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Cappellini con visiera: una moda nata dal mondo del baseball

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I cappellini con visiera, i cosiddetti berretti, vengono comunemente chiamati cappellini da baseball. Questi modelli, oggi diventati iconici, sono nati proprio nell’ambito di tale sport, per poi essere sdoganati nel corso del tempo anche nel mondo della moda.

Si tratta di un cappellino con visiera, ricurva o piatta, generalmente dotato di un elastico o di un velcro sulla parte posteriore per chiuderlo in base alla grandezza del capo dell’utilizzatore. Una tendenza degli ultimi anni è quella di indossare il cappellino girato, cioè con la visiera su un lato o dietro la testa. Un trend diffusissimo soprattutto nella moda casual e streetwear e nel mondo rap ed hip hop.

Perché i capelli con visiera si chiamano cappellini da baseball?

Il cappello da baseball affonda le sue origini addirittura a metà dell’800. Un primitivo cappello da baseball comparve nel 1860, indossato dalla squadra dei Brooklyn Excelsiors. Fu rinomato berretto “Brooklyn style” e divenne molto popolare a partire dal ‘900 nel mondo del baseball.

Il modello subì delle evoluzioni nel corso del tempo e, durante gli anni ’40, fu modificato con l’inserimento della gomma in lattice al suo interno. Fu introdotta un’ampia visiera, del tutto assente o molto corta nei primi modelli, che serviva per proteggere i giocatori dal sole.

Ancora oggi questo particolare copricapo viene utilizzato per identificare le squadre, poiché su di esso sono raffigurati il logo, la mascotte o le iniziali. 

I grandi sportivi che hanno sfoggiato i cappelli da baseball

Il cappellino da baseball deve la sua fama soprattutto a Babe Ruth, famosissimo giocatore dei New York Yankees, che lo rese popolare verso la fine degli anni ‘20.

Questo cappellino, semplice da indossare ed allo stesso tempo iconico e distintivo, è stato sdoganato anche negli altri sport. Nel basket, ad esempio, è stato indossato da Michael Jordan che lo ha usato come veicolo di promozione della sua linea Air Jordan.

Anche nel mondo del calcio molti giocatori amano sfoggiare questi iconici cappellini, che danno un tocco di stile e di originalità ai loro outfit. Mario Balotelli, ad esempio, ama sfoggiare berretti da baseball girati all’indietro come vuole la cultura hip hop.

Tantissimi sono anche i tennisti che, durante le partite, indossano i cappelli da baseball “riciclati” per il mondo del tennis. Utili per proteggere i tennisti dal sole, ma anche come accessori di stile ed esibire brand con cui hanno accordi commerciali. Berrettini e Sinner, due dei più forti tennisti italiani attualmente in circolazione, indossano i cappelli anche nelle partite indoor proprio perché fanno parte del loro stile. Matteo Berrettini, in particolare, è solito indossarlo girato.

Quando i cappelli da baseball sono entrati nell’utilizzo quotidiano?

I cappellini da baseball hanno accompagnato gli outfit per tutto il ‘900, anche se raramente venivano percepiti come accessori di stile. Le cose cambiarono a partire dagli anni ’80, con la diffusione della cultura streetwear contaminata da elementi urban, hip hop e rap.

In quegli anni ci fu un vero boom dello stile streetwear ed i cappelli da baseball, abbinati con pantaloncini a ¾ e t-shirt smanicate, divennero un vero must. Ancora oggi sono accessori indispensabili per chi vuole sfoggiare un outfit casual, ma senza rinunciare allo stile.

Quali tipologie esistono e come scegliere la più adatta per le proprie preferenze?

In commercio esistono diverse tipologie di cappellini da baseball, anche se si possono individuare 3 modelli principali: snapback hat, dad hat, fitted hat.

Lo snapback hat è un copricapo dotato di una chiusura a scatto sul retro con visiera piatta, profilo alto e regolabile in base alla grandezza del capo.

Il dad hat non è particolarmente strutturato e si presenta con un profilo basso. È dotato di una visiera curva ed è regolabile a seconda delle esigenze.

Infine il fitted hat ha una visiera piatta, il profilo alto e non è regolabile.

La scelta dipende dalle proprie preferenze, anche se i migliori sono i modelli regolabili che possono appunto essere regolati in base alle specifiche esigenze di chi li indossa. C’è poi un’ampia selezione di materiali e di colori ed anche in questo caso la scelta è puramente personale.

Quali aziende dovrebbero proporre cappellini in versione personalizzata e promozionale?

In virtù della grandissima diffusione nel mondo dell’abbigliamento e dell’elevato gradimento del pubblico di massa, sono tante le aziende che utilizzano cappellini promozionali con visiera disponibili in diversi colori e materiali.

​Questi accessori vengono utilizzati generalmente dai brand sportivi, che li regalano come simpatici gadget ai dipendenti ed ai clienti o li commercializzano. Proprio per la loro grande versatilità, tuttavia sempre più aziende anche non operanti nel settore sportivo li stanno adottando come gadget promozionali.

I cappellini possono essere personalizzati con i colori, il nome ed il logo del brand, trasformandosi così in veicoli di pubblicità itineranti. Le persone indossano i cappellini ovunque, sia per proteggersi dal sole sia come accessorio di stile: per andare al mare, allo stadio o semplicemente per un aperitivo con gli amici.

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