Grosseto Calcio
Sangio-Grosseto 1 a 1, i perché di un ricorso doveroso
Facciamo subito una premessa: il campo dovrebbe sempre essere il giudice supremo e oggi Sangiovannese e Grosseto hanno terminato in parità, 1 a 1, uno dei tanti derby disputati. Un risultato giusto, ma con recriminazioni su entrambi i fronti. Questo almeno, per ciò che concerne il calcio giocato.
Il problema è che prima di iniziare la partita il Grosseto ha presentato una riserva scritta (esattamente quella che vi proponiamo più in basso) al direttore di gara ai sensi dell’art. 67 comma 4 del Codice di Giustizia sportiva perché ha ritenuto che l’altezza delle porte non fosse conforme a quella regolamentare.
A presentare la richiesta è stato il team manager biancorosso, Matteo Faenzi.
Dunque, l’arbitro Caggiari di Cagliari, accompagnato dai suoi due assistenti e dai capitani Rosseti e Cretella, ha deciso di andare a verificare l’altezza delle porte che è risultata essere inferiore al previsto. Si parla di 2 metri e 34 centimetri contro i 2 metri e 44 regolamentari.
A quel punto, la Sangio ha avuto 45 minuti di tempo per risolvere il problema e l’ha fatto in circa 35 minuti. Il punto è sul come il club del Marzocco abbia ottemperato al suo dovere di ripristinare l’altezza irregolare di entrambe le porte, visto che ha deciso di scavare dei fossati per abbassare il terreno di circa 10 cm. Le immagini trasmesse da Gs Tv, commentate da chi scrive, poi, hanno documentato un qualcosa di davvero inusuale e, a dire il vero, difficile da percepire da una certa distanza. Al contrario, quanto mostrato in video dalla dirigenza unionista è inequivocabile e il solco è davvero largo e profondo. Glissiamo, invece, su come siano state tracciate le linee della porta, con il gesso messo a mano all’interno dei solchi. Non sappiamo neppure come abbiano fatto i portieri a sostare sulle linee di porta durante i tre rigori, anzi, viste la profondità delle fosse, supponiamo che gli estremi difensori siano stati costretti a muoversi oltre le stesse.
A rigor di logica, però, se una porta è più bassa del dovuto, è doveroso che venga alzata, mentre in questo caso si è puntato ad abbassare il terreno per guadagnare i 10 cm. mancanti. Inutili le rimostranze del Grosseto, perché il direttore di gara ha voluto far disputare il match nonostante l’evidente irregolarità. D’altronde, tutto il resto del campo è rimasto più alto rispetto alle linee di porta e già questa è un’assurdità.
Quello che viene da chiedersi, poi, è se la Sangio abbia giocato finora al Fedini con la stessa irregolarità alle porte, ma è sicuro che le rimostranze del Grosseto siano state giuste e motivate.
Adesso, però, il sodalizio unionista ha deciso di presentare ufficialmente ricorso per la non omologazione del risultato e per richiedere lo 0 a 3 a tavolino. Immaginiamo già che a San Giovanni la cosa non verrà accolta troppo bene, ma ognuno alla fine pensa a far valere i propri diritti come meglio crede, soprattutto quando pensa di aver subito un torto.
In ogni caso, i precedenti dei ricorsi per casi simili sono contrastanti, ma in casa Grosseto si nutre un moderato ottimismo.
Se a San Giovanni prenderanno male il ns. ricorso, affari loro!
Forse si sono dimenticati del loro misero tentativo di vincere a TAVOLINO il campionato di C2 nel 2003/04 per il caso Parola? Beh io NON me lo sono dimenticato.
Il ricorso è giusto.
Purtroppo non verrà accolto, basta vedere come siamo stati maltrattati per la partita Grosseto Livorno.
Seguo il calcio da quando avevo 8 anni e devo dire che una faccenda strampalata come questa è la prima volta che capita. Mi chiedo anzitutto perché l’anomalia di queste cavolo di porte sia venuta fuori solo ieri, oppure erano nuove, appena installate? Boh…sia come sia, se ci sono i presupposti, ben vengano i 3 punti a tavolino, in questo momento bisognerebbe fare persino i patti col diavolo se fosse necessario, è troppo importante il mantenimento della categoria.
il ricorso è doveroso perchè il grosseto dopo la sualifica del campo rischia di retrocedere.costa qualche soldo ma vale la pena provare