Giornalista pubblicista, è appassionato di calcio e statistiche sportive.
Vanta esperienze e collaborazioni col Guerin Sportivo (al tempo diretto da Marino Bartoletti), Telemaremma, Tv9, Calciotoscano.it, Biancorossi.it, Vivigrossetosport.it, Tuttob.com e Pianetab.com.
All'inizio si è occupato principalmente di Serie B e di Lega Pro, poi anche di Serie D e di Eccellenza. È co-autore del libro Cento passi nella storia, scritto in occasione dei 100 anni dell'Us Grosseto.
Da novembre 2014 è il vice-direttore di Grosseto Sport.
Ha condotto per tre anni le trasmissioni web Il lunedì del Grifone e D lunedì c'è il Grifone.
È il commentatore delle partite dell'Us Grosseto su Gs Tv e su Eleven Sports, nonché del Follonica Gavorrano e dell'Us Grosseto Primavera 3.
Ha collaborato anche con Sportitalia.
Molto chiaro, molto sincero e condivido al 200% tutto quello che ha detto. Grosseto al momento non è una piazza da serie C
Sul fatto che Grosseto non sia una piazza da serie “C” inviterei a fare una considerazione.
Negli ultimi 50 anni, a partire dal vittorioso campionato 1972/73 ad oggi il Grifone ha disputato 25 stagioni nei professionisti ( serie B, C e C2) ed altrettante nei dilettanti (serie D, eccellenza e promozione)
Siamo una città di oltre 80.000 abitanti e le statistiche dicono che il nostro pubblico allo stadio è il settimo in classifica su venti squadre del nostro girone.
Teniamo conto della vicinanza dell’amministrazione comunale, di quella della società di atletica leggera e finalmente della realtà rappresentata dal centro sportivo di Roselle. Io credo che tutto ciò rappresenti una buona base di partenza per ambire alla permanenza in serie “C”.
Sono convinto e spero vivamente, che smaltita la delusione odierna, Simone Ceri (unitamente al resto della società) da domani riprenderà a lottare per porre rimedio a questa precaria situazione di classifica.
Io ribadisco quello che ho scritto tante volte: sono convinto che questa squadra con un paio di innesti di qualità, uniti al recupero di Gorelli, De Silvestro e Dell’Agnello, possa competere per la salvezza, un traguardo che potrà essere raggiunto anche tramite i play out.
A mio modo di vedere, stante l’attuale assoluta inadeguatezza della rosa, per poter ipotizzare una salvezza diretta (ma anche attraverso i playout) si deve dare per scontato un sostanzioso rafforzamento dell’organico, che molto banalmente richiede un sostanzioso investimento economico, cosa che – stando alle chiarissime e ripetute affermazioni della dirigenza/proprietà – non è affatto attuabile, per cui non se ne esce: a meno di miracoli del tutto inverosimili, non si può che retrocedere.
Io mi sento profondamente amareggiato, deluso, scoraggiato, ma non certo preso per il culo e – ne sono convinto – come me la stragrande maggioranza dei tifosi biancorossi. Ciò premesso, direi che le dichiarazioni del n. 2 della società hanno un sapore vagamente camilliano, al netto, si capisce, di alcune macroscopiche differenze. In buona sostanza, sintetizzando si dice che ” questo passa il convento e, se quanto passa il convento vi piace è così, se non vi piace è così lo stesso “. In termini pratici il concetto non fa una grinza, è ineccepibile, ma non si può pretendere che un tifoso accetti di buon grado, col sorriso sulle labbra, una realtà come quella del Grifone in questo disgraziatissimo campionato: un dato spaventoso, tra i tanti che si potrebbero citare: quando il girone d’andata è quasi concluso, con una sola partita ancora da disputare allo Zecchini, i punti raccolti dal Grosseto in casa sono 6 (diconsi SEI). Come si può pensare che non ci sia malumore e profonda insoddisfazione? Il “miracolo” di Siena ahimé è stato solo un episodio, una parentesi gratificante quanto si vuole, ma che non ha rappresentato la svolta che tutti speravamo, al contrario di nuovo oggi si è vista la solita squadra senza gioco e senz’anima e a questo punto tutto lascia ritenere che proprio questo sia il vero Grosseto, un Grosseto che sembra andare incontro quasi rassegnato al proprio destino.
Ci vuole un allenatore nuovo. Tanti altri discorsi lasciano il tempo che trovano. Pure il ds non ha reso come doveva. Il Vicepresidente deve farsi sentire con loro, non con i tifosi.. che contesteranno sempre come normale che sia. Questa squadra non è da penultimo posto, ma con le scelte di Magrini siamo ridotti così
Credo che i ceri debbano accettare le critiche come hanno accettato le lodi!in fin dei conti anche Camilli è stato criticato e con tutto il rispetto per i Ceri,la sua forza economica era di tutt’altro spessore!!!sulla squadra che dire?ragazzi che mai hanno calcato i campi di professionisti,quindi non credo e non vedo perché dare la colpa a loro o a mister Magrini…la colpa,se così si può chiamare,è solo della società (che non ha i necessari soldi per acquistare giocatori di categoria e del direttore sportivo,anche se,non è facile fare una squadra con un budget limitatissimo!