordinaria voluta da Malotti. Un modo, crediamo, da parte del tecnico per spiegare la situazione alla stampa locale e confrontarsi con essa. Tutto questo, in attesa che contro la Sangio termini la squalifica dell’allenatore biancorosso, un’assenza che in questo periodo ha pesato come un macigno sul campionato del Grifone. Insomma, ci aspettiamo un pronto riscatto dei biancorossi e una rapida risalita in classifica perché, come ha detto più volte in passato Lamioni, è giusto che i tifosi possano sognare, anche se per adesso il Grosseto ha fatto sognare soprattutto i sostenitori avversari.
I numeri, com’è noto, non mentono mai: se una squadra marcia al ritmo di un punto a partita e incassa mediamente 2 goal ogni volta che scende in campo, vuol dire che è in crisi nerissima e che è in perfetta media retrocessione. Tutti eravamo convinti che il Grosseto 2024/25 sarebbe stato in grado di recitare un ruolo da protagonista, anche se io – specie dopo un precampionato a dir poco incerto – dubitavo in tutta sincerità che ci fossero i presupposti per vincere il campionato. Il campo sta dicendo ahimè cose molto diverse e, ora come ora, viene da pensare che l’obiettivo massimo sia il mantenimento della categoria senza troppi affanni. Perché la squadra renda sì e no al 50% del proprio potenziale è un mistero che andrà chiarito e risolto al più presto e, inutile girarci intorno, c’è di che essere preoccupati, molto preoccupati, anche perché si fa fatica a capire quali siano i margini di manovra (ammesso che esistano); oltretutto il cosiddetto mercato di riparazione è spaventosamente lontano.