
Calcio
Grosseto: calo di tifosi nelle ultime gare interne

Grosseto – Purtroppo un dato che ultimamente non fa certamente sorridere è il dato sugli spettatoti presente al “Carlo Zecchini”.
Nelle ultime gare disputate non abbiamo il dato ufficiale, ma a parlare sono purtroppo le foto che presentano spalti semivuoti.
Dopo il pareggio di Livorno dove in pratica il Grifone è uscito dalla corsa per il primo posto c’è stato un contraccolpo importante a livello di presenze dopo una prima parte di stagione dove i tifosi sono sempre stati a fianco della squadra.
Crediamo, anzi siamo convinti, che questa proprietà meriti molto di più anche perchè è vero che della delusione c’è, ma è altrettanto vero che la stabilità che la proprietà Lamioni data negli ultimi tre anni a livello societario ha un grande valore che deve essere riconosciuto dai supporters.
Inoltre la squadra è ancora in corsa per il secondo posto ed i play off anche se vincerli come fatto lo scorso anno serve poi a ben poco.
L’intento dovrebbe essere quello di stare vicino ai colori biancorossi anche in segno di attaccamento alla maglia.
Un dato che comunque è in controtendenza con le piccole realtà della nostra provincia, dove dopo il covid e lo spezzatino della serie A con i big match che si giocano quasi sempre la sera, negli spalti si è visto il ritorno di molti appassionati con tanti piccoli gruppi di tifosi organizzati con bandiere e tamburi che sostengono la squadra del proprio paese.
Naturalmente speriamo che il tutto possa invertirsi anche a Grosseto perchè la società lo merita per quanto fatto nei tre anni di proprietà Lamioni.
Sono convinto che nessuno metta in discussione i meriti dell’attuale proprietà, né la gratitudine dovuta a chi nel corso della stagione 2022/23 garantì la sopravvivenza del Grifone che altrimenti sarebbe sparito dalla geografia calcistica. Ciò doverosamente precisato, devo dire che trovo del tutto ovvio e comprensibile il calo, per non dire il crollo, dell’interesse e di conseguenza delle presenze sugli spalti dello Zecchini. Peraltro è un vecchissimo discorso: a Grosseto il cosiddetto zoccolo duro è molto esiguo e il seguito dei supporters va di pari passo col rendimento della squadra; solo quando si lotta per qualcosa di concreto ed allettante si può pensare di avere presenze ed entusiasmo; ragion per cui è assolutamente fisiologico che in un torneo in pratica finito (e in malo modo) con 4 mesi di anticipo serpeggino delusione e malumore. La prospettiva di ritrovarsi a settembre ancora una volta in un torneo di totale irrilevanza calcistica non può creare che malcontento, piaccia o non piaccia.
Non sono d’accordo sull’irrilevanza calcistica della serie “D”
A parte il fatto che da questo campionato potendo schierare un over in più ed un under in meno il livello tecnico si è alzato.
La presenza di: Varese, Treviso, Sanremese, Imperia, Piacenza, Forlì, Ravenna, Prato, Pistoia, Siena, Grosseto, Livorno, Ancona, Sambenedettese, Teramo, L’Aquila, Chieti, Fermana, Olbia, Nocerina, Paganese, Casarano, F. Andria, Brindisi, Matera, Reggina Siracusa, Acireale etc. etc. sta a significare che in serie “D” di dilettante c’è solo il momento.
Il problema REALE è che questo campionato è da RIFORMARE.
è assurdo che in serie “D” arrivare secondi o dodicesimi è uguale perché i play off sono inutili. A differenza della serie B, C, eccellenza che se li vinci sali di categoria.
La serie “D” anziché su 9 gironi, andrebbe rimodulato su 8 gironi, dove le 8 vincenti salgono in serie “C” poi le seconde e terze classificate di ogni girone (totale 16 squadre) disputerebbero i plyoff nazionali e la VINCENTE sarebbe promossa in serie “C”.
In questo caso il campionato sarebbe rivalutato sotto ogni punto di vista.
So benissimo che in serie D annaspano anche squadre di città più grandi ed importanti di Grosseto, ma purtroppo il detto ” mal comune mezzo gaudio ” in questo caso non vale. E poi è altrettanto vero che a volte in IV serie ti trovi ad affrontare squadre di paeselli che hanno gli stessi abitanti di Gorarella o Barbanella e questo mette una certa tristezza direi. Un’ultima considerazione: se militi in serie D significa che in Italia esistono circa un centinaio di squadre di categoria superiore e se non è irrilevanza questa…
Negli anni 80′ e 90′ il Grosseto è stato a lungo (purtroppo) l’unica squadra Toscana capoluogo a militare nei dilettanti.
Adesso le cose sono cambiate in peggio in generale per tutti.
Non è il problema del “mal comune mezzo gaudio”.
Il dato di fatto oggettivo è che ad oggi 6 capoluoghi su 10 in Toscana sono nei dilettanti: Grosseto, Siena, Livorno, Prato, Pistoiese e Massese.
Più che irrelevanza della serie D il primo problema è che il campionato di serie C con i parametri attuali è insostenibile e la presenza di tutte queste squadre blasonate in serie D ne è la diretta ed oggettiva conseguenza.
Detto questo, è chiaro che tutti i tifosi del Grosseto hanno come obiettivo il ritorno in serie C.