Grosseto Calcio
Gs intervista Alessandro Raimo: un difensore con l’animo dell’attaccante. “Felice delle scelte fatte”
Grosseto Ospite della trasmissione “D lunedì (c’è il Grifone)” Alessandro Raimo che da dicembre scorso è entrato a far parte del progetto del Grosseto 2019/2020: dal Ponsacco (14 presenze nella prima parte di stagione) a contro il Ponsacco nella partita vinta domenica scorsa 2-0 dai maremmani;
<<Mi ha fatto piacere vedere le tifoserie di Grosseto e Ponsacco molto unite. Auguro ai miei ex compagni di salvarsi nonostante le vicende societarie che hanno costretto in molti ad andare via – racconta Raimo – Speravo di vincere e dal giorno dopo tornare a fare il tifo per loro e così è andata. Mi ha fatto piacere essere tornato e ritrovare degli amici>>.
Ad esempio?
<<Sono molto amico di Lischi che è cresciuto con me alla Fiorentina, con alcuni ragazzi ti leghi in un modo tale che riesci a portare l’amicizia avanti anche negli anni a venire>>.
Vittoria meritata, ma forse il risultato non vi ha accontentato del tutto…
<<Il mister voleva che chiudessimo prima la partita, infatti a fine primo tempo ci ha un po’ ripresi per non aver sfruttato le occasioni avute. La ripresa è stata più tranquilla, perché avevamo speso tanto nel primo tempo e anche a causa della pesantezza del campo>>.
Da quando sei a Grosseto ti stai imponendo come esterno difensivo destro, una evoluzione della tua carriera iniziata in tutt’altro modo:
<<A Firenze giocavo esterno alto, a Livorno ho cambiato – risponde Raimo – Ho iniziato da subito come attaccante, a 12 anni alla Fiorentina facevo la prima punta, poi piano piano ho iniziato come esterno destro>>.
Uno compagno che ricordi giocare con te nel settore giovanile viola?
<<Sicuramente Nicola Zaniolo, c’erano anche Sottil e Ranieri che si stanno imponendo ad alti livelli; tecnicamente Zaniolo era già era di un un altro livello, gli mancava solo lo sviluppo fisico>>.
Poi a Livorno dicevi?
<<A Livorno, mister Nappi, mi ha spostato a fare il terzino e i le prime settimane non la presi affatto bene, non mi piaceva io avevo sempre giocato davanti. Però è stata anche la mia fortuna ed i trampolino di lancio per andare in prestito alla Massese dove ho trovato mister Magrini e il direttore Bicchierai. Questo cambio di ruolo non lo accettai di buon grado, poi visto che potevo fare meglio e sfruttare le potenzialità e il mio stile di gioco, ad oggi se mi chiedessero di tornate attaccante direi di no>>.
Alessandro Raimo è nipote di Aldo Agroppi, hai carattere simile a quello del nonno?
<< Direi di no, non so se per sfortuna o meno – risponde – Ci sono abituato a sentirmi dire che sono il nipote di Agroppi, ma sono a Grosseto perché me lo sono meritato sul campo. Avere un nonno come il mio è una fortuna – prosegue Raimo – non tutti hanno la possibilità di chiedere consiglio e confrontarsi con un giocatore che giocato in serie A. Mi segue e lui è quello che sa come gestire, è il primo a cui dare ascolto >>.
Grosseto l’hai trovato come te lo immaginavi?
<<Quando venni qui col Ponsacco, perdemmo col Grosseto 2-0 e vidi una squadra esperta. Me l’attendevo così. Si tratta per me della prima volta che cambio la squadra a stagione iniziata, non sapevo cosa aspettarmi per fortuna ho trovato ragazzi giovani e vecchi che mi fanno sentire come se fossi qui da inizio anno – conclude Raimo – Sono contento della scelta fatta, qui si fa il calcio da dilettanti, ma a livelli professionistici; l’anno scorso ero a Pontedera in serie C e l’organizzazione che ho trovato a Grosseto posso dire è da categoria superiore>>
Albalonga prossimo ostacolo, comincia la serie di scontri diretti, come vi state preparando?
<<Credo che sia una squadra forte, davanti hanno giocatori di categoria di sicuro non è una partita facile – chiosa Alessandro Raimo – Speriamo di arrivare fino in fondo e festeggiare qualcosa tutti insieme a fine campionato>>.
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