Calcio
Dossier – Serie C, una Toscana che diventa sempre più di proprietà straniera
Grosseto – Soffrono sempre di più le società toscane (e non solo) di Serie C. Il mese di dicembre infatti è stato molto “caldo” per il passaggio di proprietà di molte di loro.
L’Us Grosseto, come sappiamo benissimo, è passata dalle mani della famiglia Ceri a quelle di Nicola Di Matteo con il nuovo presidente che avrà subito l’arduo compito di cercare una salvezza che come abbiamo ribadito a più riprese è difficile, ma non impossibile.
Non solo però ci sono state novità per il Grifone, il 30 dicembre infatti è stato firmato un accordo preliminare anche per la Pistoiese, che per la prima volta nella sua storia potrebbe diventare straniera.
Per l’esattezza tedesca con l’ingresso della società rappresentata dal sig. Lehmann.
Insomma una Toscana che diventa sempre più “europea” con le nuove che nelle ultime ore arrivano da Lucca con la società che in un comunicato ufficiale dopo che era emersa la notizia di un contatto con l’imprenditore maltese Joseph Portelli e annuncia di entrare in silenzio stampa sull’argomento: “Dal momento in cui, eventualmente, ci saranno fatti concreti o progetti meritevoli da presentare alla città, ai tifosi ed alla stampa, sarà la stessa società a comunicarlo tramite i propri canali ufficiali“.
Questa al momento la presa di posizione dell’attuale dirigenza.
A tutto ciò naturalmente non possiamo dimenticare che il Siena è da due anni in mano ad una proprietà armena, mentre al momento l’Aquila Montevarchi resiste con il grande lavoro svolto dall’imprenditoria locale che sostiene la squadra della città.
Stesso discorso per il Pontedera che ha iniziato da tanti anni un lavoro sano e serio basato sul settore giovanile e sul far crescere i ragazzi locali. Solo in questa maniera infatti la squadra amaranto può permettersi il lusso della Serie C.
Infine la Carrarese dopo molti anni tribolati ha trovato la sua stabilità e dimensione sotto la presidente di Fabio Oppicelli ed il futuro sembra decisamente più roseo rispetto alle precedenti gestioni.
Insomma nonostante tutto una cosa deve far riflettere i vertici del calcio italiano. E’ impensabile di avere ancora una serie professionista, quale è la “C”, che rappresenta solamente un bagno di sangue a livello economico e che non si sorregge su solidi principi logici per l’autosufficienza.
Una citazione particolare per il Pontedera: poco più di un terzo degli abitanti di Grosseto, a metà strada tra Pisa ed Empoli disputa il campionato di serie “C” da NOVE campionati consecutivi.
Sarebbe da prendere come esempio anche a Grosseto, dal momento che siamo una città di 80.000 abitanti, abbiamo un pubblico molto più numeroso ed abbiamo anche il centro sportivo di Roselle.