Calcio
Dal Casotto Pescatori alla Coppa dei Campioni: Mirko Pieri
Grosseto – Metà anni ottanta, campagna alla periferia di Grosseto già correva sulla sua fascia sinistra un ragazzino, che avrebbe calcato in futuro un’erba di stadi inimmaginabili.
Mirko Pieri, nato a Grosseto il 24 luglio 1978, famiglia di agricoltori, naturalmente “nato” con la passione del calcio; come tutti i ragazzini inizia nella squadra del luogo e poi una soddisfazione più grande di lui… passa al Grosseto! Passare alla principale squadra della provincia, i colori biancorossi, entrare soltanto all’ Olimpico Comunale (Zecchini dal 2003 NDR) già era un piccolo sogno che si realizzava. Entra nel vivaio biancorosso, e poi arriva anche l’ingresso in prima squadra anno 1995 a 17 anni dove si fa subito notare per le sue caratteristiche. Qualche anno nelle file del Grifone e poi la svolta. Mirko è già sotto osservazione da diverse squadre di categorie superiori ma la svolta accade con l’arrivo di “patron Camilli” alla proprietà della società: chiude la cessione del giovane terzino con un altro famoso presidentissimo, Gaucci del Perugia.
La curiosità viene spontanea come la domanda a Mirko. Sensazioni ed emozioni che hai provato a passare da una realtà come Grosseto serie D ad una squadra di serie A come il Perugia?
“Cambiare città, entrare in uno stadio come il “Renato Curi” far parte di una società di Serie A…beh è difficile se non impossibile descriverlo. Un mix di entusiasmo, paura, emozione, felicità., Ti senti gratificato ma nello stesso tempo hai paura di non essere all’altezza, ti alleni e giochi con compagni che fino al mese prima guardavi in televisione… ti senti in un altro mondo bello, strano, curioso ma diverso da quello dove eri vissuto fino ad allora. Quando il mese scorso, insieme alla squadra del Braccagni, siamo stati invitati per un allenamento congiunto con la quadra juniores a Perugia, entrare al museo del “Curi” …. è stata una bella sensazione.”
Il Perugia di Gaucci è stato il trampolino per la tua carriera da professionista.
“ Si, passai all’Udinese voluto espressamente dal grande presidente Pozzo. Cinque anni in maglia bianconera che certamente hanno segnato la mia carriera professionale. Con mister Spalletti come allenatore per tre anni riuscimmo a conquistare un’incredibile accesso alla Coppa dei Campioni; una soddisfazione incredibile per la società, per i tifosi ma principalmente per me!
Poi il passaggio in comproprietà con la Sampdoria, anche lì un ambiente pazzesco, vivevi con i tifosi, la tua casa era al centro societario a Bogliasco e il “Luigi Ferraris” la domenica. Per non parlare del periodo derby con il Genoa…….con l’entusiasmo che ci circondava…..anche noi giocatori si pensava 24 ore su 24 a quello.”
Inutile sottolinearlo ancora, la tua è stata una carriera ricca di soddisfazioni personali e di grande professionalità. Scaduto il contratto con la blucerchiata?
“ Sono andato a Livorno, ma dopo il primo anno ho capito (anche senza gravi infortuni) che il mio fisico voleva un po’ di ferie e allora ho deciso di mollare il calcio professionistico e pensare al mio futuro con un ritorno nella mia maremma, nella mia azienda agricola/agriturismo”
Il calcio non lo abbandoni però, sei passato ad allenare il settore giovanile sia fuori provincia che a Grosseto; poi la scomparsa dai campi di Mirko Pieri. Qualche tempo fa mi arriva una telefonata che mi preavvisa il tuo arrivo come collaboratore tecnico al Braccagni in terza categoria. Torni ad allenare?
“ No, è soltanto per “colpa” di un mio carissimo amico che mi ha chiesto di collaborare con lui….. tranquilli io non faccio niente vero Diego Tosi? (allenatore del Braccagni)”
Parlare con personaggi come Mirko Pieri, al di là per la sua carriera e i suoi risultati, Vi assicuro è un piacere per la sua franchezza e spontaneità. Un grazie personale, da Grosseto Sport ma sicuramente da tutti i tifosi maremmani;ciao Mirko.