Grosseto Calcio
Us Grosseto, il punto dopo la 17ª giornata. Un deciso passo indietro
Il Grosseto ha chiuso la 17ª giornata del girone B di Serie C incassando l’ottava sconfitta stagionale (1 a 2), questa volta in casa (terzo ko interno), di fronte al Pescara, formazione retrocessa dalla Serie B e costruita per farvi un immediato ritorno. Proprio a livello casalingo continua a rimanere un tabù lo Zecchini dove i biancorossi in 9 partite non hanno mai vinto, ottenendo solo 6 pareggi e 3 sconfitte. Il Grifone resta così l’unica formazione del girone B a non aver mai vinto in casa e mantiene il peggior attacco. Pensate, nell’intero panorama professionistico italiano (composto da cento società) solo Genoa (Serie A), Vicenza (Serie B) e Pro Sesto (Serie C girone A) non hanno ancora ottenuto un successo casalingo come il Grosseto.
COSA FUNZIONA
Dopo una prestazione negativa come quella di ieri, è davvero difficile essere troppo ottimisti. Sicuramente meglio i biancorossi nel secondo tempo dove hanno creato qualche occasione e trovato il gol con Cretella, uno che col suo ingresso ha dato una bella scossa ai compagni. Tuttavia, la reazione dei maremmani è stata tardiva e non è bastata per riuscire a pareggiare contro un avversario che per tre quarti di gara ha giocato come il gatto col topo. L’unica nota davvero positiva è rappresentata dalle contemporanee sconfitte delle altre squadre coinvolte nella lotta per la salvezza, ad eccezione del Teramo che, pur con i problemi societari legati alle vicende personali della proprietà, ha trovato la forza di andare a marmaldeggiare a Pontedera (0 a 3) nell’anticipo di sabato scorso.
COSA NON FUNZIONA
Il Grosseto avrebbe dovuto dare una prova di crescita dopo la vittoria esterna a Siena, ma ha toppato clamorosamente. Approccio sbagliato e timoroso al cospetto di un Pescara giunto in Maremma con dei problemi e con mister Auteri a rischio esonero. Certamente, la squadra abruzzese (retrocessa dalla B e costruita per tornarci) ha uno spessore qualitativo e tecnico superiore a quello dei biancorossi, ma i ragazzi di Magrini sono apparsi troppo rinunciatari e remissivi tanto che i biancazzurri hanno trovato con facilità due gol nella prima frazione di gioco (colpendo perfino un clamoroso palo interno) e anche per buona parte della ripresa hanno controllato il gioco senza problemi. Inutile, adesso, andare a cercare il colpevole o i colpevoli in occasioni dei gol ospiti, perché è stata insufficiente la prestazione collettiva. A nostro modo di vedere, poi, l’idea di partire col 3-5-2 è stata giusta, ma ci saremmo aspettati un immediato cambio di modulo dopo la prima rete pescarese. Ci ha un po’ sopreso anche la mancanza di Cretella nell’undici iniziale, così come crediamo avrebbe meritato più spazio Artioli. Comunque, una squadra che deve salvarsi deve provare a farlo con uno stato mentale differente. La paura di perdere e di sbagliare che sembra attanagliare i biancorossi ieri è apparsa evidente, così come evidente è stato il cambio di stato d’animo a Siena dal pari in avanti, quando, improvvisamente, gli unionisti hanno preso a macinare gioco e occasioni. Ieri, invece, no, perché il copione visto col Montevarchi si è ripetuto lasciando agli avversari l’intero primo tempo e due gol di vantaggio. A parziale scusante, le assenze di Gorelli (che da domani tornerà in gruppo), De Silvestro e Dell’Agnello, anche se gli ultimi due, pur in modo differente, non hanno ancora lasciato un segno importante nel Grifone.
COSA ASPETTARCI
Restano due giornate alla fine del girone d’andata e 13 punti sono davvero una miseria. Domenica ci sarà il derby a Lucca con un avversario retrocesso, riammesso e che ora, guidato da un mister “rognoso” e capace come Guido Pagliuca, sta disputando un ottimo campionato. Infatti, i rossoneri, pur con una partita da recuperare, sono a quota 22 punti, all’ultimo posto utile per entrare nei play-off. Di sicuro, una situazione che, a inizio stagione, tanti tifosi biancorossi pensavano di poter vivere (o rivivere) col Grifone. Comunque, serve a poco sottolineare l’importanza della posta in palio con i cugini lucchesi. L’unica cosa che conta e conterà sarà la risposta che gli unionisti saranno capaci di dare sul campo.
Non ho più parole… che i soldi son pochi si sapeva.. ma qui ormai si sono già tutti arresi. neanche il tentativo di cambiare tecnico.. neppure quello.
Nell’intervista Simone Ceri ha ribadito chiaramente la posizione della società dichiarata 4 anni fa. Ha parlato un po’ di tutti gli argomenti ma non di calciomercato, la speranza è che in questa sessione invernale venga fatta “un’eccezione” alla politica societaria ( vista la classifica deficitaria) per rinforzare l’organico al fine di tentare la salvezza, che ribadiamo può essere raggiunta anche tramite i playout.
Siamo scarsi… ma sinceramente non credo che i nostri giocatori siano inferiori alla Pistoiese, alla Fermana, al Teramo…e che tra noi e l’Imolese ci sia un abisso da 5-0. Troppa fiducia in Magrini, in passato ha fatto bene, ma ora no… e i suoi errori li paghiamo con la retrocessione.
Per carità, quando si perde dipende da tutti quindi anche l’allenatore non è immune da colpe. Però è anche vero che l’allenatore è il solito dell’anno scorso, la squadra no, l’organico è sicuramente inferiore a quello dell’anno scorso, penso che sia un dato di fatto abbastanza evidente. La riprova è la conferenza stampa di domenica, quando lo stesso Simone Ceri ha ammesso che quest’anno nella campagna acquisti sono stati commessi degli errori, che mi auguro siano corretti nel mercato di riparazioni di Gennaio.
L’anno scorso dopo 17 partite avevamo 25 punti, contro i 13 di oggi, sono numeri impietosi, non penso che il solito allenatore possa essere responsabile di un simile tracollo.
È ovvio che solo la società ha la facoltà di decidere se rinforzare la rosa (cosa che io mi auguro) o se intervenire sull’allenatore.
In ogni caso, oltre alle carenze della rosa, è la classifica stessa che impone di rinforzare la squadra.
Dobbiamo essere realisti: nella migliore delle ipotesi al giro di boa avremo 15/16 punti (ma non mi stupirei più di tanto se fossero 13/14), il che significa che, per aspirare ad una salvezza diretta, nel girone di ritorno dovremmo raccogliere qualcosa tipo 27 punti o giù di lì, il che mi sembra pura fantascienza, infatti presupporrebbe una rivoluzione migliorativa dell’organico totalmente fuori dalle possibilità della società; per quanto sia deprimente, il solo obiettivo ragionevole appare quello di evitare l’ultimo posto e con esso la retrocessione diretta, ma anche relativamente a ciò non darei niente per scontato, giacché è presumibile che a Viterbo tentino il possibile e l’impossibile per scavalcarci, quindi si renderà comunque opportuno qualche ritocco in sede di mercato. Sia come sia, anche la prospettiva di affrontare i playout con questa squadra, così fragile tecnicamente e agonisticamente, non fa certo dormire sonni tranquilli. Insomma, come la giri, la giri: sotto l’albero di Natale troviamo solo tanta delusione e preoccupazione.
L’anno scorso il Grosseto ha totalizzato 25 punti nel girone d’andata e ben 29 nel girone di ritorno. C’è da sottolineare che il mercato di Gennaio vide gli arrivi di Piccoli, Stjepovic, Merola (quelli che ebbero più spazio).
Quello che volevo dire è che non ci furono grandi stravolgimenti, per questo io penso che con un paio di giocatori esperti di categoria, sommati ai recuperi di Gorelli ( a cui faccio un caloroso in bocca al lupo) De Silvestro e Dell’Agnello il Grosseto possa dire la sua nel girone di ritorno.
La posizione della società è chiara da quattro anni :”prima ilbilancio e poi i risultati”.
Che ti devo dire, speriamo che, vista la gravità della situazione, la proprietà riveda la propria posizione e faccia uno sforzo per rinforzare l’organico.
Concludo con ina considerazione: ho visto una foto dei giovani biancorossi, esultanti nello spogliatoio dopo un prestigioso pareggio contro la Fiorentina, vorrei far presente che in caso (spero prego di no🤞🙏) di retrocessione nei dilettanti,
immagini del genere non le vedremo più, perché anche le squadre giovanili disputeranno i rispettivi campionati dilettanti di competenza ed i giovani più promettenti prenderanno altre strade, come successe nell’estate del 2015:
Fratini e Fanciulli alla Lucchese, Pini e Boccardi alla Viterbese, i fratelli Nunziatini al Livorno, De Carolis, Sabatini, Molinari, Podesta’ Frosinini e Guazzini al Siena, il portiere Rossi alla Spal.
Mi auguro di cuore per il bene del Grosseto che tutto ciò non di ripeta, almeno che sia fatto tutto il possibile per evitarlo!
Forza Grosseto.
Concetto n. 1 : i proprietari e responsabili della società hanno più volte e in maniera quantomai esplicita dichiarato che non ci sono risorse adeguate per fare la C dignitosamente, tanto da lasciare intendere che il Grosseto in terza serie è in un certo senso un cane in chiesa o comunque un pesce fuor d’acqua;
Concetto n. 2 : com’è risaputo in base ad un detto dell’antica saggezza popolare, non si fanno le nozze coi fichi secchi, e se le fai viene fuori una schifezza;
Ora, amalgamando i due concetti, si ottiene un risultato drammaticamente semplice (o semplicemente drammatico): il Grosseto non può che lasciare il calcio professionistico e tornare, con la coda fra le gambe, in serie D. Elementare, Watson.
Il tuo ragionamento, che condivido in tutto, non fa una grinza