Calcio a 5
Calcio a 5, Izzo: “Giusto chiudere, ma l’Atlante è da play-off”
Ecco quanto dichiarato dall’ormai ex-tecnico dell’Atlante Grosseto, Alessandro Izzo, ai microfoni di Grosseto Sport.
Buongiorno, Alessandro. La fine del tuo rapporto con l’Atlante è stato un fulmine a ciel sereno per tutti. Cosa è accaduto?
<<Buongiorno, Yuri. Beh, finiscono i matrimoni anche dopo quaranta anni e così è finito il mio con l’Atlante dopo undici. Una fine che mi ha provocato dolore, ma a volte è necessario prendere certe decisioni>>.
Indubbiamente, sia per le tue qualità come tecnico che per i risultati conseguiti, non avrai problemi a trovare una nuova società, magari anche di categoria superiore. C’è una possibilità di tornare all’Atlante?
<<Innanzitutto, ti ringrazio per i complimenti. Comunque, non escludo di tornare un giorno all’Atlante. Mai dire mai>>.
Si è chiusa una storia durata 11 anni, un terzo della tua vita. Hai ponderato la tua decisione o hai deciso d’istinto?
<<Ho ponderato la mia decisione. L’istinto non può decidere per undici anni. Sono onesto: a settembre c’era già qualcosa che non mi tornava. Abbiamo provato per amore verso l’Atlante a sistemare le cose tutti insieme, ma non ci siamo riusciti e così ho trovato giusto dimettermi>>.
Hai ricevuto tanti messaggi di affetto, inclusi quelli dei tifosi. Cosa vuoi dire a tutti quanti?
<<Ringrazio di cuore proprio tutti. Ho ricevuto messaggi di vicinanza, di stima e di affetto anche da persone sconosciute. Sono davvero contento per il bel ricordo e l’immagine positiva che lascio di me a quella che è diventata la mia gente, perché oltreché piombinese ormai mi sento anche grossetano. Auguro ai tifosi biancorossi dell’Atlante e dell’Us Grosseto di poter festeggiare ancora tanti successi>>.
Sono tante le persone che ti stimano come uomo e come tecnico. Credi di esserti creato anche molte antipatie? In caso affermativo, perché?
<<Per i valori nei quali credo, essere stimato come uomo mi fa piacere e lo ritengo più importante rispetto all’apprezzamento come tecnico. Tra l’altro, è vero che a livello nazionale sono uno degli allenatori più giovani, ma devo imparare ancora tanto. Antipatie? Ci sta. D’altronde, sono uno dal carattere forte, per cui tendenzialmente mi si ama o mi si odia anche per la mia schiettezza e la mia sincerità. Ad esempio, se le eventuali antipatie dovessero essere state create dalla mia difesa dell’Atlante anche con toni a volte forti, ti dico che non mi importerebbe, perché per difendere la mia squadra rifarei le stesse cose. Se, invece, fossi antipatico a qualcuno per altri motivi, pace. Insomma, non si può piacere a tutti>>.
Passiamo ai ragazzi , quanto è stato doloroso dover dire loro addio?
<<Tantissimo. L’addio ai miei giocatori resterà un ricordo indelebile della mia vita. Nella mia lunga militanza nell’Atlante ho vissuto tanti spogliatoi, prima da giocatore, poi da tecnico e ti assicuro che quello attuale non ha uguali per l’attaccamento vicendevole tra allenatore e giocatori. Ti confido che al momento del saluto sono scoppiato a piangere, ma come me hanno pianto anche tanti dei miei giocatori. Chiaramente, per loro ci sarò sempre e sarò sempre il primo tifoso dell’Atlante>>.
Come vedi l’Atlante in questo momento?
<<Lo vedo benissimo. Non voglio accampare scuse, ma è giusto evidenziare che all’inizio abbiamo avuto almeno le assenze di due giocatori a partita. Tra l’altro defezioni importanti. Credo che io e la società abbiamo allestito insieme una rosa che, al completo, è da play-off. Abbiamo ottenuto 10 punti nonostante le tantissime difficoltà affrontate. Ora, però, che sono rientrati tutti gli infortunati, l’Atlante potrà dire la sua anche per un posto nei play-off. Ci sono i presupposti per farlo, sia per la qualità della rosa che per l’intensità vista negli allenamenti. L’importante sarà far valere il fattore casalingo e poi andare a cercare punti decisivi nelle trasferte più abbordabili>>.
Ci lasciamo con una domanda alla quale devi rispondere con sincerità: sei sicuro della scelta fatta?
<<Sicurissimo>>.