Boxe
“Mi chiamo Mouhamed Alì”: al Fossombroni un incontro tra sport e cultura.
Il sorriso sul volto, la voce ferma e decisa mentre parla agli studenti del Fossombroni, il racconto di una storia di sport, una storia di vita. “Mi chiamo Mouhamed Alì” è il titolo del libro che è stato presentato nell’aula magna dell’istituto d’istruzione superiore di via Sicilia. A parlare con i ragazzi lo stesso Mouhamed Alì Ndyae che ha scritto il libro assieme alla all’autrice Rita Coruzzi. Il pugile italo-senegalese, accompagnato dall’amico e collaboratore Giancarlo Piermaria, ha raccontato alcuni passaggi salienti della sua vita che si ritrovano anche sulle pagine del libro, dalla nascita come figlio d’arte e predestinato della nobile arte, per arrivare alle difficoltà affrontare nell’inseguire un sogno: diventare campione. Gli studenti del Fossombroni sono rimasti rapiti dal racconto del pugile che ha colpito nel segno con tanti aneddoti che hanno contrassegnato la sua vita, non solo dal punto di vista sportivo. Le difficoltà incontrate da emigrato, la povertà, la clandestinità, il grave infortunio, le cadute subite e la capacità di rimettersi sempre in piedi, senza mai perdere di vista l’obiettivo. Mouhamed Alì Ndiaye, oltre al titolo italiano, ha conquistato in carriera la cintura dei pesi supermedi dell’Unione Europea. All’incontro con gli studenti hanno partecipato la dirigente scolastica del Fossombroni Francesca Dini che ha ospitato l’evento, la promoter internazionale di pugilato Rosanna Conti Cavini, la manager di pugilato Monia Cavini e Fabrizio Corsini, presidente della pugilistica grossetana “Umberto Cavini”. Proprio dalla grande famiglia del pugilato grossetano è arrivato l’invito, esteso agli studenti del Fossombroni, di visitare la palestra della storica società grossetana per assistere agli allenamenti degli atleti e di partecipare all’evento sportivo del 30 giugno, con la grande boxe che tornerà protagonista in piazza Dante.