Us Grosseto, una vittoria a tavolino che vale oro e la proprietà Lamioni da proteggere

Ieri, per i fatti di San Giovanni Valdarno, la Corte federale d’Appello ha dato ragione all’Us Grosseto (rappresentato magistralmente dall’avv. Grassani di Bologna) annullando la decisione del giudice sportivo e assegnando la vittoria a tavolino al sodalizio biancorosso. Una decisione – crediamo – che farà giurisprudenza e un atto di giustizia dopo che l’arbitro Caggiari ci ha messo del suo facendo giocare una partita dai contorni palesemente irregolari. Un match che – viste le buche nelle linee delle porte – non avrebbe dovuto neppure iniziare, determinando fin da subito lo 0 a 3 a tavolino. Il direttore di gara, invece, consultatosi con i suoi referenti, ha deciso diversamente (nonostante i dubbi avanzati da capitan Cretella per il Grosseto) e ora, visto anche il caos mediatico della vicenda, sarebbe giusto che qualcuno a livello Aia gli presentasse il conto. Poco importa che tutto ciò sia accaduto in Sangiovannese-Grosseto, incontro sempre molto sentito. Quello che conta davvero è l’aver ricordato a tutti che ci sono delle regole da rispettare. Sia chiaro, la Sangiovannese è una società serissima e in questa vicenda si è trovata spiazzata dalle giuste rimostranze grossetane, sicuramente non comuni. Tuttavia, non è normale neppure avere le porte dall’altezza irregolare.

Adesso, però, chiuso il capitolo San Giovanni (a meno che il club valdarnese non si opponga alla sentenza di ieri andando fino al Coni), è giusto che in casa Grosseto si torni a pensare solo al campo, perché, nonostante i 36 punti, c’è ancora una salvezza da conquistare. La cosa certa, invece, è che la vittoria a tavolino è stata il frutto di un grande sforzo profuso da tutto il Grosseto, a partire proprio da patron Lamioni che ha voluto più di ogni altro che fosse fatta giustizia. Enorme, però, il lavoro fatto dal dg Vetrini nel raccogliere il materiale da fornire all’avvocato Grassani, così come importanti sono stati i contributi del presidente Fiorini, del dirigente Tonelli e del segretario Gorelli. Insomma, un grande lavoro di squadra che ha prodotto i frutti sperati. Una vittoria che deve ricordare a tutti la fortuna e l’importanza per la città di Grosseto di avere una proprietà forte e ambiziosa come quella di Giovanni Lamioni. Un imprenditore in grado di far sognare una piazza desiderosa di farlo. Stadio di proprietà, ritorno immediato nel professionismo, assalto futuro alla B e tanto altro sono i progetti messi già in cantiere da Lamioni e dal suo entourage. Parliamo di un grossetano abituato a mettere la faccia in tutto ciò che fa e realizza. Ricorderete, poi, le parole del patron unionista nel giorno della sua presentazione: <<Ho preso il Grosseto per tenerlo a lungo>>. Ecco, tenetele bene a mente, perché i matrimoni si fanno in due, ma i continui (e maldestri) tentativi di screditare la nuova proprietà, un giorno non lontano potrebbero stancare anche chi non molla mai come Lamioni.