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Grosseto Calcio

Giù le mani da questa proprietà. Grosseto una città che gioca allo sfascio.

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Sarebbe lecito e piacevole soffermarsi sulla terza vittoria consecutiva del Grosseto e della sua rincorsa alla vetta, se non fosse che l’assenza di patron Lamioni alla partita e, più che altro, il durissimo je accuse a fine partita del dg Vetrini, ci riportano al dovere di questo nostro grido d’allarme per quello che sta succedendo in città.

Il gruppo Lamioni ha rilevato il Grosseto calcio appena un anno fa, ad un passo da un fallimento certo e con la penultima posizione in classifica, eppure nella memoria di parte della città sembra passato un secolo.

Sì, perché ci siamo già dimenticati quali furono le parole e le promesse di patron Lamioni: evitare il fallimento, salvare la squadra, dare solidità e stabilità societaria ed allestire una squadra per provare a vincere il successivo campionato.

Ed allora vi domando: quali di queste promesse non è stata mantenuta? Il Grosseto è fallito? È retrocesso? Ha avuto le solite vicissitudini societarie degli ultimi anni? La squadra non sta lottando per i primi posti, con la sua terza posizione ed imbattibilità sino ad oggi? Sì, le promesse sono state tutte rispettate, dunque, perché in città ci sono coloro che spargono veleno raccontando di debiti e stipendi non pagati?

Abbiamo avuto notizie e rassicurazioni che nessun tesserato del Grosseto è in ritardo nel ricevre i pagamenti, verrebbe anzi da dire che il Grosseto rappresenta una mosca bianca in un mondo, quello dei dilettanti, dove debiti e ritardo nei pagamenti sono all’ordine del giorno. No, non è così nel Grosseto, dove dal novembre 2022, data di acquisto da parte del gruppo Lamioni, ad oggi, tutti i tesserati sono stati pagati con certosina regolarità fino a prova contraria (se qualcuno avesse subito dei ritardi può uscire allo scoperto).

Insomma, perché girano queste voci, che hanno, comprensibilmente, urtato la società unionista? La nostra opinione si riassume in una sola parola; invidia. Invidia da parte di ambienti della città che non sopportano i successi conclamati di Lamioni e del suo gruppo al quale, semmai, possono stare stretti la città e la sua squadra di calcio.

Sono le stesse persone che rosicano nel vedere la scritta Holding Lamioni nel retro maglia della Fiorentina, in giro per l’Italia e che invece di provare un legittimo orgoglio territoriale, trasudano invidia e gelosia ?
Invidia per un imprenditore da sempre vincente, per il suo gruppo di dimensioni nazionali, dimenticando i 200 posti di lavoro locali, una società, l’Us Grosseto, dove il gruppo ha già investito oltre 1 milione in appena un anno ?

Sono amico personale di Giovanni Lamioni, ne conosco le enormi qualità imprenditoriali, pochi giorni fa con l’entusiasmo contagioso, mi descriveva la nuova sede a Grosseto del suo gruppo che, parole sue, sarà di una bellezza da togliere il fiato, conosco lo spessore del suo gruppo, l’amore per la sua città e per il Grifone, ma, oltre tutto questo, dico che non si può scherzare con il fuoco. La città deve capire che non si può esagerare, che non si può dare tutto per scontato, che non si può pensare che un imprenditore, per quanto illuminato e appassionato, possa accettare questo gioco al massacro, queste falsità. Per questo dico che, anche questa volta, la città gioca allo sfascio, dopo aver trovato un imprenditore con un’impresa solida e facoltosa, con passione ed ambizione, ed in particolare grossetano, e la reazione qual è? Invece di stringerlo a sé, inizia la solita vecchia maniera, tante volte vista in questa città, della menzogna e della maldicenza.

Siamo stati tra i primi ad esultare il giorno dell’acquisto della società, per certi versi crediamo di aver dato anche il nostro contributo affinché succedesse, perché sapevamo allora e sappiamo adesso che Lamioni ed il suo gruppo avrebbero rappresentato un futuro importante per il Grifone, ma mai avremmo pensato che ci sarebbe stato anche chi, avrebbe cercato di ostacolare questo percorso, di allontanare e far disamorare questa proprietà. Ed allora ci siamo posti la domanda del perché di tutto questo e siamo arrivati ad una conclusione: forse Grosseto non sopporta il successo di un suo cittadino, meglio infamare e dileggiare, ma assistere al successo di un proprio imprenditore proprio no. Se poi l’imprenditore in questione è quel Giovanni Lamioni che successi personali e del gruppo ne ottiene da 25 anni, allora diventa proprio insopportabile. E poco importa se nel 2013 gli conferisce il Grifone d’oro, ma no, troppi successi, compresa la squadra di calcio, no, è troppo per la città, è insopportabile.

Questa è la nostra città che pare che troppo spesso e spero vivamente di sbagliarmi viva di invidia, che non tollera chi eccelle, che anzi lo allontana.
Tale articolo non vuole essere semplicemente una denuncia, ma una chiamata a raccolta della parte sana della città e della tifoseria, affinché si stringa vicino alla proprietà, a quella proprietà che, disamorata, potrebbe decidere, avendone lo spessore economico, di andare a far calcio in categorie superiori. E a noi cosa resterebbe? Di ricominciare da capo, in cerca di qualche avventuriero straniero e magari assistendo ai successi di Lamioni e del suo gruppo in un’altra piazza, in un’altra categoria. Se non vogliamo questo, allora che la città, le istituzioni in primis, le realtà imprenditoriali ed i tifosi tutti, quelli veri, si stringano attorno al patron, risveglino la passione e l’entusiasmo, altrimenti vorrà dire che in questa città si continua a giocare allo sfascio e  non si costruirà mai nulla. Per quello che possiamo, noi ci saremo, ma gli altri?

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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Seguo con viscerale amore il Grosseto da un’infinità di anni, da quando la formazione era Lenzi, Banci, Dugaro…questo per dire che parliamo di un’epoca ormai ahimè molto remota, ma come tifoso sono sempre stato un cane sciolto e forse per questo non riesco a comprendere chi siano questi strani e misteriosi personaggi che remerebbero contro e quali oscuri scopi starebbero perseguendo. In verità, anche confrontandomi con vari amici e conoscenti che da sempre seguono il Grifone, non ho avuto la benché minima conferma di questa cospirazione che mirerebbe a destabilizzare l’ambiente contrastando una proprietà che peraltro non ha alcuna alternativa, se non quella di sparire dal mondo del calcio. Non potendo dubitare che abbia un fondamento ciò che viene segnalato nell’articolo, resto perplesso e allibito, mi piacerebbe capire di più ma brancolo bel buio e, poiché immagino che chi scrive non possa essere più esplicito (per ovvi motivi) vuol dire che mi terrò le mie perplessità e i miei dubbi.

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