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Lamioni Holding presenta a Grosseto il bilancio e il piano industriale Utili per 14,7 milioni di euro
Utili per 14,7 milioni di euro
Viola Lamioni “Il mio ruolo in azienda per l’internazionalizzazione: Albania, Arabia Saudita e Guinea le nuove frontiere”
Giovanni Lamioni “Il gruppo guarda lontano ma nel 2025 apriamo una nuova sede in città. Il bilancio da 118 milioni, certificato, è segno di solidità e lungimiranza ma non dimentico che tutto è nato da una piccola azienda a Grosseto più di 30 anni fa. Qui continuerò a vincere”.
Le aziende che fanno capo a Giovanni Lamioni sono in ottima forma e la Lamioni Holding – il gruppo di società del patron grossetano classe 1963 – certifica il bilancio 2023 con una cifra da capogiro, 120 milioni di euro, e quasi 15 milioni di euro di utili.
Quando parliamo di aziende del gruppo facciamo riferimento a un assetto specifico: a oggi, la Holding raggruppa Centrocolor Srl, Edilfox Srl e Atlante Group, che a sua volta comprende Atlante Srl – la prima creatura di Giovanni Lamioni fondata nel 1992 – , Atlante Formazione, Atlante KSA Ltd, Gammon Ltd, Atlante Engineering, Greco Snc, Us Grosseto e Atlante Infissi. Il core business del gruppo ruota intorno all’edilizia con riferimento all’efficientamento energetico e al restauro ma Lamioni non ha mai nascosto il suo amore viscerale per il calcio che si è tradotto nell’acquisizione dell’US Grosseto e nella sponsorizzazione alla AC Fiorentina. (Per comprendere il valore del restauro basterà pensare, in tempi recenti, al complesso Torre Mozza tra Follonica e Piombino, al tetto in legno de La Normale di Pisa, alle Mura medicee di Massa Marittima e a breve alle porte storiche di Orbetello).
Il bilancio 2023 e il piano industriale fino al 2027 sono stati presentati a Grosseto (“I miei consulenti mi avevano proposto Milano o Roma per la presentazione ma la scelta della Maremmma non è stata mai in discussione” – ha detto Giovanni Lamioni) alla Sala Eden, il locale che rappresenta il punto di incontro tra la storia e il rinnovamento della città.
A esporre e certificare il bilancio 2023 sono stati due tra i nomi più accreditati delle società di revisione e consulenza a livello globale che fanno parte delle cosiddete Big Four, i quattro soggetti di revisione che gestiscono il mercato mondiale: Ernst & Young rappresentata da Eduardo Strufaldi e Deloitte Monitor con l’executive monitor Andrea Cabiati.
EY (Ernst & Young) è specializzata in audit, servizi fiscali, consulenza aziendale e transazioni. Come revisore contabile, EY è responsabile della verifica indipendente dei bilanci e della conformità alle normative contabili, garantendo trasparenza e affidabilità finanziaria per le imprese.
Deloitte Monitor è la divisione di consulenza strategica di Deloitte e si concentra sull’assistenza alle aziende nella definizione e nell’implementazione delle strategie aziendali, con particolare attenzione alla crescita, all’innovazione e alla trasformazione digitale. La sua esperienza copre vari settori, supportando le aziende nel miglioramento delle loro performance e nella gestione delle sfide del mercato.
La presenza di due tra le più importanti società di revisione al mondo certifica sia la dimensione della Lamioni Holding, proiettata a livello internazionale, sia lo stato di salute delle aziende del gruppo con indici tutti positivi che – come scrive Ernst & Young – sottolineano la crescita sostenuta rispetto all’anno precedente (la sola Atlante Group registra un incremento di 75 milioni di euro nella produzione) e la solidità delle operazioni aziendali a livello di gruppo.
Il che, tradotto, significa che la strategia adottata dalla Lamioni Holding e le scelte operate sono state quelle giuste.
“Un’azienda di queste dimensioni è indubbiamente complessa ma siamo sempre stati convinti delle grandi potenzialità che avevamo e siamo stati premiati: abbiamo continuato a investire e a crescere” – commenta Giovanni Lamioni.
Sono due le persone-chiave di questo percorso di consolidamento, crescita e internazionalizzazione della holding: Domenico Pecorini, CEO Lamioni Holding, e Viola Lamioni Finance and Business Development Manager Lamioni Holding.
Domenico Pecorini, spezino classe 1962, è entrato nell’asset del gruppo, forte di una lunga esperienza nel campo della finanza commerciale. Ha ricoperto funzioni direttive in diverse aziende tutte fortemente internazionalizzate e operative sui mercati globali come il gruppo ENEL, ISMES, Stilbon, ARCOSS. Di lui Giovanni Lamioni ha detto: “La capacità di visione di Domenico Pecorini è eccezionale e si sposa perfettamente con le linee strategiche del mio gruppo. Ha la mia totale fiducia e grazie alle sue capacità stiamo raggiungendo risultati importantissimi”.
Dice Domenico Pecorini: “Sono onorato di far parte di questo progetto e ringrazio l’imprenditore e la sua famiglia per questa opportunità. Io porto la mia esperienza di lungo corso nella gestione di organizzazioni proiettate oltre i confini nazionali. Rendere un’azienda veramente internazionale significa non soltanto guardare ad una riduzione dei costi o all’apertura di nuovi mercati ma anche valorizzare veramente l’asset più importante dell’azienda, la tecnologia perfetta per eccellenza che è l’uomo: l’azienda è un organismo vivente fatto di uomini e donne. Andare all’estero, esportare la propria conoscenza, i propri processi di lavorazione, i propri prodotti, interagire con le culture locali accresce sensibilmente la capacità di apprendimento dell’azienda “vivente” e come conseguenza lievitano anche gli asset immateriali, che rappresentano il vero vantaggio competitivo dell’azienda, da alimentare e conservare, l’abilità di imparare più velocemente degli altri. Costruiremo, razionalizzeremo e miglioreremo prodotti e processi, apporteremo fuori dai nostri confini soluzioni finanziarie idonee a creare valore per noi e per i nostri clienti e partner, ma dovremo essere sempre capaci di desiderare l’apprendimento. Nel gruppo le risorse umane sono qualitativamente numerose ed importanti ed il mio compito sarà certamente anche quello di valorizzarle ulteriormente. La visionarietà di Giovanni, l’entusiasmo e la motivazione di Viola, al di là delle loro specifiche competenze, saranno ulteriore carburante per questo tratto di strada che ci apprestiamo a percorrere.”
Ma è su Viola Lamioni, classe 1997, primogenita del patron, che sono puntati tutti i riflettori. È lei che apre il convegno con la sicurezza e la preparazione di chi ha nel sangue lo spirito imprenditoriale e la formazione adeguata, e si candida naturalmente a essere il presente e il futuro del gruppo che porta il suo cognome.
Viola Lamioni guida la strategia finanziaria e lo sviluppo del business, focalizzandosi sull’espansione internazionale e sulla gestione delle relazioni istituzionali. In questo ruolo, si occupa della definizione e supervisione del piano industriale e degli obiettivi di crescita, gestisce i flussi di cassa e coordina le acquisizioni strategiche, con l’obiettivo di favorire l’espansione del gruppo e la diversificazione delle sue attività. Inoltre, supervisiona la relazione con le istituzioni bancarie e i principali attori del settore finanziario, assicurando una solida struttura finanziaria in linea con le ambizioni dell’azienda. La sua decisione di entrare a far parte di Lamioni Holding è avvenuta nel momento di maggiore crescita e internazionalizzazione, quando l’azienda ha intrapreso il percorso di diversificazione e apertura verso nuovi mercati.
“Fin da piccola – dice – ho sempre avuto un legame profondo con il gruppo fondato da mio padre ed ero affascinata da lui e dal suo lavoro. Spesso ho immaginato come sarebbe stato lavorare insieme a lui, e quando questo momento è arrivato, ho sentito la necessità di portare il mio contributo.”
Prima di entrare in azienda, Viola Lamioni ha accumulato un’esperienza solida in Bain & Company, una delle principali società di consulenza strategica, dove ha lavorato su progetti complessi per clienti di livello internazionale. In particolare, ha approfondito temi come il pricing, l’analisi delle operazioni aziendali e il miglioramento dei margini, sviluppando competenze strategiche e analitiche che applica quotidianamente nel suo ruolo in azienda. La sua esperienza in Gucci e Bulgari le ha permesso di affinare ulteriormente le sue capacità nella pianificazione strategica, nell’analisi delle performance aziendali e nel miglioramento dell’esperienza del cliente, contribuendo in modo significativo alla crescita e alla competitività di questi marchi internazionali.
Viola Lamioni si è laureata con il massimo dei voti e menzione d’onore in Global Management presso la LUISS Guido Carli, un percorso che le ha fornito solide basi in ambito economico e manageriale. Ha anche arricchito la sua formazione con esperienze accademiche all’estero, che le hanno permesso di confrontarsi con realtà internazionali e di affinare le proprie competenze. Parla fluentemente inglese e francese, ha una buona conoscenza del tedesco e sta migliorando la sua conoscenza dell’arabo, con l’obiettivo di ampliare la sua capacità di interagire con mercati globali, in particolare quelli del Medio Oriente. Oggi, in Lamioni Holding, applica tutte le sue competenze e conoscenze per contribuire alla visione globale dell’azienda, affrontando le sfide moderne del business con un approccio strategico che unisce l’innovazione alla tradizione.
“Lamioni Holding – dice Viola Lamioni – ha delineato un ambizioso piano di internazionalizzazione per il periodo 2024-2027, con l’obiettivo di rafforzare la propria presenza sui mercati globali. Un passo cruciale in questa direzione è la nomina di Domenico Pecorini a CEO del gruppo, una scelta strategica che segna una svolta nella leadership aziendale. Pecorini, grazie alla sua vasta esperienza internazionale, guiderà il gruppo verso una crescita significativa, con la previsione che entro il 2027 circa il 90% del fatturato sarà generato all’estero. Inoltre, il gruppo sta considerando, in via preliminare, una futura quotazione in borsa, volta a sostenere la sua espansione globale. Nel 2024, Lamioni Holding ha consolidato la sua presenza in Arabia Saudita con l’apertura di Atlante KSA, una sussidiaria di diritto saudita con sede a Jeddah, già impegnata nell’acquisizione di importanti appalti per i principali ministeri sauditi, specialmente nei settori dell’edilizia civile e delle infrastrutture. In parallelo, il gruppo ha acquisito il 75% della società di costruzioni di grado A Gammon, di cui il 10% è detenuto dal Principe Saud bin Musaid bin Abdul Aziz, fratello di Re Salman, e il 15% da un socio saudita. Atlante e Gammon opereranno in Joint Venture per aggiudicarsi rilevanti progetti infrastrutturali. Parallelamente all’espansione in Medio Oriente, Lamioni Holding ha rafforzato la sua presenza nei Balcani con la crescita delle operazioni della sua società di produzione di infissi in Albania. Questo stabilimento Atlante Infissi Shpk, già attivo da diversi anni e con 10 dipendenti locali, è un tassello fondamentale nella strategia di diversificazione territoriale del gruppo, che punta a consolidare la propria posizione sia nei mercati europei che mediorientali. Oltre a questi mercati, il gruppo sta esplorando nuove opportunità di crescita con trattative avanzate per l’acquisizione di commesse in Guinea Equatoriale e Marocco, ampliando ulteriormente il proprio portafoglio internazionale e rafforzando la sua leadership nel settore delle costruzioni e infrastrutture globali.”
Al tavolo dei relatori siede anche Filippo Vetrini direttore generale US Grosseto che completa il quadro delle aziende della holding: “Sono orgoglioso di essere il direttore generale del Grosseto calcio, una società modello, inserita perfettamente tra gli asset del gruppo Lamioni. Una società già oggi strutturata ed organizzata per categorie superiori e con una solidità economica di raro livello, grazie all’impegno della famiglia. Parlare di Grosseto calcio, significa anche Villaggio sportivo, un progetto ambizioso che riqualificherà un’area, grazie alla collaborazione con il comune di Grosseto. Un investimento di 40 milioni, che patrimonializzerà il Grosseto calcio”.
Giovanni Lamioni chiude i lavori del convegno dopo aver visto raccontare la storia e il futuro della sua azienda nata quasi come una scommessa nel 1992. “Oggi non parlerò dei gufi rosiconi anche se mi piacerebbe vedere la loro faccia davanti a questi numeri che mi fanno impazzire di gioia. La crescita del gruppo e la salute delle mie aziende sono oggi ciò che mi interessa maggiormente, non c’è spazio per altro. Il fatto che Viola abbia accettato la sfida di tornare nell’azienda di famiglia mi inorgoglisce come padre ma io so apprezzare la solidità della sua formazione e le capacità imprenditoriali notevoli che sta dimostrando. Viola sta facendo molto bene a tutto il gruppo e mi permette di guardare al futuro con tanta, rinnovata energia e serenità. La strada percorsa in questi 32 anni è stata immensa e nel futuro ne dovrò percorrere altrettanta ma sono in buona compagnia. Lasciatemi fare una considerazione da chi per la Maremma ha dato tutto: è vero che l’internazionalizzazione è la misura della holding, è vero che in prospettiva il 90% del fatturato arriverà dall’estero ma il cuore pulsante della mia vita di uomo e di imprenditore rimane a Grosseto, la mia città. Nel 2025 inaugureremo una nuova grande sede centrale che diventerà il fulcro amministrativo di tutte le aziende che fanno capo alla mia famiglia e sarà a Grosseto. Il mio grazie va alla mia famiglia, come sempre al primo posto, ai miei collaboratori stretti che in questo ultimo anno hanno dato il massimo per raggiungere questi risultati, a tante persone che ci hanno sostenuto anche, non lo nascondo, in momenti delicati e cruciali per il gruppo. Grazie anche a chi non lo ha fatto, a chi qualche volta – e devo dire che sono pochi – ci ha chiuso la porta. Perché dico grazie? Perché anche loro mi hanno dato la forza necessaria per vincere. Grosseto è la mia città, continuerò a vincere qui ancora per molto tempo”.