Calcio
Gianni Lamioni: “Patto con la città ed i tifosi. In tre mesi impegnati 700 mila euro personali. Ed il Comune…”
Grosseto – “Un patto con la città ed i tifosi per sostenere il Grosseto”. Questo in sintesi il concetto espresso da patron Gianni Lamioni durante l’incontro avvenuto questo pomeriggio alle ore 18 al teatro Moderno di Grosseto con stampa e tifosi.
“Patto forte vero sincero duraturo tra il Grosseto e la sua città ed i suoi tifosi” esordisce il proprietario della società biancorossa che poi inizia la sua analisi a tutto tondo – “Primo punto: trasparenza. Quando il 24 abbiamo acquistato il Grosseto dissi che avevamo evitato il fallimento che sarebbe avvenuto giorno più giorno meno nell’arco di un mese. Oggi ne sono più che convinto.
Una società che doveva avere debiti per 1,4 milioni in realtà vi dico che abbiamo ereditato 2 milioni. L’ultima novità 3 giorni fa con la citazione al tribunale di Catanzaro per un collaboratore del Grosseto del 2020 per 384 mila euro. Voce non apparsa in nessuna voce di bilancio. Segnalata per pec al Grosseto nel 2020, la stessa pec però era stata ritirata e non era mai stata fatta opposizione. Ora ci difenderemo con i nostri legali Biondi e Grassani per porre rimedio, opposizione o dilazione di pagamento.
Gli atti sono a disposizione a tutti, non ho nulla da nascondere.
Oltre a questo sono emersi altri 200 mila euro di debiti ulteriori che non erano stati contabilizzati, ma credo assolutamente in buona fede e altri 100 mila euro di crediti inesistenti. rispetto alle scritture contabile presentati in fase di new diligence. Cose che ti danno profondamente fastidio perché sono un imprenditore, ma non sviliscono minimamente il mio impegno disponibilità e obiettivi prefissati.“
Lamioni prosegue poi nel suo racconto e nell’analisi delle cose fatta in 90 giorni.
“Sono stati tre mesi intensi. Abbiamo tagliato 18 giocatori e acquisito altri 13, faccio presente che la differenza economica ha comportato il costo del monte ingaggi per oltre 150 mila euro di quanto fosse nel mese di dicembre. A dimostrazione di quanto avevo detto, che non avrei lesinato risorse per rinforzare la rosa.
In tre mesi abbiamo ristrutturato la società che negli ultimi tempi era allo sbando. Abbiamo già organizzato il ritiro precampionato con sette mesi di anticipo, ho chiuso personalmente un accordo a titolo oneroso con la Fiorentina come sapete.
Abbiamo chiuso l’accordo per il settore giovanile con una società seria come è l’Invictasauro.
Siamo intervenuti poi anche sul piano sportivo, purtroppo cambiando un allenatore che è un galantuomo come Andrea Liguori, questa scelta ci è costata 30 mila euro con il pagamento tra vecchio e nuovo staff. Inoltre abbiamo fatto intervento di beneficenza all’ospedale a Natale e inizieremo collaborazione con le scuole.
Ciò nonostante io registro un clima negativo che non mi piace. Occorre avere la memoria lunga, ma anche corta o cortissima. Se il 24 novembre non arrivava Lamioni da solo, non con cordate o riunione in Comune ho già detto che sarebbe successo. Il Grifone avrebbe fatto l’eccellenza con una società sparita con un onta importante per tutta la città. Avere la prima squadra che fallisce non è un bel segnale per nessuno. Mi sono ritrovato i giocatori con 2 mesi che non riscuotevano lo stipendio con la minaccia degli stessi di scioperare e con 2 rate all’erario non pagate (900 mila euro il debito). Si rischiava che l’accordo per la dilazione dei pagamenti saltasse“
Quindi il passaggio sui rapporti con il Comune.
“La sollecitazione che avevo dall’amministrazione locale per acquistarlo era molto alta in quei giorni. Una settimana dopo l’acquisto mi sono presentato per interventi minimali per il centro sportivo, mi sono trovato un muro di no anche successivamente davanti a 2 assessore e 3 dirigenti del Comune per un intervento strutturale più complesso che prevedeva la costruzione di uno spogliatoio in piu perché quando ci sono piu partite in contemporanea c’è chi attende chi si deve spogliare. Non escludo di farne uno nuovo, molto più grande, più funzionale in area privata. Ho capito o li Grifone lo porto su da solo perché su altri non può contare.”
Infine punto sulla squadra e sul momento in campionato. “Situazione delicata come avevo detto io il 25 novembre, quando prendi una squadra costruita male è difficile raddrizzare la stagione. Avevo detto quest’anno aiutatemi e statemi vicino. Mi hanno dato fastidio non i rosiconi che si augura che il Grosseto fallisca, ma il silenzio davanti questi sabotatori che conosciamo tutti sui profili social, degli altri tantissimi supporters maremmani. Dal 24 novembre al 28 febbraio avrò immesso direttamente 700 mila euro nel Grosseto calcio. Probabilmente anche Piero Camilli non aveva messo tanti soldi in 3 mesi. Se c’è bisogno ne metto di più, ma voglio che la parte sana si schieri al mio fianco non per me, ma per la squadra della città. Conosco l’invidia sociale che anima la nostra città e ne ho avuto la riprova, ma adesso è il momento di stringerci intorno non me, ma per la squadra della città. Un patto vero e sincero”.
👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏❤️🤍❤️🤍❤️……non ho altro da aggiungere.
Probabilmente mi sono perso o non ho compreso qualcosa. Non riesco a rendermi conto di chi e perché dovrebbe mettere in discussione la bontà e la validità dell’operato della nuova proprietà/dirigenza o addirittura porsi di traverso, giacché, senza ombra di dubbio, chi a novembre è subentrato ha tirato fuori il ns. amato Grifone da una situazione che di lì a poco avrebbe condotto alla sparizione del calcio a Grosseto. Per come la vedo io, da puro e semplice (oltreché vecchio) tifoso, l’unico problema consiste nella piega che purtroppo sta prendendo questa stagione. Mi spiego: la nuova gestione si è trovata a dover ristrutturare un organico che sarebbe stato a malapena idoneo per l’Eccellenza, ha fatto in modo encomiabile sforzi notevoli e indiscutibili per mettere in piedi una rosa valida, che garantisse una salvezza tranquilla e magari anticipata, solo che il calcio non è una scienza esatta, due più due non fa sempre quattro, a volte fa cinque, ma più spesso fa tre e disgraziatamente a questo giro è andata proprio così: eravamo tutti convinti che salvarsi sarebbe stato poco più di una formalità, invece il campo sta dicendo tutt’altro e ad oggi la strada per la salvezza diretta appare quanto mai impervia e problematica, soprattutto alla luce delle ultime (orrende) prestazioni e di un calendario assai complicato. Va da sé che nella sciaguratissima ipotesi di retrocessione (che purtroppo ora come ora non può essere del tutto esclusa) tutto ciò che di buono è stato costruito da novembre in poi dovrebbe fare i conti con uno scenario ben diverso da quello preventivato e verosimilmente ci sarebbero contraccolpi molto difficili da gestire.