
Calcio
Curva nord: polemiche, ma sostegno alla squadra per la maglia durante la partita

Grosseto – Non è sicuramente stara una gara facile in casa Us Grosseto con il tifo, più caldo, quello della Curva Nord che ha voluto manifestare il proprio malumore per una stagione al di sotto di quelle che erano le attese.
Già in settimana, dopo la sconfitta di domenica scorsa, c’erano stati dei malumori tra la tifoseria biancorossa che si aspettava di lottare fino alla fine del campionato per il primo posto.
Sabato poi c’è stato un colloquio civile con la proprietà con il patron Lamioni che ha confermato tutta la sua volontà di costruire il prossimo anno una squadra di assoluto valore.
D’altronde cosa si deve chiedere in più ad un concittadino che ha salvato la squadra dal fallimento certo e ha immesso ingenti capitali propri per il passaggio di categoria? Poi non sempre si riescono a centrare gli obiettivi, ma ad esempio lo scorso anno la squadra c’è andata molto vicino, portandosi a casa la vittoria dei play off.
Prima dell’incontro il tifo organizzato ha però esposto in particolar modo due striscioni. Il primo con scritto: “Solo per la maglia”, il secondo srotolato qualche minuto più tari citava “Promesse proclami 2 stagioni fallimentari”.
Poi tutti a cantare in favore del Grifone, forse per la maglia che indossano i giocatori che alla fine però usciranno dal rettangolo di gioco con un solo punto con il pari amaro che arriva nei secondi finali.
Adesso c’è da pensare al futuro con la speranza di vedere il Grifone tornare a volare, sicuramente patron Lamioni ce la metterà tutta come sempre ha fatto.
in questa stagione solo patron Lamioni merita applausi, per aver fortemente investito nella squadra, per aver ammesso senza giri di parole alcuni errori e per aver espresso la volontà di riprovarci la prossima stagione.
Per il resto: Direzione sportiva, allenatori ed una parte di giocatori sul banco degli imputati.
Di regola i successi e gli insuccessi in ambito calcistico dipendono da tutte le parti in causa, nessuna esclusa, quindi dal presidente al magazziniere, passando ovviamente per giocatori ed allenatore che hanno un ruolo preponderante, com’è inevitabile che sia. Dunque, per come la vedo io, tutti hanno contribuito a questo giro a fare di questo campionato un vero e proprio incubo, che non si vede l’ora che finisca. Il malumore e la delusione dei tifosi sono più che comprensibili: l’idea di ripartire tra sei mesi in un torneo di modestissimo livello è avvilente e non si può pretendere che ci siano serenità e soddisfazione. Ripeto infine un concetto già varie volte espresso: per avere la (quasi) certezza di dominare un campionato non basta allestire un organico valido e competitivo (ammesso e non concesso che quello attuale lo sia), è necessaria la famosa “corazzata”, ovverosia una squadra di categoria nettamente superiore, altrimenti si rischia di fare né più né meno quello che abbiamo fatto in questa stagione e nella precedente, cioè un buco nell’acqua.