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Calcio

Grifone e Camilli: “C’eravamo tanto amati…”

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Gli amori, anche i più grandi e profondi, a volte finiscono. D’altronde, a livello terreno non esiste nulla di eterno, figuriamoci se può essere senza fine un rapporto tra un imprenditore e un club calcistico. Dunque, non c’è da meravigliarsi se all’inizio della quattordicesima stagione dell’era Camilli (con Piero per ben tredici campionati come presidente) il rapporto di amore incondizionato tra la città di Grosseto e l’imprenditore di Grotte di Castro non è più incondizionato né, tanto meno, corrisposto. D’altronde, Camilli si è stancato, almeno a parole, di questo mondo calcistico che, dopo anni di ascesa, ha provato a scaricarlo nel peggiore dei modi. Nulla da eccepire, perché si tratta di sentimenti umanamente comprensibili. Tuttavia, non si capisce perché Piero, Vincenzo e Luciano Camilli non perdano mai l’occasione per ribadire che lasceranno il Grosseto, magari con esternazioni assolutamente ingiuste e gratuite sull’inadeguatezza della piazza grossetana a livello di tifoseria. Mai che nessuno dei tre si chieda perché, aldilà del calcio che è cambiato (vittima delle regole imposte dalla tv a pagamento e da norme restrittive a livello di tifo), i sostenitori unionisti non vanno più allo Zecchini. Eppure, dati alla mano, pur non essendo una piazza da tutto esaurito, a livello di Serie C2 e C1 Grosseto ha fatto sempre la sua bella figura, mentre, la tanto decantata Viterbo (tra l’altro, anche più piccola come città rispetto al capoluogo maremmano) no. Un paragone tra le due realtà, infatti, pende tutto in favore di Grosseto. Dunque, le ragioni che stanno allontanando la famiglia Camilli da Grosseto sono altre, di certo non basate sul numero dei tifosi. Sia chiaro: se allo Zecchini, durante gli anni in B, la gente è costantemente diminuita qualche colpa ce l’hanno sicuramente anche i Camilli. Forse perché hanno abituato troppo bene la piazza maremmana, ma è innegabile che le ultime tre infelici stagioni (in particolare, l’ultima, culminata con l’umiliante retrocessione), unite alla vicenda Pisa e alle succitate esternazioni, hanno contribuito ad allontanare tanta gente dallo stadio. Si può essere più o meno ottimisti, poi, sul futuro unionista, ma chi scrive continua a pensare e a credere che Camilli se e quando lascerà davvero il Grosseto lo farà vendendo il club a una persona seria. Sì, perché Piero Camilli negli ultimi tempi ha detto tante cose e non tutte sono andate come aveva promesso (<<Non venderò Sforzini>>, ma sappiamo tutti come è finita…), eppure su una cosa è sempre stato ultra corretto: l’iscrizione del Grosseto, il suo ex-gioiello di famiglia. Infatti, anche in questa stagione il club unionista è stato uno dei primi club in assoluto (o forse addirittura il primo) ad iscriversi. Dunque, che nessuno dubiti mai della serietà di Piero Camilli, uno che ha saputo regalarci tanti sogni, anche se quello più grande gli è sfuggito a un metro dal traguardo (per vicende note a tutti). Insomma, Camilli c’è ancora (anche se non si vede) e probabilmente a fine stagione lascerà il Grosseto insieme ai suoi figli. Tutto giusto e lecito. Ormai lo sappiamo e l’abbiamo recepito. L’unica cosa che chiediamo ai proprietari del Grosseto è di rispettare la nostra città, i nostri tifosi e la nostra terra, almeno quanto noi abbiamo sempre rispettato loro. Abbiamo provato anche a farli sentire grossetani, perché Grosseto è una città accogliente. A volte ci siamo riusciti, altre volte no. L’importante, però, è finire bene questa lunga storia d’amore, nel rispetto reciproco, per non sciupare quanto di bello c’è stato prima. Quindi, se siamo tutti d’accordo, torniamo a parlare solo di calcio giocato e proviamo a divertirci, almeno per qualche mese, tutti insieme, perché (purtroppo) del “Doman non v’è certezza”.

Giornalista pubblicista, è appassionato di calcio e statistiche sportive. Vanta esperienze e collaborazioni col Guerin Sportivo (al tempo diretto da Marino Bartoletti), Telemaremma, Tv9, Calciotoscano.it, Biancorossi.it, Vivigrossetosport.it, Tuttob.com e Pianetab.com. All'inizio si è occupato principalmente di Serie B e di Lega Pro, poi anche di Serie D e di Eccellenza. È co-autore del libro Cento passi nella storia, scritto in occasione dei 100 anni dell'Us Grosseto. Da novembre 2014 è il vice-direttore di Grosseto Sport. Ha condotto per tre anni le trasmissioni web Il lunedì del Grifone e D lunedì c'è il Grifone. È il commentatore delle partite dell'Us Grosseto su Gs Tv e su Eleven Sports, nonché del Follonica Gavorrano e dell'Us Grosseto Primavera 3. Ha collaborato anche con Sportitalia.

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