Calcio
Editoriale – Grosseto: basta polemiche, è arrivato il momento di costruire e programmare
Grosseto – É innegabile ed è normale che dopo una retrocessione le polemiche possano prendere campo e divampare. Quando poi c’è stato pure un passaggio di proprietà, la questione si allarga anche di più.
É ben noto che la colpa è come una bella donna che però nessuno vuole. Non voglio essere garantista, ma più che dare colpe mi piace pensare che tutti abbiano buone ragioni e abbiano lavorato per il bene del Grosseto.
Immaginiamo tutti noi di mettierci nei panni della famiglia Ceri, che ha fatto rinascere il Grosseto e lo ha riportato, senza proclami, oltre ogni più rosea aspettativa in Serie C quando il programma era di arrivare in Serie D e costruire delle basi solide solo con tanto sudore ed impegno.
Purtroppo, poi, quando poi il “peso” si è fatto insostenibile i Ceri, a malincuore, hanno dovuto passare la mano. E chi non lo avrebbe fatto al loro posto? Perché a parlare si fa presto quando non ci si “fruga” in tasca o quando non si rischia personalmente…
É arrivato quindi il gruppo Di Matteo che è passato subito ai fatti. Ha risanato la situazione e ha permesso al Grifone di concludere la stagione. Certo, è arrivata anche la retrocessione, cosa che nessuno avrebbe voluto.
Sicuramente, fare mercato nel mese di gennaio non è stato facile con i giocatori che hanno preferito altre piazze che lottavano per obiettivi più nobili.
La società, la dirigenza, il mister e la squadra ce l’hanno messa tutta per cercare di agguantare il treno play-out, ma alla fine è andata male.
Adesso, però, è il momento di ricostruire dalle macerie di una retrocessione, di programmare e di lavorare per dare un futuro roseo al Grifone e bisogna farlo tutti insieme.
Basta divisioni tra tifosi, basta accuse reciproche. Credo che chi vuole bene al Grosseto voglia solamente allargare i propri orizzonti e la società biancorossa lo può fare con largo anticipo e con le idee ben chiare. Tutti meritiamo fiducia e naturalmente lasciamo lavorare senza pregiudizi attendendo poi i risultati futuri.
Partiamo da un presupposto: per un tifoso la retrocessione è inaccettabile a prescindere, a maggior ragione quando arriva, come in questo caso, senza che si sia mai stati in grado di lottare seriamente per evitarla, ragion per cui è normale che ci siano amarezza, delusione, e talora anche disaffezione. Ciò detto, il fatto che la nuova gestione non abbia tentato a gennaio il possibile e l’impossibile per potenziare un organico che sembrava fatto apposta per retrocedere, prendendo elementi che non hanno minimamente garantito una svolta nel rendimento, legittima – per come la vedo io – scetticismo e sfiducia riguardo al futuro del Grifone.
i Ceri hanno dei grandi meriti: hanno costruito il centro sportivo e vinto due campionati, hanno sempre sinceramente dichiarato quali erano le loro potenzialità riguardo alla sostenibilità di un campionato di serie C. La perplessità è un’altra, dal 1 Luglio 2021 e’ stata indebolita la squadra ed è stata ceduta a Natale ultima in classifica quando la frittata era fatta. Per il bene del Grosseto sarebbe stata gradita una cessione prima che la situazione fosse compromessa.
Capitolo Magrini: sappiamo tutti che il mister è un sanguigno, attaccato sinceramente ai colori del Grosseto ed e’ apprezzato dai tifosi perché è abituato a dire sempre quello che pensa senza se e senza ma anche a costo di rimetterci del suo.
Capitolo nuova società: è chiaro che tutti ci aspettavamo un calciomercato di Gennaio migliore, la giustificazione che i giocatori buoni non sono venuti a causa della classifica regge fino ad un certo punto, Viterbese e Pustoiese che erano appaiate a noi mi pare che abbiano fatto un altro tipo di mercato ed ingaggiato un altro livello d calciatori……Se poi la società ha dato la priorità a sistemare il bilancio questo è un altro discorso.
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Conclusione, è normale che ci siano polemiche è critiche dopo una retrocessione così rovinosa, comunque mi auguro al più presto che la nuova società faccia una bella conferenza stampa di presentazione e per spiegare nel dettaglio i propri programmi futuri.
Io direi di archiviare la stagione così: i Ceri al netto di qualche grave difetto di comunicazione devono essere ringraziati per aver fatto miracoli anche oltre le loro possibilità.La nuova Società è stata accolta con troppi preconcetti e la valuteremo da ora in poi: vedremo se sarà in grado di allestire una squadra forte per la d e presentare la domanda di ripescaggio.Il mercato di gennaio non deve essere valutato, prima cosa perché c è stato da pagare i debiti e perché poi non mi sembra che gli altri abbiamo fatto molto meglio di noi spendendo il doppio.Intendo dire che Nocciolini ha segnato più degli altri attaccanti presi dagli altri e presentati come top players.Alla fine nonostante la stagione disastrata con quei 4 5 punti che meritavano in trasferta saremmo anche noi a giocarci la permanenza in categoria.Forza grifone
Purtroppo dopo le delusioni non ci resta che leccarci le ferite e sperare.
La situazione economica della nostra provincia molto disastrata specie in questi anni non permette anche a livello sportivo di poter competere con altre realtà. È questo fatto lo vediamo anche nel calcio dove portare avanti le realtà calcistiche e sempre più problematico. E allora non essendoci più mecenati dobbiamo spesso affidarci a imprenditori di altre province o addirittura altre regioni con tutte le incognite che ciò porta. Ed allora purtroppo all orizzonte non vedo possibilità per esprimerci in campionati dialti livelli.
Sulla situazione economica della nostra provincia sono pienamente d’accordo con te, sugli obiettivi a cui la Grosseto calcistica può ambire inviterei tutti a fare una riflessione: secondo me puntare ad una serie “C” a mantenere la categoria, deve essere la normalita’ di Grosseto. Teniamo presente che oggi la serie “C” costa molto meno rispetto a 15/20 anni fa, perché grazie agli incentivi della lega per l’utilizzo dei giovani i costi sono al ribasso. Teniamo presente che il Grosseto calcio usufruisce di buoni rapporti con l’amministrazione comunale, che i costi dello stadio sono sostenuti dalla società di atletica leggera, oggi abbiamo un centro sportivo che la maggioranza delle società di serie “C” se lo sogna.
Grosseto è anche il settimo pubblico del campionato per presenze allo stadio, nel nostro impianto si vede passare un buon numero di cartelli pubblicitari.
Tutto ciò mi sembra una bella base di partenza per ambire a rimanere in serie “C”. Se invece tutto ciò non fosse ritenuto sufficiente, direi di lasciare da parte “IL CALCIO A MODO NOSTRO” e di puntare con decisione sul “MODELLO PONTEDERA” che mi sembra che funzioni molto bene.
Correggo “Mecenati”