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Staff del sindaco di Grosseto: 10mila euro di risparmio rispetto al 2018 e oltre 50mila rispetto alla giunta Bonifazi
Sindaco e Cerboni: “Mascagni-Pd fanno scuola di populismo, ma inciampano
sul + e il -”
La situazione emergenziale ha portato tutti all’esasperazione e ne siamo
consapevoli. Ha però delle singolari reazioni nei componenti della
nostra bizzarra opposizione che – come effetto collaterale della
quarantena – scambiano il segno meno con il segno più, trasformando con
tanta fantasia, e forse anche un pizzico di magia, un’operazione di
contenimento di spesa in uno spreco di inquantificabili proporzioni.
Peccato che di inquantificabile in questa vicenda ci sia solo
l’imbarazzo che stiamo provando di fronte a questa strumentalizzazione
dell’opposizione che ribalta la realtà, che è quella invece di un
risparmio di 10mila euro rispetto al 2018 e di addirittura 50mila euro
rispetto alla somma spesa dalla giunta Bonifazi, di cui Mascagni
rappresenta l’erede. Sarebbe bastato leggere la delibera 102 del 27
aprile per capire che nel 2018 nel mio staff erano impiegate 5 persone:
2 in categoria D, 2 in categoria C, 1 in categoria B3. Con l’atto di
riorganizzazione di aprile abbiamo sempre 5 persone: 2 in categoria D, 2
in categoria C, 1 in categoria B3. Nulla, compresa la situazione del
2019, è cambiato. Stessi profili per uno stipendio tabellare complessivo
di circa 112mila euro annui, cui si aggiungeva una parte variabile
(trattamento accessorio) che nel 2018 era di 27mila euro, per un totale
di circa 140mila euro. Nel 2019 era di 19mila euro per un totale di
130mila, nel 2020 – con il nuovo assetto – sarà di 16.200 euro, per un
totale di 128mila euro. C’è stato quindi un risparmio di 10mila euro in
due anni e nel 2021 ci sarà un risparmio ulteriore, perché il nuovo
sistema sarà in vigore per tutti e 12 i mesi, in linea con la delibera
di contingentamento della spesa. L’operazione è infatti pensata e
attuata proprio per contenere la spesa e – allo stesso tempo – dare
certezze allo staff sui compensi evitando inutili oscillazioni dei
costi. Tra l’altro stiamo parlando di uno staff di professionisti, uno
staff giovane, operativo e sempre attivo in questa fase di emergenza. Ma
la debacle del duo Mascagni-Pd non finisce qui, tanto che – se il loro
attacco non fosse stato così infondato – ci sarebbe quasi dispiaciuto
infierire per evitare una ulteriore figuraccia a un’opposizione i cui
esponenti evidentemente (sarà un altrettanto bizzarro scherzo del
destino) fanno fatica a fare i “Conti”. Ebbene, con la giunta Bonifazi
si era toccato – come spese legate allo staff – quota 180mila euro. Le
figure a disposizione erano 4, tutte in categoria D, per un totale di
110mila euro di stipendio tabellare annuo, con 41mila euro di
trattamento accessorio e la retribuzione per un professionista con
partita Iva di 37mila 800 euro. Questi sono i numeri. Ciò che ci sta a
cuore è far sapere alla città che ho uno staff che lavora seriamente e
che – nel tentativo di mettere in cattiva luce il sindaco e la sua
giunta – l’opposizione rischia di essere offensiva nei confronti delle
persone.
Funziona sempre così: minoranza dice nero, maggioranza dice bianco. Ma la verità?