Grosseto Calcio
Us Grosseto, il punto dopo la 18ª giornata. Biancorossi di nuovo nei bassifondi della classifica, ma ora basta alibi
La 18ª giornata del girone E di Serie D si è chiusa con l’amara sconfitta interna subita dal Grosseto contro il Poggibonsi (1 a 2). Un passo falso che ha rispedito i biancorossi nei bassifondi della classifica.
COSA FUNZIONA
La capacità di reazione degli unionisti è il tratto distintivo emerso nel derby di domenica scorsa contro i valdelsani, esattamente come avvenuto nella giornata precedente di fronte al Ghiviborgo. Certo, in questa circostanza è arrivata una sconfitta immeritata, ma andare sotto 0 a 2, rischiare il tracollo, poi trovare il gol che riapre la partita e sfiorare ripetutamente il pari è sintomo di forza mentale. Peccato solo non aver conquistato quello che sarebbe stato un punto più che giusto. A livello di singoli, invece, si è messo particolarmente in luce Giustarini che è rimasto lucido e insidioso anche durante il primo tempo, quando il Poggibonsi ha avuto il controllo del gioco. Nella ripresa, invece, l’attaccante unionista è diventato una spina nel fianco della difesa ospite e ha sfiorato il gol personale in almeno due circostanze, la prima quando ha colpito un palo pieno e la seconda quando è stato anticipato di un soffio al momento di deviare la palla verso la porta avversaria sguarnita.
COSA NON FUNZIONA
La sconfitta interna ha interrotto i cinque risultati utili consecutivi precedenti e, come accennato, ha riportato il Grifone in zona play-out. Mister Liguori alla vigilia del derby contro il Poggibonsi ha parlato di un nuovo inizio di campionato per una rosa totalmente rivoluzionata. Purtroppo, però, il tecnico ha dovuto affrontare molte assenze, tanto da aver avuto a disposizione solo tre centrocampisti di ruolo. Fatto sta che il Grosseto ha regalato, per l’ennesima volta in stagione, il primo tempo agli avversari, un dato questo su cui riflettere. I biancorossi, poi, con i nuovi interpreti sono diventati più offensivi, ma concedono maggiormente a livello difensivo. Si spiega così il quattordicesimo posto come attacco e la decima difesa del girone E. In altre parole, un piccolo miglioramento a livello di reti realizzate, ma un grosso passo indietro come reti subite.
COSA DOBBIAMO ASPETTARCI
Il Grosseto è atteso da due trasferte consecutive, la prima a Seravezza e la seconda a Città di Castello. Inutile dire che si tratta di due appuntamenti da non fallire. Chiaramente, preoccupa la prolungata assenza di Cretella e in tal senso vedremo se il club interverrà o meno sul mercato, ma la rosa a disposizione di mister Liguori è abbastanza varia per cui da ora in avanti basta alibi per tutti. Il Grifone deve uscire dai bassifondi della classifica e per farlo ha la necessità di tornare a vincere. Tra l’altro, la vittoria in trasferta manca dalla 6ª giornata di campionato (9 ottobre 2022, Montespaccato-Grosseto 0 a 1). Da allora, fuori dalle mura amiche, 3 sconfitte e 2 pareggi.
In tutta franchezza la situazione mi sembra preoccupante, senza se e senza ma, dal momento che prosegue una sostanziale “allergia” alla vittoria e dobbiamo fare i conti con un’evidente involuzione nel rendimento: due punti in tre turni, qualcosa come 7 goal al passivo e mesto ritorno in zona playout. Varie volte ho segnalato i rischi che comporta l’assenza di un portiere esperto e di sicura affidabilità e i fatti (credetemi, mio malgrado) mi stanno dando ragione: appare evidente che tale condizione costa cara, ogni partita rischia di essere maledettamente in salita e la strada da percorrere può complicarsi parecchio. In sostanza credo di essere nel giusto se affermo che l’inesperienza tra i pali rappresenta un handicap molto difficile da gestire per una squadra che ha uno spasmodico bisogno di punti per centrare un obiettivo senza il quale tutti i programmi di rinascita andrebbero a farsi friggere.
il mercato invernale ha rinforzato notevolmente la rosa.
L’entità dell’infortunio di Cretella farà prendere la decisione se tornare sul mercato o meno per un altro centrocampista.
Piuttosto l’arrivo di Diambo classe 2001 (quindi sempre fuoriquota) potrebbe essere la molla che spingerà la società a prendere in considerazione la possibilità d’ingaggiare un portiere d’esperienza, dico questo perché 6 portieri utilizzati in 18 partite ancora non hanno certificato la titolarità e l’affidabilità del ruolo.