Triathlon
Guido Petrucci: “L’Ironman di Cascais in Portogallo è stato massacrante. Sono deluso dalla prestazione”
Grosseto. Non è andata come aveva immaginato, Guido Petrucci del Triatlhon Grosseto, volato fino in Portogallo per partecipare all’ Ironman, nella bellissima città di Cascais. Il grossetano, chiude la sua fatica alla ventesima posizione su cinquantadue partenti nella sua categoria. 1500 sono stati i ritirati, per capire, quanto la prova sia stata massacrante per tutti. Il giorno precedente alla gara, il vento soffia ad oltre 35/40 nodi. Fortunatamente il giorno dopo diminuisce d’ intensità. Il via viene dato alle ore 7,50. Starter, dalla spiaggia dell’Oceano Atlantico, con oltre 4000 atleti al via in “Rolling Start”, cioè 5 atleti ogni 10 secondi per evitare il troppo affollamento in acqua. Adrenalina a mille e poi tuffo nelle gelide acque con temperatura di 17 gradi che con il passare dei minuti, abbassava ancora di più quella corporea. Dopo 1h,23′ Petrucci esce dall’acqua provato dalla fatica e dalla temperatura gelida. “Ma ero sicuro che nelle ore successive mi sarei scaldato” spiega il maremmano. “Con una transizione di oltre 600 metri arrivo alla zona cambio. Mi attendono 180 chilometri in bicicletta. “ Il percorso è molto impegnativo con una prima parte di lunghe salite anche di 18 chilometri e discese molto tortuose con successivi passaggi all’interno dei paesi che rallentano molto la velocità. Arrivati al primo giro, nel famoso autodromo dell””Estoril”, ritorno verso Cascais per costeggiare l’oceano, fino a Lisbona. Rientro per il secondo giro sempre passando dalla montagna e dal circuito automobilistico e nuovamente sono nel lungomare. Sono 30 chilometri di tracciato per andare e 30 per tornare con un lungo “Mangia e bevi” fatto di salite intervallate da discese, senza avere la possibilità di recuperare le forze”. Petrucci completa la prova in 6h,30′. Lasciata la bicicletta e il casco e il momento d’ indossare le scarpette da running. “Ho capito subito che le gambe erano ormai andate, Con un percorso vallonato, 300 metri di dislivello positivo e vento contro, sono andato in tilt dopo nemmeno dopo 10 chilometri” spiega il maremmano che aggiunge ancora “Da quel momento è iniziato il mio calvario. Sono stato costretto ad alternare brevi tratti di corsa al cammino. Intanto è sopraggiunta la notte e i miei sostenitori arrivati dall’Italia mi hanno convinto a non ritirarmi. Dovevo continuare e provare a raggiungere comunque il traguardo. Dopo ben 13h,51′ ho concluso la gara, stremato e molto arrabbiato per la
mia opaca prestazione, visto i mesi spesi negli allenamento e tutto il tempo dedicato a cercare di raggiungere un obiettivo ben più sostanzioso in termini di tempo totale. Sono comunque un “Finisher” con tanto di maglia e medaglia, ma speravo in qualcosa di meglio. Me ne torno a casa deluso, ma guardo avanti al “2022” perché mi sono ripromesso di riprovarci e di non mollare” Massimo Galletti