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Grosseto Calcio

Grosseto: tutti più o meno colpevoli di un campionato non all’altezza.

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Il pareggio di Cenaia ha certificato di fatto l’esclusione dai giochi per il primo posto dell’Us Grosseto, a meno che la squadra biancorossa non riesca a fare dieci vittorie in altrettante partite come chiesto dalla tifoseria organizzata che al termine dell’incontro ha avuto un confronto con tecnico e giocatori.

Proprio loro sono i maggiori indiziati sul banco degli imputati (passateci il termine) di una stagione che al momento non è all’altezza di quelle che erano le aspettative di una piazza che ha dato fiducia al nuovo progetto, sostenendo la squadra in trasferta ed in casa e sottoscrivendo quasi mille abbonamenti. Se non è un record per un campionato regionale di Eccellenza, poco ci manca.

Sono riaffiorati i problemi di inizio anno, con una compagine senza attributi, che non crea azioni pericolose nonostante abbia attaccanti, centrocampisti e difensori da categoria superiore.

Nessuna altra squadra del girone si permette di tenere in tribuna Cosimi e Mesinovic, tanto per citare due giocatori. A proposito del capitano: è passato da essere uno dei giocatori più propositivi delle ultime partite a non essere neanche convocato. C’è chi vocifera che ci siano state incomprensioni con il tecnico, ma al momento sono solo voci e nulla altro.

Consonni è tornato così sulla graticola, nonostante la vittoria di una Coppa Italia di Eccellenza fase regionale, che – è giusto ricordarlo – non dà il pass per il salto di categoria.
Una coppa che dà prestigio, ma le altre formazioni spesso la snobbano visto che le loro rose, al contrario di quella biancorossa, sono composte da dopolavoristi che si allenano per la maggior parte alla sera e non alle 15 e che certamente non sono andate una settimana in ritiro.

Forse è vero che il Grosseto in Eccellenza non c’entra niente e che forse ha un gioco di categoria superiore, ma al momento è quello che abbiamo e che passa il convento (per fortuna ci sono stati i Ceri per far ripartire il Grifone), ma ci pare che l’ambiente non si sia calato nella giusta mentalità.
È logico che il Cenaia, il San Marco Avenza e via discorrendo faranno la partita della vita contro la squadra maremmana e non contro il Sangimignano e la Cuoiopelli con tutto il rispetto per quest’ultime.

Gli episodi non stanno aiutando e questo è vero, ma quando tiri solo un paio di volte nella porta avversaria c’è poco da aggrapparsi a decisioni arbitrali molto discutibili.

Ieri la “mitica” Cenaia è stata amara, il Grosseto è stato fermato in un piccolo terreno di gioco dov ea ridosso della rete c’erano le canne di bambù e a malapena una tribunetta; insomma un impianto da Prima Categoria.

Ma la formazione biancorossa si è ambientata bene a questo livello e purtroppo ha visto passare via a tutta velocità il treno della promozione.

Esonero o non esonero? Magari adesso può servire a poco. Forse andava fatto il cambio di allenatore a dicembre, ma non è stato fatto neppure quando il dissenso tra la proprietà e il tecnico è stato evidente a tutti. Ecco, questo potrebbe essere il più grande rimpianto: quello delle decisioni non prese.

E adesso? Adesso è necessario raccogliere i cocci e puntare tutto su Coppa Italia fase nazionale e play-off, ma se la squadra non scenderà in campo con il coltello tra i denti, i risultati stenteranno ad arrivare.

Una piccola nota, però, è doverosa farla. Nella passata stagione, esattamente un anno fa, il Roselle vinceva 3 a 0 contro il Cenaia e aveva un punto in classifica in più, con una rosa più ristretta e molti meno tifosi.
Magari è perché la maglia unionista pesa tanto o il “Carlo Zecchini” è troppo per giocatori che, al momento, non stanno dimostrando di poterci giocare.

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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Articolo ineccepibile. Mi permetto solo di aggiungere che se una squadra che si chiama Grosseto gioca in una categoria al quinto livello del calcio nazionale e butta nel cesso un campionato lasciando 4 punti tra Aulla e Cenaia, vuol dire solo una cosa: che tutti hanno sbagliato tutto. Questo, beninteso, non significa disconoscere i meriti di coloro che hanno garantito la sopravvivenza del glorioso Grifone, solo che era necessario SOPRAVVIVERE e RIPARTIRE…diciamo che purtroppo ci si è limitati alla prima fase.

dovete ringrazia il signore se vedete giocare qualche partita allo stadio….non vi dimenticate mai di questa cosa…… perchè mi sa che qualcuno se lo è già scordato…..

Se si tratta solo di ” vedere giocare qualche partita” allo stadio ci gioca anche il Gavorrano

Sai cosa? Per quanto mi riguarda tra il nulla e la possibilità di vedere il Grifone che affronta ‘ste popò di squadre tipo Gambassi, Cenaia e Marina La Portuale, la differenza è davvero poca; e questo – sia ben chiaro – lo dice uno che segue fedelmente il Grosseto da mezzo secolo. Intendiamoci, nessuno nega che si debba rispetto e apprezzamento a chi ha scongiurato la sparizione del Grifone, ma credo che ogni tifoso biancorosso abbia dato per scontato che l’Eccellenza rappresentasse solo un doloroso, momentaneo passaggio obbligato in funzione del ritorno in categorie un po’ più plausibili. Chiarito ciò, vorrei concludere dicendo che i ringraziamenti al Signore è opportuno rivolgerli per ben altri motivi.

Ma i giocatori che compongono la squadra si rendono conto o no del rischio che stanno correndo per l’intero prosieguo della loro carriera non mettendoci cuore e anima in campo come assolutamente necessario a partire dall’allenamento di oggi e domani senza sosta fino alla partita di domenica prossima ed oltre ancora e ancora fino all’ultimo istante di campionato?

Concordo, c’è un però…..alcuni sono a fine carriera…forse anche oltre…Vegnaduzzo se gioca in eccellenza…..in prima o terza…basta che arrivi lo stipendio….credo che inconsciamente giochi molto anche questo per lui e per altri più “datati” per il resto a mio parere alcuni non son da squadra che vuol vincere il campionato…..purtroppo è il male di Grosseto…non produce più niente da anni a livello calcistico…

Ora il problema è Vegnaduzzo? È il capocannoniere del campionato e si discute di lui? Forse mi sono perso quelche cosa

Insomma, e qui per ora la smetto se no vengo a noia, i Sig.ri Calciatori dell’U.S.Grosseto, società calcistica storica di una cittadina capoluogo di Provincia con speranza e voglia di crescere, si ricorderanno di gente come Buffon Camoranesi Del Piero e Nedved che accettarono di scendere in serie B con la loro Juventus nell’anno disgraziato del 2006-7 pe infondervi appunto cuore e anima e per riportarla nel giro di pochi mesi di nuovo nella massima serie?

Il problema è che gran parte dei componenti della rosa credono di essere dei professionisti, perché così sono stati trattai finora dalla Società, invece sò tutti dilettanti, nel senso che si dilettano ad atteggiarsi calciatori, pettinati e serigrafati ad hoc. Ci facciano il piacere…

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