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Grosseto Calcio

Us Grosseto, il punto dopo l’8ª giornata. Un pareggio che vale come una vittoria

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Il Grosseto a Figline - foto di Noemy Lettieri per Us Grosseto 1912

L’ennesimo derby toscano stagionale, questa volta contro il Figline e valevole per l’8ª giornata del girone E di Serie D, ha regalato un punto alla classifica del Grifone.
COSA FUNZIONA Continua l’imbattibilità del Grosseto in campionato, imitato in questo dai cugini del FolGav (squadra in risalita). Ieri, ad esempio, i biancorossi sono andati in Valdarno con l’idea di fare bottino pieno per non perdere contatto con la vetta, ma l’ingenuità clamorosa commessa da Macchi, costata l’espulsione al 5′ dello stesso giocatore, ha complicato tutto. Nonostante l’inferiorità numerica, però, la squadra ha fatto quadrato e ha preso a macinare gioco come se nulla fosse accaduto. Di sicuro, il primo tempo degli unionisti è stato di ottimo livello. Nella ripresa, invece, complice un po’ di stanchezza, è arrivato il gol dei padroni di casa su un rimpallo e lì, una formazione media sarebbe crollata. Al contrario, il Grifone ha riordinato le idee, ha evitato il raddoppio e, complici i cambi giusti, alla fine ha trovato un meritato pareggio all’ultimo secondo del match grazie alla zampata di Schiaroli, splendidamente servito da Marzierli. A livello di singoli, poi, grossa prestazione di Bensaja, secondo noi il migliore tra i biancorossi, ma ottimi anche Raffaelli, Cretella e diversi altri giocatori. In altre parole, l’unico insufficiente è stato Macchi. Ricordiamo, poi, che il Grosseto, con 5 gol subiti in 8 turni (media 0,625 a partita), è la seconda migliore difesa del girone E insieme al San Donato Tavarnelle, proprio dietro al FolGav (primo con 4 gol al passivo). Nel complesso, resta la sensazione che il Grifone sia una squadra forte, pronta ad esplodere da un momento a un altro.
COSA NON FUNZIONA Trovare aspetti negativi dopo una prestazione di spessore giocata praticamente tutta in inferiorità numerica diventa ingeneroso. Da rimarcare solo l’errore personale, l’ingenuità costata il rosso a Macchi. Uno sbaglio (che servirà da lezione al ragazzo) rimediato col collettivo. Volendo cercare il pelo nell’uovo, poi, forse un po’ tardivi i cambi effettuati, ma efficaci. Per quello che riguarda la prolificità offensiva, invece, c’è da sperare che i biancorossi, quinto attacco del girone E, apparsi in crescita come volume di gioco e occasioni create, possano ritrovarla fin dai prossimi incontri.
COSA DOBBIAMO ASPETTARCI Il turno infrasettimanale di mercoledì 1° novembre opporrà il Grifone al Poggibonsi. Lo scorso anno i giallorossi valdelsani hanno fatto piangere i biancorossi sia all’andata che al ritorno, ma in questa stagione i rapporti di forza dovrebbero essersi invertiti. Certo, non sarà un impegno da sottovalutare, anche perché i ragazzi di mister Calderini sono un complesso da prendere sempre con le molle, ma di fronte al pubblico di casa, i grossetani hanno l’occasione per uscire da un periodo nel quale hanno raccolto 3 pareggi consecutivi (e 1 sconfitta in Coppa Italia). Le premesse per tornare al successo ci sono tutte, a cominciare dall’avere di nuovo a disposizione un giocatore chiave come Sabelli.

Giornalista pubblicista, è appassionato di calcio e statistiche sportive. Vanta esperienze e collaborazioni col Guerin Sportivo (al tempo diretto da Marino Bartoletti), Telemaremma, Tv9, Calciotoscano.it, Biancorossi.it, Vivigrossetosport.it, Tuttob.com e Pianetab.com. All'inizio si è occupato principalmente di Serie B e di Lega Pro, poi anche di Serie D e di Eccellenza. È co-autore del libro Cento passi nella storia, scritto in occasione dei 100 anni dell'Us Grosseto. Da novembre 2014 è il vice-direttore di Grosseto Sport. Ha condotto per tre anni le trasmissioni web Il lunedì del Grifone e D lunedì c'è il Grifone. È il commentatore delle partite dell'Us Grosseto su Gs Tv e su Eleven Sports, nonché del Follonica Gavorrano e dell'Us Grosseto Primavera 3. Ha collaborato anche con Sportitalia.

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Per evitare equivoci premetto che stimo enormemente i dirigenti dell’Unione Sportiva Grosseto, che sono soltanto da ringraziare, e sono soddisfatto del loro operato e non voglio contestare né l’allenatore, che reputo bravissimo, né il modulo di gioco, sicuramente funzionale ai giocatori a disposizione. Inoltre mi auguro che i biancorossi inanellino un filotto di vittorie e risalgano la classifica dando ai tifosi le soddisfazioni che una piazza come Grosseto merita.
Detto questo, ad oggi i risultati dimostrano che la rosa a disposizione di mister Bonuccelli è buona, ma non ottima, praticamente come quelle di squadre quali Pianese, Serravezza, Livorno, Follonica Gavorrano. Ovvero è stata, sì, allestita una rosa competitiva, ma per vincere i campionati occorre una rosa ultracompetitiva! Ora ovviamente nessuno pretende che che la compagine maremmana vinca il campionato con 10 punti di vantaggio sulla seconda, però considerati i mezzi economici di cui la società dispone e le ambizioni dichiarate forse qualcosa in più in fase di campagna acquisti poteva essere fatto. Resta inteso che sulla carta la squadra è già forte così e può lottare per il primato, la mia non vuole assolutamente essere una critica, sto solo esponendo il mio punto di vista.
Mi sembra acclarato che soltanto la metà degli attuali giocatori potrebbe non sfigurare in serie C e che, se fosse raggiunta la promozione, il prossimo anno per essere all’altezza della categoria superiore sarebbe necessario acquistare giocatori più forti. Gli attaccanti, fiore all’occhiello del mercato, vengono tutti da campionati precedenti in doppia cifra per gol, ma in serie D. Perché non acquistare giocatori con le stesse caratteristiche (da doppia cifra) ma provenienti dalla serie C? Mi rendo conto che forse non molti sarebbero disposti a scendere di categoria e magari sarebbe troppo oneroso dal punto di vista economico, ma se la squadra fosse in serie C uno sforzo in tal senso andrebbe compiuto comunque, o no? E allora perché non farlo sin da ora, cioè dalla D?
Qualcuno dirà che i punti deboli del team sono gli under ma che utilizzarli in prima squadra è inevitabile poiché c’è l’obbligo di schierarne almeno 4. Verissimo. Però la maggior parte di loro lo scorso anno militava in formazioni di serie D. E allora io mi domando: se ci sono giocatori del 2003, 2004 e 2005 che quest’anno sono titolari in serie C, per quale ragione non avrebbero potuto giocare nel Grosseto?
Naturalmente questa è soltanto teoria, anche perché la certezza di vincere le partite e arrivare primi, come è storicamente documentato, all’atto pratico non c’è mai.
Comunque la mia modesta opinione è che acquistando calciatori di categoria superiore le possibilità di successo aumenterebbero considerevolmente.
Ma, come ho chiarito all’inizio, mi fido di chi ha in mano le sorti del Grosseto e auspico che i giocatori, specialmente quelli più bravi, dimostrino appieno il loro valore e si rendano protagonisti di un’esaltante cavalcata vincente dalla D alla C.
P.S. Non sono superstizioso, ma se qualcuno vuol fare gli scongiuri si accomodi!

In linea di massima concordo, mi permetto solo una piccola puntualizzazione: il calcio non è una scienza esatta, per cui non sempre un gruppo di ottimi giocatori forma un’ottima squadra, e il Grosseto attuale non è un’ottima squadra, poiché è fin troppo evidente che se in 4 partite ottieni tre pareggi e una sconfitta, ci saranno tutte le attenuanti possibili e immaginabili, ma è chiaro come il sole che qualcosa non va e che c’è aria di crisi. Questo, sia ben chiaro, senza mettere in discussione la bontà delle intenzioni e del modus operandi della proprietà/ dirigenza. Sta di fatto però che la prima in classifica marcia con un ritmo incomparabilmente superiore e si ha la sensazione che recuperare 7 punti sia un’impresa, se non disperata, difficilissima.

Io ritengo che per fare il “punto” si debba prima chiarire una questione di fondo, ovvero quale sia l’obiettivo di questa stagione. Se si punta ad un tranquillo campionato di assestamento e di transizione, mi trovo del tutto in sintonia con le valutazioni espresse nell’articolo che ha un taglio decisamente ottimistico; se però si pensa ancora alla promozione, temo di dover esprimere un certo scetticismo ed una certa sfiducia, nel senso che 7 punti di distacco iniziano ad essere una voragine paurosa, stante il fatto che il Grosseto cammina, neanche a passo svelto, mentre la Pianese galoppa che è un piacere e oggi come oggi ipotizzare una rimonta sa tanto di fantascienza. Che poi si debba fare comunque il possibile e l’impossibile per realizzare questa “mission impossible” è un altro discorso.

Hai perfettamente ragione, ma il campionato è lungo e conto su una reazione dei ragazzi. Tra cinque giornate (il 26 novembre) ci sarà Grosseto Pianese. Sarà interessante vedere come risulterà la classifica del Grosseto dopo quell’incontro.

La speranza è che gli attuali 7 punti di differenza tra le due compagini diventino molti meno. In caso contrario la rimonta sarebbe davvero difficile. Staremo a vedere. Io sono fiducioso.

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