Calcio
Primo gol con la maglia del Follonica Gavorrano per Davide Macrì: “E’ stata una grande emozione”
Follonica – Primo gol con la maglia del Follonica Gavorrano per Davide Macrì, arrivato nel mercato invernale assieme al compagno Francesco Nardella dalla Pistoiese. Per Macrì la rete segnata con il Figline è valsa un punto in classifica, anche se i biancorossoblù nel finale hanno sfiorato il sorpasso cogliendo la traversa con Ampollini, dovendosi quindi accontentare dell’1-1.
Un gol cercato a lungo da Macrì, che si è sbloccato e adesso vuole dare una grossa mano anche per il finale di stagione. «È stata un’emozione grande – racconta Macrì – anche perché era un periodo particolare. Giocavo poco, ma la squadra mi è stata sempre vicina e devo ringraziare i ragazzi anche per l’esultanza, li ho visti tutti intorno a me, è stata un’emozione quasi indescrivibile. Ho visto la palla arrivare e ho pensato che dovevo tirare e fare gol, ero entrato per dare una mano alla squadra, fortunatamente ci sono riuscito. Non è andata benissimo perché comunque abbiamo pareggiato, ma abbiamo lottato fino alla fine. La squadra avversaria era chiusa, serviva un po’ di qualità tra le linee e l’abbiamo trovata con me e Modic, i cambi sono stati azzeccati sotto questo punto di vista. Ma è la voglia di tutti, da chi è sceso in campo dall’inizio a chi è entrato dopo, tutti abbiamo cercato il pareggio e anche la vittoria, purtroppo la traversa ce l’ha negata, ma abbiamo combattuto fino alla fine».
Adesso dopo qualche giorno di vacanza per festeggiare la Pasqua il gruppo è pronto ad affrontare un intenso e scoppiettante finale di stagione. «Dopo la partita c’è stato un po’ di dispiacere per il pareggio – sottolinea Macrì – anche per la traversa presa al 90esimo, quindi eravamo amareggiati per aver perso la prima posizione. Le feste ci hanno fatto staccare la testa per qualche giorno con la famiglia, io ho fatto le vacanze a Roma. Adesso siamo tornati e abbiamo l’obiettivo davanti. Dobbiamo prima pensare a noi stessi, poi nel caso si guarderà la classifica. Abbiamo fatto tante partite nell’ultimo mese e mezzo, dopo qualche giorno di recupero torniamo più carichi di prima. Oltre al campionato ci sarà anche la finale di Coppa Italia, giocare davanti a tanta gente ci renderà orgogliosi. La società ci tiene tantissimo, giocheremo con una squadra fortissima e daremo il massimo giocandocela a viso aperto per portare a casa la coppa».
Macrì si è inserito subito alla grande nel gruppo sin dal suo arrivo. «Sono arrivato nel gruppo assieme a Nardella – racconta – all’inizio è stato più facile inserirci. Lui poi è molto simpatico, la nostra fortuna è stata trovare persone nello spogliatoio che ci hanno messo nelle condizioni di essere parte del gruppo dal primo giorno. Ci siamo subito integrati, dopo pochi giorni era già come se fossimo stati compagni con tutti da inizio anno. Mi trovo benissimo, sono arrivato in una squadra nuova e mi sono rimesso in gioco dopo un periodo particolare. Arrivare in una società sana e solida ti fa stare più tranquillo. Dal primo giorno i ragazzi mi hanno fatto sentire a casa, il gruppo è favoloso. A livello di minutaggio in campo mi aspettavo qualcosa di più, ma credo che dal primo giorno ho sempre dato il massimo, sia quando ho giocato di più che quando ho giocato meno. La squadra mi ha dato un tributo dopo il gol con il Figline, la fortuna è che ho delle grandi persone accanto tutti i giorni che mi fanno sentire bene. Ho conosciuto persone importanti a livello umano che mi stanno sempre vicino: da quel momento si mette prima il “noi” che l'”io”. Poi è normale che piacerebbe giocare di più, ma l’importante è credere nel progetto, nella squadra e nel gruppo. È doveroso arrivare in fondo dando il massimo. Abbiamo fatto una grande rincorsa arrivando anche alla prima posizione, abbiamo fatto un lavoro importante. È un privilegio avere questi giocatori nel gruppo e abbiamo l’obbligo morale di portare a casa i risultati, anche per la società che ci è sempre stata dietro. Anche quando c’è stato un momento di difficoltà ci hanno preso per mano e ci hanno detto: andiamo insieme all’obiettivo».