Calcio
La società Us Follonica Gavorrano dà il benvenuto a Esmeraldo Kondaj
La società Us Follonica Gavorrano dà il benvenuto a Esmeraldo Kondaj, duttile giocatore esterno di centrocampo in forza al Taranto nella prima parte dell’ultima stagione.
Per Esmeraldo Kondaj, classe 2001 nato a Montevarchi e con la doppia nazionalità italiana e albanese, arriva così la nuova esperienza con i biancorossoblù dopo quelle con la Sangiovannese (Juniores e prima squadra), le tre stagioni con la Pianese e, appunto, il Taranto in Serie C, dove ha collezionato 6 presenze complessive prima di svincolarsi lo scorso febbraio. Sono invece 112 le presenze messe in fila in Serie D, con 13 gol segnati all’attivo.
Destro naturale, si tratta, come accennato, di un giocatore che può ricoprire diversi ruoli sulle fasce, dall’out di destra a quello di sinistra soprattutto come quinto di centrocampo, ma ha ricoperto in carriera anche il ruolo di mezzala.
Una freccia dunque per l’arco di mister Marco Masi, che potrà così contare su un giocatore che interpreta il gioco in maniera offensiva e che ha tanta voglia di mettersi in mostra. «Ho tanta voglia di iniziare la nuova stagione e di rilanciarmi dopo un’annata difficile – commenta Kondaj – So che il mister gioca un calcio propositivo e fa giocare bene la squadra, è un tipo di calcio che mi piace molto. Inoltre conosco molto bene il direttore Renato Vagaggini, appena mi ha contattato non ho avuto dubbi. Conosco bene il Follonica Gavorrano, una squadra che punta sempre a fare bene. Quindi la mia scelta è stata immediata, sono molto contento di essere qui. Dovrà essere il mio anno di riscatto e ho tanta voglia di ripagare la fiducia della società. Voglio fare bene a livello personale per dare il mio contributo alla squadra».
Kondaj ritroverà anche dei vecchi compagni. «Ho giocato con Giulio Grifoni alla Pianese – aggiunge – ma anche con Andrea Zini, li conosco bene e abbiamo una bella intesa. Spero che anche quest’anno sarà così e di instaurare un ottimo rapporto anche con gli altri ragazzi del gruppo».