Grosseto Calcio
Us Grosseto, il punto dopo la 12ª giornata
Ieri pomeriggio, allo Zecchini, il Grifone è stato fermato sull’1 a 1 dalla Vis Pesaro, passata in vantaggio all’83’ e raggiunta in pieno recupero finale da Arras.
COSA FUNZIONA
La difesa e più in generale la fase difensiva ieri sono tornate sui consueti livelli dopo l’umiliante 5 a 0 di Imola. Certo, la Vis Pesaro non è venuta qua a giocare a viso aperto, ma Siniega e Ciolli hanno letteralmente annullato la coppia vissina composta da Gucci (5 gol, valsi 13 punti) e De Respinis (3 gol). Molto positiva anche la reazione di rabbia e di orgoglio dopo lo svantaggio arrivato all’83’ in modo un po’ rocambolesco. Una reazione che ha portato al più che meritato pareggio ad opera di Arras. Proprio l’attaccante sardo ha segnato le ultime 2 reti grossetane in campionato e, da solo, 1/3 di quelle totali, appena 6, equamente suddivise tra attacco (3) e centrocampo (3). Inoltre, non aver perso ha consentito di muovere la classifica, anche se la posizione del Grifone è sempre molto complicata. Infine, va salutato con piacere il ritorno in biancorosso di Pippo Boccardi, un giocatore che può aiutare il Grosseto sul fronte offensivo.
COSA NON FUNZIONA
Sicuramente a non funzionare sono diverse cose. Da dove partiamo? Beh, la classifica è decisamente deficitaria e insoddisfacente, col penultimo posto a 10 punti, in coabitazione con la Pistoiese. L’unica consolazione è che il Grifone ieri ha guadagnato un punticino sul Teramo e il Pontedera e proprio quest’ultima formazione riceverà i ragazzi di Magrini nella 13ª giornata. Manca ancora, poi, la vittoria casalinga così come è troppo poco averne raccolta appena una in 12 incontri. Pessimo pure il dato dei gol, soltanto 6, un numero che colloca il Grosseto all’ultimo posto del girone per reti realizzate. Ieri, però, al di là delle prestazioni individuali di Moscati e Dell’Agnello, va detto che gli attaccanti sono stati serviti sempre in modo errato, con lanci lunghi fuori misura o con palloni difficilmente giocabili. Chiaramente, in una situazione delicata come quella attuale, perfino le scelte del tecnico rischiano di affossare l’autostima di alcuni giocatori. Pensiamo, ad esempio, al ruolo di trequartista orfano di De Silvestro. In rosa ce ne sono altri due che rispondono ai nomi di Ghisolfi e Marigosu, ma ieri Magrini a loro ha preferito Serena, bravo quanto vogliamo, ma non a suo agio in quel ruolo.
COSA ASPETTARSI
Qua, a forza di fare come gli struzzi che mettono la testa sotto la sabbia, ovvero continuando a dire che non c’è da essere preoccupati, la situazione si è fatta fin troppo complicata. La sterilità offensiva, ahinoi, c’è e non accenna a risolversi. Boccardi, per quanto bravo, non è una prima punta, per cui non crediamo che sarà lui a risolvere il problema. La soluzione si chiama calciomercato, a meno che il Grifone e i suoi attaccanti non riescano a sbloccarsi definitivamente. Purtroppo, poi, Gorelli non è ancora pronto, altrimenti, visti gli interpreti, potremmo auspicare un cambio di modulo (3-5-2 o 3-4-1-2) per rendere il Grosseto meno prevedibile agli avversari. Chiaramente, mister Magrini ha il polso della situazione e conosce meglio di tutti i suoi ragazzi, ma l’auspicio è che giocatori come Artioli, Ghisolfi e Marigosu siano impiegati di più e, magari, nei propri ruoli, altrimenti c’è il rischio di perderli e di vederli richiamati anzitempo dai rispettivi club di appartenenza. Se non altro, il derby di sabato a Pontedera sarà un ulteriore banco di prova per tutti, perché metterà in palio punti pesanti in chiave salvezza.
In tutta franchezza se oggi qualcuno mi chiedesse cosa funziona nel Grosseto attuale, la mia risposta sarebbe semplicemente “niente”. Del resto può esserci qualcosa di buono nella situazione di una squadra che in 12 turni ha segnato solo 6 goal e ha vinto una sola volta? La cosa peggiore non è neanche tanto la classifica in sé (che pure è drammatica), quanto la totale assenza di prospettive di uscita da una crisi che sembra sempre più un vicolo cieco: questo è il materiale umano a disposizione e questo resta almeno per altri due mesi. Dovremmo immaginare che per incanto questi giocatori esplodano e inizino a rendere il doppio di quanto hanno fatto fino adesso? E perché mai dovrebbe accadere, in virtù di che cosa? Il guaio è che, quando si aprirà il cosiddetto mercato di riparazione, è probabile che la frittata sia bell’e fatta, senza considerare che è tutto da verificare che ci siano le condizioni e le possibilità per reperire quei tre o quattro elementi in grado di garantire una svolta radicale. E poi diciamo la verità: da che mondo è mondo le squadre valide si allestiscono a giugno e a luglio, non certo a gennaio. Pecco per eccesso di pessimismo? Lo spero tanto: se ciò che accadrà d’ora in avanti dovesse smentirmi clamorosamente, sarei il primo ad esserne felice.
Per quanto riguarda i giovani, secondo me, le prospettive di inizio anno sono cambiate, purtroppo la classifica è impietosa e non ci possiamo permettere di schierare troppi debuttanti.
Io sono convinto che i giovani in questione (Ghisolfi, Artioli etc. etc.) sono calciatori promettenti ai quali auguri una luminosa carriera, ma il Grosseto in questo momento ha bisogno di gente esperta, di categoria e con gli attributi.
Ripeto, non è una bocciatura dei calciatori in questione, è una necessità impellente del Grosseto di evitare la retrocessione ad ogni costo e se il prezzo da pagare è il rientro di qualcuno di loro a Gennaio alle rispettive case-madri pazienza, prima della loro valorizzazione viene il mantenimento della categoria.