Seconda Categoria
Riccardo Pandolfi, dopo caterve di reti, dice basta: domenica la sua ultima partita
Magliano in Toscana – Appendere le scarpette al chiodo sembra scontato nella carriera di un calciatore. Prima o poi succede a tutti. Ma quando a smettere è un giocatore che ha fatto le fortune delle squadre per cui ha giocato, ed ha creato il panico nelle difese avversarie, l’ultima gara diventa quasi un momento di riflessione. Riflessione per una carriera che seppur non professionistica, ha portato il nome di Riccardo Pandolfi ad essere conosciuto e temuto su ogni campo della provincia di Grosseto. Pandolfi, bomber di Magliano in Toscana, domenica giocherà la sua ultima gara. Poi, anche lui, passerà la mano. Impegni personali e lavorativi costringono il bomber maremmano a smettere prima della fine della stagione. Saranno contenti portieri e difensori di Seconda categoria, mandati al manicomio, oppure al bar, dai suoi movimenti in oltre trent’anni di carriera. Saranno meno contenti i suoi compagni della Maglianese, ma anche i suoi amici di Montiano, squadra con cui aveva giocato in passato. Attaccante atipico per il calcio dilettantistico, Pandolfi era uno di quei giocatori col fiuto del gol, che sapeva prima degli altri dove sarebbe arrivata la palla. Con un movimento mandava al bar un difensore, con una giocata risolveva una partita. Capitano silenzioso dello spogliatoio, ragazzo umile e modesto, che non ha mai sfoggiato le sue vagonate di reti segnate per avere magari un rimborso spese più alto in qualche squadra. Ha sempre giocato per la maglia, per il paese, per gli amici che lo circondavano. Cresciuto calcisticamente nella Maglianese, ha fatto le fortune dei giallorossi, per poi passare ai cugini del Montiano, dove con le sue reti aveva fatto sognare l’Athos Bonini. Poi il ritorno alla Maglianese, a casa, dove chiuderà una lunga carriera. Domenica Maglianese-Nuova Grosseto chiuderà il cerchio della sua carriera, e col Montiano che riposa, anche gli amici biancoblù saranno in tribuna ad omaggiarlo.