Volley
Una brutta storia di sport, quella che ha visto suo malgrado protagonista in negativo la formazione femminile under 14 dell’Invictavolleyball
Grosseto. Una brutta pagina o storia di sport, come la si voglia chiamare, quella che ha visto protagonista in negativo suo malgrado la squadra under 14 femminile dell’Invictavolleyball. La società grossetana aveva chiesto lo spostamento di una gara valevole per i sedicesimi di finale della categoria a causa di una paio di atlete positive e di qualcuna anche con la febbre e quindi nell’impossibilità di scendere in campo per la data stabilita. Ma l’allenatore avversario prima prende tempo.“ Non ci sono le palestre. Non sarà facile trovare un’altra data oppure che durante la settimana non ci sono orari disponibili. Poi accusa l’allenatrice della formazione grossetana di avere messo in piedi una strategia e di non essere intenzionato a spostare la gara. Inutili, i tentativi dell’allenatrice, che spiega le difficoltà in cui si trova, ma soprattutto dei rischi che comunque può comportare fare giocare delle atlete febbricitanti, contro ogni protocollo, non sapendo chi e quando potrà essere positivo. Niente da fare, la partita non va spostata.
Si susseguono telefonate, mail, discussioni. Ci prova pure la commissione gare del comitato Basso Tirreno a mediare la situazione, consapevole che di questi periodi la disponibilità dovrebbe essere massima. L’allenatore avversario, non cambia idea. Arriva il giorno della gara, e le grossetane, che non si presentano perdono il confronto a tavolino per tre set a zero, per 25/0,25/0,25/0. “Ma come è possibile che succedano queste cose nel 2022” commenta il direttore sportivo della società grossetana, Francesco Masala, che aggiunge “In un periodo in cui bambine di 14 anni stanno subendo pandemie e guerre, ci siano ancora allenatori che mettono davanti il proprio interesse su tutto? Ma è possibile che dopo due/ tre giorni di telefonate non abbia capito che la cosa era seria e non si sia messo nemmeno per un minuto nei panni delle bambine dell’altra squadra . Ma poi per cosa, per campionato giovanile in cui neanche la sua squadra avrà ambizioni di vittoria ed avrà forse l’onore di fare un turno in più. Parliamo sempre di valori, esempi da seguire, modelli di comportamento, ma mi dite, quale insegnamento ha dato alle sue atlete preferendo vincere senza giocare. Cosa gli costava spostare una gara di tre quattro giorni, in qualsiasi giorno della settimana, dando la possibilità agli avversari di scendere in campo e divertirsi ? “ conclude il diesse Francesco Masala.