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Biciclette “Fixie”, scatto fisso
BICLETTE “FIXIE”, SCATTO FISSO
La bicicletta a scatto fisso, altrimenti detta “fixie”, sempre più di moda negli ultimi tempi anche tra i professionisti e gli appassionai delle due ruote, è in verità nient’altro che la forma più semplice di bicicletta al mondo, nella sua forma “originaria”, dato che permette esclusivamente di muoversi in avanti. Da quando nel 1818 è stato inventato il primo velocipede, il principio di fondo della bicicletta con la catena, la disposizione delle ruote e la pedivella, è rimasto lo stesso fino ai nostri giorni: oggi a livello mondiale questo mezzo veloce ed ecosostenibile è diventato il mezzo di trasporto più amato e diffuso e si può considerare una delle più importanti invenzioni tecnologiche dell’umanità. I ciclisti scelgono sempre più spesso una fixie come una scelta consapevole per la sua semplicità di utilizzo, la sua leggerezza, ma anche e soprattutto per la possibiltà della “personalizzazione” del proprio mezzo, dalla combinazione di colori, della sella, delle ruote ecc. e di tutti gli accessori, il che conferisce alla bicicletta quella “individualità” con la quale gli amanti delle due ruote si sentono liberi di esprimere la propria personalità, i propri gusti e il proprio stile potendo personalizzare con tanti accessori la propria bicicletta.
Le fixie non possiedono il meccanismo della ruota libera, quella che permette di smettere di pedalare e di far sì che la ruota posteriore continui a muoversi: nelle biciclette a scatto fisso il pignone, la ruota dove passa la catena, è fissato al mozzo, e il mezzo è senza cambi, con un’unica marcia, quindi non bisogna mai smettere di pedalare ed è possibile muoversi sia in avanti che indietro. Si possono montare i freni sulle biciclette a scatto fisso, ma spesso si utilizza soltanto il freno anteriore poiché quello posteriore si andrebbe a sovrapporre alla frenata “a pedale”, anche se i ciclisti “puristi” preferiscono non avere freni sulla propria fixie, soprattutto per un motivo di peso e di estetica. Gli amanti delle biciclette a scatto fisso possono tranquillamente prendere in considerazione l’opportunità di viaggiare in sella alla propria due ruote, ma devono individuare con attenzione l’itinerario, dosandolo sulle proprie gambe e evitando salite troppo impegnative, senza dimenticare di limitare il peso e non viaggiare con troppe “zavorre”. I viaggiatori più esperti non si limitano alle piste ciclabili di pianura, anche se avere un unico rapporto è certamente difficoltoso, perché chi non ha un allenamento da atleta pedalare in salita con una bici a scatto fisso può risultare estremamente limitante. Insomma, per affrontare viaggi cicloturistici con una fixie sono necessarie competenze che si acquisiscono solo dopo un certo allenamento e una certa confidenza con le particolarità di questo mezzo, come la frenata ad esempio, dato che, specialmente in discesa, frenare con i pedali richiede un’ottima sensibilità sulla propria pedalata e una discreta “potenza” nelle gambe.
La Regione Toscana è il luogo privilegiato per gli appassionati di cicloturismo: in particolare, la Maremma grossetana offre un’ampia scelta di itinerari per tutti i gusti e tutte le tipologie di “allenamento”, con i suoi paesaggi affascinanti e i colori del territorio. Il Grand Tour della Maremma è un percorso straordinario che dalle Colline Metallifere all’Area del Tufo passa per l’Amiata, si sposta dalle colline di Manciano alla Costa d’Argento alle campagne del Grossetano, torna sulla costa fino a Castiglione della Pescaia e poi sulle colline del metallo: circa 366 chilometri di itinerario cicloturistico da affrontare in sella alla propria due ruote alla scoperta del vero cuore della Maremma, tra campagne, borghi medievali e panorami mozzafiato che si aprono sul Mar Tirreno.