
Calcio
Gs Inchiesta: la crisi del calcio amiatino

Grosseto. Siamo oramai ad un passo dall’inizio della nuova stagione sportiva e purtroppo dobbiamo certificare l’assenza dai campionati di Prima Categoria di formazione del comprensorio amiatino sul versante della provincia di Grosseto.
Con la retrocessione del Castell’Azzara infatti non ci sono altre formazioni se non in Seconda Categoria.
Sinonimo di una crisi che attanaglia i paesi montani non solamente sotto l’aspetto calcistico e sportivo, ma anche in ambito demografico. Forse proprio la crisi di nascite e lo spopolamento potrebbe essere tra le principali cause della situazione. Iniziando il nostro tour passiamo da Cinigiano dove la società è oramai stabilmente in Seconda Categoria e con alla guida Scheggi ha trovato una sua dimensione di medio alta classifica.
Salendo, il primo paese che troviamo è Arcidosso; qui ha sede l’Aldobrandesca che oramai da diversi anni fa l’altalena con la Terza Categoria. Calcio nostrano con tutti i componenti della rosa che sono del comprensorio.
Continuiamo ad andare avanti è ci troviamo davanti Castel del Piano con la gloriosa e piena di tradizione Neania. Al “Campogrande” ha fatto il suo esordio in Italia con il Napoli, Diego Armando Maradona. I Cioli per molti anni sono stati un vanto per il mondo del calcio maremmano con i molti campionati di Promozione ed Eccellenza disputati.
Adesso i giallorossi vivacchiano tra la Prima e la Seconda Categoria e stanno tentando da quest’anno anche con una sagra di avere nuove risorse per prefiggersi obiettivi importanti.
Da Castel del Piano ci dirigiamo a Santa Fiora dove l’Intercomunale quest’anno vivrà una sorta di anno “zero” con la squadra che dopo molti anni sarà formata esclusivamente da calciatori del luogo. Nelle precedenti annate l’assenza di “indigeni” aveva causato uno scollamento con il territorio che aveva portato ad avere gli spalti molto spesso semi deserti.
Il nostro tour si conclude in quel di Castell’Azzara dove la formazione locale dopo l’amara retrocessione ha voglia di riscatto, anche se non sarà facile.
Che idea ci siamo fatti in tutto questo? Che sicuramente la crisi economica che ha colpito i paesi amiatini ha influito notevolmente sui budget delle squadre locali che non hanno più l’appeal di qualche decennio fa e per questo occorre correre ai ripari tornando a far crescere i giocatori in casa proprio.
In questa direzione è nata la Giovanile Amiata che non è altro il settore giovanile delle principali formazioni del territorio locale e che sicuramente sta dando e darà i suoi frutti anche nel breve periodo, ma nel futuro prossimo ci si dovrà accontentare al massimo di una Prima Categoria.
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