Grosseto Calcio
Esclusiva Gs – Lamioni: “Grosseto forte. Meriteremmo tanti abbonamenti, ma…”
Il proprietario del Grosseto è un fiume in piena su presente, futuro e sul ruolo aziendale che avranno i figli Viola e Francesco
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Prima intervista stagionale al patron Lamioni. Il massimo dirigente unionista è un fiume in piena. Quasi mezz’ora passata a parlare di tutto, dalla holding di famiglia, all’amore per il Grosseto e la Fiorentina, con una tiratina d’orecchie alla città che a volte non sembra comprendere gli sforzi profusi dall’imprenditore in questione. Spazio, poi, per spiegare il progetto di un villaggio sportivo che, se realizzato, sarà un enorme valore aggiunto per il capoluogo maremmano.
Buongiorno, Gianni. Come stai?
<<Buongiorno, Yuri. Sto bene, ma sono stanco, anzi, stanchissimo. Ho bisogno di riposare. Per fortuna tra poco andrò due settimane negli Usa con la mia famiglia>>.
Hai sicuramente molti impegni e tante responsabilità. Visto che ci siamo, facciamo un discorso completo. Partiamo dalle tue attività lavorative. Come vanno le cose?
<<Molto bene. I cantieri aperti ormai sono oltre duecento. Come Lamioni Holding abbiamo aperto una sede secondaria anche a Macerata per coprire meglio le esigenze nella zona colpita dal terremoto del 2016. Le altre sedi secondarie sono Grosseto e Milano, mentre quella principale è diventata Roma, dove abbiamo anche la sede legale. Tutte le aziende del gruppo stanno crescendo molto, anzi, stiamo valutando, attraverso lo strumento della “due diligence”, l’acquisizione di altre due aziende che ci permetterebbero di chiudere la filiera nel campo delle costruzioni edili. Una decisione che sarà presa entro un mese. Ad esempio, solo a giugno abbiamo inserito nell’organico aziendale otto persone e altre quattro le faremo entrare entro questo mese. Dunque, sono felicissimo per come stanno andando le cose, ma, come ti ho già detto, sono stanchissimo. Pensa, di solito in una settimana mi reco due volte a Roma, una nelle Marche, una a Firenze, anche alla luce del mio incarico di presidente regionale di Confartigianato e il resto dei giorni li passo a lavorare incessantemente nella nostra amata Grosseto. Tra l’altro, Roma è diventata strategica anche per il fatto che nel Lazio abbiamo il maggior numero di cantieri. A livello organizzativo, invece, stiamo preparando la struttura futura ed entro un anno vorrei che ne facesse parte anche mia figlia Viola. Non solo, però, perché le dimensioni della holding ci porteranno a inserire un paio di figure di alta specializzazione come, ad esempio, un “ceo” (chief executive officer, in altre parole, un amministratore delegato, ndr). Inoltre, tra la fine di luglio e i primi di agosto cominceremo i lavori per la nuova sede della Lamioni Holding all’interno della quale ci sarà spazio per tutte le aziende del nostro gruppo. Ovviamente, troverà spazio anche l’Us Grosseto. Credimi, sarà una bellissima struttura che speriamo di poter inaugurare verso il prossimo Natale>>.
E il Grosseto?
<<Il Grosseto mi coinvolge e mi impegna tanto, ma mi dà anche tantissima soddisfazione>>.
Come giudichi la campagna acquisti, peraltro non ancora conclusa?
<<Reputo che fosse difficile farne una migliore. Sentendo gli addetti ai lavori, è la migliore campagna acquisti del girone E e una delle migliori in assoluto di tutta la Serie D. Qualche esperto ha usato addirittura l’aggettivo straordinaria per descrivere la nostra campagna acquisti. Il merito va ascritto a Filippo Vetrini che, dopo aver rimesso in carreggiata la situazione lo scorso anno, stravolgendo una squadra nel difficile mercato di dicembre, quest’anno ha potuto lavorare con i tempi giusti e i risultati si stanno vedendo. Abbiamo acquisito i migliori pezzi del girone E come Riccobono e Rinaldini ed elementi provenienti dalla C come Marzierli e Bensaja. Non posso dimenticare, poi, Sabelli, due anni fa giudicato il miglior giocatore della D, Giuliani e Schiaroli. Stiamo chiudendo, poi, il discorso per gli under con due o tre di questi che potrebbero arrivare dalla Fiorentina anche in virtù della sponsorizzazione triennale che la Lamioni Holding sta facendo al club gigliato. Proprio tra le quote voglio sottolineare l’arrivo in biancorosso del 2004 Gianassi dallo Scandicci, un giovane che abbiamo pagato 15 mila euro e che ha già due anni di Serie D alle spalle. Abbiamo confermato, poi, Moscatelli e dobbiamo chiudere per due portieri 2005 e per due centrali difensivi del 2003 (nel frattempo, è stato annunciato Saio, ndr). A quel punto la rosa sarà fatta. Credo che nessun’altra società abbia chiuso il 90% delle operazioni di mercato già a metà giugno come abbiamo fatto noi. Siamo stati tempestivi, andando su tutti i giocatori che volevamo, riuscendo a contrattualizzarli>>.
A proposito dei nuovi biancorossi, come ti sono sembrati?
<<Devo dire che io e Filippo abbiamo trovato grande entusiasmo e disponibilità da parte dei nuovi arrivati, colpiti dal progetto Grosseto. Certo, il blasone del club aiuta sempre, ma, lo ribadisco, Vetrini fin qui è stato bravissimo>>.
Lo sforzo economico per far arrivare certi giocatori è stato sicuramente importante…
<<Sì, certo. L’arrivo di giocatori forti ha comportato un aumento del monte ingaggi, cresciuto di 450 mila euro rispetto al campionato passato. Cifre importanti, ma avevo promesso che avrei costruito una squadra altrettanto importante e io le mie promesse le mantengo sempre. Sai perfettamente che avevo promesso che avrei salvato il Grosseto dal fallimento e l’ho fatto, tra l’altro spendendo una valanga di soldi. Ho anche salvato il Grifone sul campo, altra promessa mantenuta. Dunque, l’allestimento di una squadra fortissima, in grado di giocarsi la promozione in C, è solo una delle tante promesse mantenute. Ovviamente, sarà solo il campo il giudice supremo, ma sono certo che la nostra rosa sia super competitiva. Abbiamo ingaggiato anche un bravissimo allenatore come Bonuccelli, uno che ha già vinto la D in coppia con Vetrini. Il nuovo mister mi è piaciuto molto fin da subito ed è reduce da una grande stagione sulla panchina della Pianese dove ha conteso a lungo il successo finale all’Arezzo dopodiché ha vinto i play-off>>.
La situazione debitoria del Grosseto, invece, a che livello è?
<<Da quando ho preso il Grifone, la situazione debitoria è scesa di circa l’80%. Si tratta di un risultato importante raggiunto grazie alle mie aziende, le quali, da novembre scorso ad oggi hanno versato nel club unionista circa un milione di euro. Un impegno pesante sia dal punto di vista economico che emotivo, ma, in tutta onestà, tornassi indietro rifarei la scelta di acquistare il Grosseto>>.
Parli da imprenditore o da tifoso?
<<Parlo col cuore e con grande sincerità. Non ti nego che ogni giorno che passa sono sempre più innamorato del Grifone. Aggiungici che sono uno che ama le sfide e nei miei ormai 25-30 anni da imprenditore le ho vinte tutte, tranne che a livello politico, ma quello non è il mio mondo. Senza voler passare per presuntuoso, dico che a Grosseto nessuno ha raggiunto i miei risultati imprenditoriali e manageriali ai massimi livelli. Dunque, ora più che mai voglio vincere col Grosseto>>.
Ti sei scordato dell’Atlante calcio a cinque.
<<No, non me ne sono scordato, ci mancherebbe. L’Atlante ha ottenuto l’ennesima promozione in A2 e si è piazzato tra le prime cinque in Italia con l’under 19. Ormai non me ne occupo più da tempo, essendoci mio nipote Iacopo Tonelli come presidente, ma resto orgogliosamente lo sponsor principale>>.
Grosseto e Fiorentina. Cosa rappresentano per te?
<<I miei due amori sportivi, le mie grandi passioni per le quali non lesino certo risorse. Il Grosseto è la squadra della mia città e lo amo profondamente, ma amo in modo viscerale anche la Fiorentina nella quale con Holding Lamioni sono diventato il secondo sponsor dopo Mediacom. Il rapporto privilegiato che c’è tra i due club porterà solo benefici al Grosseto. Intanto, avremo la possibilità di scegliere alcuni dei migliori giovani gigliati e tra questi due o tre arriveranno in biancorosso. Posso anche dire che è nata un’amicizia tra me e Joe Barone, col quale mi sento spesso, l’ultima volta due giorni fa. L’amichevole del 1° agosto, poi, suggellerà il rapporto speciale che si è venuto a creare tra Grosseto e Fiorentina. Oltretutto, c’è grande interesse per l’evento, visto che in appena tre giorni dall’inizio della vendita dei biglietti ne abbiamo staccati oltre mille. Considerando che la capienza dello Zecchini è di 6.300 spettatori, stiamo valutando se chiedere o meno l’aumento dei posti disponibili>>.
In città si fa un gran parlare del progetto di un nuovo stadio. Vuoi spiegarcelo meglio?
<<Ti ringrazio perché mi dai l’occasione per dire che non ho parlato semplicemente di nuovo stadio. Infatti, il progetto che entro la fine di luglio presenteremo all’amministrazione comunale è per una cittadella sportiva, un sogno che coltivo da sempre. Certo, ci sarà uno stadio che diventerà la casa del Grosseto, ma poi tutto intorno ci sarà anche un vero e proprio villaggio sportivo. Attenzione, però, perché sarà un qualcosa di moderno e di innovativo, davvero utile alla città. Ad esempio, sarà possibile utilizzare una determinata area anche per eventi musicali grazie a un’acustica particolare. Nel progetto è inserito pure un palazzetto da 1.500 posti, una struttura di livello che a Grosseto manca. Ci saranno poi campi da padel e da tennis, due terreni da calcio, un centro medico di oltre 2 mila metri quadri, tre bar, una palestra, due ristoranti e oltre 1.500 metri quadri di esercizio commerciale a indirizzo sportivo. Un progetto importante, a totale capitale privato, visto che a realizzarlo sarà interamente il mio gruppo>>.
Pensi che il progetto andrà in porto?
<<Credo fermamente nella realizzazione del progetto, ma è chiaro che prima ci sarà da superare l’iter burocratico previsto. Tuttavia, ho trovato grande disponibilità da parte del Comune di Grosseto, in particolare nell’onorevole Rossi, entusiasta della cosa al pari del sindaco Vivarelli Colonna. Rossi ci ha portato pure dal ministro dello Sport, Abodi, il quale è rimasto così colpito dal progetto che ci accompagnerà personalmente al Credito sportivo>>.
Tempistiche?
<<Diciamo che realizzerei il sogno della mia vita se entro cinque-sei anni potessi inaugurare in ogni sua parte il villaggio sportivo. Sarebbe il miglior modo per dimostrare, ancora una volta, il mio amore per Grosseto, città alla quale credo di aver già dato tantissimo. Considera, poi, che tra cinque o sei anni avrò 65-66 anni e sarebbe il tempo per farmi affiancare non solo da mia figlia Viola e da un ceo che individueremo presto, ma anche da mio figlio Francesco. Intanto, però, voglio riportare il Grosseto tra i professionisti>>.
Grosseto subito tra i pro?
<<Beh, questo ce lo auguriamo tutti e saprò risponderti solo a fine stagione. In ogni caso, non appena torneremo in C, programmeremo l’assalto alla B entro un triennio. Solo il giorno in cui avrò riportato tra i cadetti il Grifone, saranno poi i miei figli a decidere se puntare più in alto o meno>>.
Insomma, i tuoi figli saranno il futuro della Holding Lamioni e del Grosseto.
<<Certo. Dopo la laurea ho sempre lavorato duramente e come tutte le cose nella vita c’è un inizio e una fine. Proprio per questo, mi rende incredibilmente orgoglioso pensare che tra cinque-sei anni Viola e Francesco prenderanno le redini aziendali, dando continuità a quanto fin qui creato da me. Sia chiaro, però, che lavorerò sempre, perché fa parte del mio dna. In tutto questo, il Grosseto ha una valenza importante>>.
Capitolo abbonamenti.
<<Ecco, bravo, hai anticipato ciò che volevo dirti. La città di Grosseto a volte sembra non capire gli sforzi fatti. Penso a quando da presidente della Camera di Commercio ho organizzato Maremma Food Shire e Maremma Wine Shire, due eventi che poi mi sono valsi nel 2013 il Grifone d’oro. Ricordo che anche allora c’è stato chi ha polemizzato in modo sterile, proprio mentre acquirenti di tutto il Mondo hanno imparato a conoscere il nome di Grosseto. Ecco, sull’Us Grosseto a volte ho la stessa spiacevole sensazione del 2013. Sembra quasi che qualunque cosa io faccia o abbia fatto per le sorti unionista non basti mai. C’è sempre chi trova modo di polemizzare o di non apprezzare le cose, perfino dopo l’allestimento di una squadra forte, di una partnership con la Fiorentina e tanto altro ancora. Ci sono stati tifosi capaci di polemizzare perché non abbiamo concesso riduzioni a determinate categorie, senza considerare che per allestire la rosa forte come quella attuale abbiamo aumentato considerevolmente il monte ingaggi. Dispiace perché per vincere occorre remare tutti nella stessa direzione. C’è una società seria, forte economicamente e ambiziosa, c’è un gruppo tecnico all’altezza, ma anche tutta la città deve seguirci e appoggiarci nel nostro progetto. I tifosi devono spingerci sempre, sia allo stadio che durante la settimana. Al contrario, a volte Grosseto mi pare troppo tiepida e troppo critica. Passami una battuta che ho coniato ai tempi della mia presidenza alla Camera di Commercio: <<In questa città c’è troppa gente che si dedica a spegnere i ceri degli altri anziché preoccuparsi dei propri>>. Nel calcio questa cosa è particolarmente evidente. C’è tanta invidia e ci sono tanti “rosiconi”>>.
Beh, Gianni, ma le critiche fanno parte del gioco e l’invidia appartiene a tanti in ogni ambito della vita…
<<Giusto, ma un conto sono le critiche costruttive, che aiutano a crescere, mentre un altro sono le polemiche sterili e spesso cattive, alimentate appunto dall’invidia personale. Comunque, vado avanti per la mia strada. Voglio vincere. Voglio vincere per me, per la mia famiglia, per il Grosseto stesso e per quei tifosi di curva o meno che ci seguono sempre. La speranza è che, risultati alla mano, anche i criticoni possano venire allo stadio a tifare per il Grifone. Confesso che a un certo punto ho pensato di non aprire gli abbonamenti, portando la gente allo stadio attraverso gioco e risultati. Economicamente vantaggioso per il Grosseto, ma i miei dirigenti mi hanno fatto recedere dal mio proposito ricordandomi il rispetto dovuto ai tanti sostenitori che ci hanno sempre seguito e aiutato. La città però può e deve dimostraci fiducia. Per la squadra allestita, per gli sforzi profusi e per la serietà del progetto credo che meriteremmo almeno mille abbonati, ma, conoscendo la città, temo che saranno molti di meno. In ogni caso, andrò avanti lo stesso nel mio progetto. L’unica ragione che potrebbe farmi desistere è se un giorno mi accorgessi che, indipendentemente dagli sforzi profusi e dall’ambiziosità del progetto, Grosseto non risponde, dimostrando che il calcio da noi non interessa>>.
Vogliamo concludere con un messaggio?
<<Sì. Concludo dicendo che tutti i miei sforzi sono volti a far crescere le mie aziende, ad aiutare i giovani del territorio e a dare un presente e un futuro importanti al Grosseto. Gli impegni presi e le promesse fatte il 25 novembre 2022 sono sempre gli stessi. Prometto impegno economico, vicinanza, sostegno organizzativo e ambizione, poi vedremo se il campo mi e ci premierà. So che a Grosseto la mia persona a volte crea invidia, ma non è solo con me che avviene questo, direi che fa proprio parte del modo di essere di una parte della città. Ti svelo che nei giorni scorsi sono stato avvicinato da un presidente intenzionato a vendermi la sua squadra in B, una piazza da 15 mila tifosi allo stadio. Capisci? Altrove sono apprezzatissimo, ma qui c’è ancora chi mi rema contro. È proprio vero: c’è chi ha i denti, ma non ha il pane e chi ha il pane ma non ha i denti. Comunque, mi auguro che tutta la città, nel nome del Grosseto, che tutti dicono di amare, ma che pochi dimostrano di farlo, metta da parte le polemiche sterili e le antipatie personali e si stringa intorno a noi e al progetto unionista. In altre parole, tutti uniti, con forza, verso l’obiettivo unico di far grande il Grifone>>.
Beh direi un’ora d’applausi incondizionati…..👏👏👏👏………senza se e senza ma, avanti a tutta birra con Lamioni e forza Grosseto ❤🤍❤🤍❤🤍❤
Un excursus a 360° che ho molto apprezzato e sul quale non si può che concordare. Da puro e semplice tifoso, che segue con passione il Grifone da non pochi decenni, vorrei soltanto spendere qualche parola sull’annosissima questione dello scarso entusiasmo che i grossetani in generale mostrano nei confronti della squadra cittadina. La faccenda è sicuramente complessa e spinosa e comporterebbe analisi di carattere socioculturale che in questa sede non possono essere svolte. Sta di fatto che, a parte un esiguo “zoccolo duro”, il grossetano medio è tradizionalmente poco interessato alla squadra della propria città e per vedere gli spalti gremiti ed avere un tifo caloroso occorrono prima i risultati, preferibilmente in una categoria professionistica. In altre parole a Grosseto sarebbe illusorio immaginare lo stadio pieno ed entusiasta “a prescindere”. D’altra parte va detto che le vicissitudini biancorosse che ci sono state nell’ultimo decennio, con la fine dell’era camilliana e la perdita di due categorie, avrebbero disamorato e allontanato tifoserie ben più folte e strutturate della nostra, per cui non si potrà che confidare in un lento, graduale recupero di quella fiducia e di quel seguito che la nuova proprietà indubbiamente merita.