Grosseto Calcio
Di Meglio a Gs: “Grosseto mia seconda casa, Simone Ceri persona unica e Us Grosseto società seria”.
Grosseto Giovanni “Gianni” Di Meglio, ex-capitano della storica promozione unionista in B e attuale vice-allenatore biancorosso, ha accettato di farsi intervistare in esclusiva da Gs. Una chiacchierata tra amici, perché Gianni considera Grosseto la sua seconda casa e qui ha amici unici come Simone Ceri. Risposte senza peli sulla lingua, come sue consuetudine. Buona lettura.
Allora, Gianni, facciamo il bilancio della tua nuova esperienza grossetana divisa tra settore giovanile e prima squadra.
<<Il bilancio è sicuramente positivo. Mi sento cresciuto professionalmente e umanamente. Nel settore giovanile, ad esempio, ho trovato un gruppo che mi ha seguito con grande attenzione. Si tratta di ragazzi che sono cresciuti insieme a me. Adesso sono seguiti da mister Stefani e continuano a comportarsi bene. Per quanto riguarda la prima squadra, invece, voglio raccontarti un po’ di cose. Parto col dirti che mi stavo trovando benissimi nel settore giovanile, ma dopo Natale, col cambio societario, mister Maurizi ha chiesto una persona di fiducia come vice-allenatore. Per me è lavoro, ma ho atteso un mese prima di dire sì al mister. Prima mi sono consultato con Simone Ceri, visto che lui e suo zio mi hanno voluto a Grosseto. Proprio con Simone ho sviscerato tutti i pro e i contro e alla fine ho accettato di diventare il vice-allenatore del mio amato Grifone. Lasciami, poi, spendere due parole su Agenore Maurizi. Credimi, ci conoscevamo, ma non ci avevo mai lavorato insieme e posso garantirti che si tratta di un professionista preparatissimo. Da giocatore ho avuto diversi allenatori importanti, ma Agenore non ha nulla da invidiare loro dal punto di vista della professionalità e della preparazione. Onestamente, non ho mai trovato nessuno tanto meticoloso nel preparare le partite>>.
Puoi chiarire, una volta per tutte, cosa è accaduto a Teramo con alcuni tifosi unionisti?
<<Volentieri. A fine partita i tifosi grossetani presenti mi hanno chiesto di far andare sotto di loro tutti i giocatori. Ho sentito capitan Ciolli nel tentativo di accontentare la richiesta dei nostri sostenitori, ma gran parte dei giocatori era già rientrata negli spogliatoi. Ho fatto presente la cosa ai tifosi e tra di loro qualcuno ha gridato “Mercenario” al mio indirizzo. Me la sono presa a male e, istintivamente, ho alzato un braccio come per dire dire di andare al diavolo, insomma, ho avuto un umanissimo gesto di stizza. Tra l’altro, qualcuno sui social aveva già scritto che sono un mercenario, una vera e propria offesa per chi, come me, considera Grosseto la seconda cosa e il Grifone una seconda pelle. Ci sono proprio rimasto male e non credo di meritarmi un trattamento del genere. Non so neppure perché alcuni sostenitori unionisti ce l’abbiano con questa nuova società, visto che, ad oggi, questa ha pagato tutto. Tra l’altro, se non fossero venuti i nuovi acquirenti sappiamo bene come sarebbero andate le cose. Comunque, tornando al discorso con i tifosi, dopo la partita con l’Entella ho chiesto personalmente alla squadra di andare a salutare la curva, il nostro dodicesimo uomo. Ora, però, spero che sia stato tutto chiarito>>.
Credi e credete nella salvezza?
<<Certo che ci credo e ci crediamo. Si tratta di un obiettivo difficilissimo, ma è alla nostra portata. La nostra società a gennaio ha fatto una scelta differente rispetto ai club concorrenti che si sono rinforzati con nomi altisonanti e giocatori di esperienza. Il Grosseto, invece, con l’avallo di mister Maurizi, ha puntato essenzialmente su giovani molto forti e in più ha tenuto d’occhio il bilancio. Devo dire che da gennaio ad ora abbiamo disputato molte buone prestazioni. Credo che ci manchino 5-6 punti con i quali adesso saremmo molto più tranquilli. Comunque, lo ribadisco: credo e crediamo nella salvezza. C’è voglia da parte di tutti di salvarsi>>.
Ti faccio un nome: Simone Ceri. Cosa puoi dirmi di lui?
<<Simone Ceri per me è una persona speciale, unica. Si tratta di un amico carissimo. Sono tornato a Grosseto su sua specifica richiesta e a lui sono legato da un’amicizia fraterna. Simone ha sofferto tantissimo nel cedere il Grosseto, ma non ha potuto proprio farne a meno quando ha visto che la situazione era troppo compromessa. Non avrebbe mai permesso di veder affondare il Grifone, lo ama troppo e si è sempre sentito un garante verso la città>>.
Serie C attuale e C1 dei tuoi tempi. Trovi differenze?
<<La C odierna è sempre di buon livello e il nostro girone, quello B, è proprio tosto, ma quando giocavo io in C1 col Grosseto c’erano molti giocatori importanti che scendevano dalla Serie B. Diciamo che il vero motivo per cui oggi la terza divisione è un po’ inferiore a quella dei miei tempi è da ricercare nella regola che impone i giovani. Un obbligo che ha abbassato un po’ il livello qualitativo rispetto al passato>>.
Hai deciso cosa farai da “grande”?
<<Bella domanda. Onestamente non so ancora cosa farò. So solo che amo il calcio, il suo ambiente e allenare>>.
Domenica arriva il Siena. Che partita ti aspetti?
<<Mi aspetto un match difficilissimo e dal duplice valore. Da una parte c’è il popolo biancorosso che ci chiede di vincere il derby per eccellenza, mentre dall’altra c’è la nostra esigenza di conquistare tre punti fondamentali in chiave salvezza. Ora più che mai abbiamo bisogno dei nostri tifosi. Domenica dovremo essere un blocco granitico, un tutt’uno. La salvezza del Grosseto passerà anche dal Siena. Non possiamo far altro che cercare di vincere perché siamo a soli quattro incontri dalla fine del campionato. Noi crediamo nella salvezza e nel poter battere il Siena, ma con noi devono crederci i nostri sostenitori che invito a riempire lo Zecchini al grido di “FORZA GROSSETO!”>>.