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Calcio

Us Grosseto – L’analisi del giorno dopo: c’è poco da salvare dopo la prestazione di Foligno

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Grosseto – Un Grosseto mediocre quello che si è visto ieri in quel di Foligno, forse uno dei più brutti della stagione.
Una prestazione scialba contro un avversario che ha messo in campo maggior voglia e volontà di prevalere.
Un Grifone confusionario che ha perso l’identità ed il gioco che mister Consonni era riuscito a dare alla compagine biancorossa facendo inanellare ben otto vittorie consecutive.
La squadra però nel più bello si è spenta dopo la pausa come le luci natalizie ed il ko di Orvieto ed il nuovo allungo del Livorno ha rappresentato la mazzata più dura sotto l’aspetto psicologico.
Certo non è facile tenere alta la tensione anche se l’obiettivo di conquistare il secondo posto come vuole il patron Lamioni rimane, anche se i play off in serie D hanno il valore di un torneo di biliardino a ferragosto.
Sicuramente però la maglia va onorata per i tifosi, per la città e soprattutto per la proprietà che ha investito e continuerà a farlo anche nella prossima stagione. Proprio la scorsa settimana Lamioni ai nostri microfoni ha confermato la volontà di allestire una rosa di assoluto valore.
Unica nota positiva di giornata l’aver rivisto in campo per uno spezzone bomber Marzierli e Dierna in panchina.
Adesso però è giusto pensare al futuro prossimo, esimerci dai commenti tecnici del match di ieri e preparare al meglio la sfida casalinga contro il Figline dove i tre punti saranno d’obbligo.

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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Le squadre si allestiscono d’estate con un direttore sportivo bravo.

Come è stato ampiamente detto e ripetuto la fine delle speranze di promozione è avvenuta oltre un mese fa con la sconfitta di Orvieto, le ultime due sconfitte amareggiano e infastidiscono per come sono avvenute, ma non cambiano la sostanza delle cose: ci troviamo dunque dover metabolizzare il secondo flop di una stagione, oltretutto con larghissimo anticipo, e indubbiamente non è facile. In verità, senza voler fare l’uccello del malagurio, prima di dichiarare calato il sipario su questo campionato aspetterei di essere a quota 44/45, in modo da avere la certezza del mantenimento della categoria, perché la china presa in questi ultimi tempi non mi piace affatto e, come si suol dire, è meglio aver paura che buscarne. Mi rendo conto che potrebbe sembrare una bestialità, ma di fronte alla negazione del gioco del calcio esibita negli ultimi incontri l’inquietudine è inevitabile. Detto ciò, aggiungo solo che, se veramente si vuole lasciare la palude della serie D, la proprietà/dirigenza dovrà rivedere da cima a fondo le modalità di allestimento estivo dell’organico, perché è fin troppo evidente che la strada intrapresa non è quella giusta.

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