Grosseto Calcio
Editoriale – Grosseto, non tutte le ciambelle vengono con il buco
Grosseto – Non tutti gli anni le ciambelle vengono con il buco. Così si può riassumere la prima parte di stagione in campionato dell’Us Grosseto e di motivi ce ne sono tanti che cercheremo di riassumere.
Partiamo subito dal presupposto che la nostra non vuole essere una critica, ma una disamina realistica del momento.
Rosa – Dopo undici giornate si può asserire tranquillamente che la qualità del gruppo che ha a disposizione mister Margini è nettamente inferiore a quello della passata stagione.
Le giovani scommesse di un esperto ds come Giammarioli al momento non stanno ripagando e non ci sono elementi che al momento possiamo dire che meriterebbero la riconferma.
E’ vero che il borsellino a sua disposizione non era pieno di tanti spiccioli, ma anche nella passata stagione la situazione non era poi così diversa.
Magrini – Il tecnico sta cercando di inventarsi schemi e nuove situazioni tattiche per vedere di dare una svolta alla squadra, ma al momento è chiaro che non ci sia riuscito.
Ha cercato di spronare i giocatori in tutte le maniere, difendendoli dalle critiche o cercando di motivarli ancora maggiormente. Risultato al momento non ottenuto.
Forse è arrivato il momento di fare meno esperimenti e di provare a puntare su degli elementi ben precisi. Quelli scesi in campo sabato fin dal primo minuto troverebbero grosse difficoltà a salvarsi.
Società – La politica è sempre la stessa (giustamente). Cercare di dare la priorità al bilancio e alla sostenibilità economica del progetto. Come dicevamo prima però non tutte le ciambelle vengono con il buco e magari se ci fosse un piccolo spazio nel budget sarebbe davvero necessario investirlo su un paio di giocatori di categoria che possano dare la svolta in maniera positiva.
Insomma è proprio vero che i miracoli non accadono tutti gli anni, ma tifosi e addetti ai lavori ci sperano e ci credono fino in fondo.
Sono d’accordo con quest’analisi: senza stare a ribadire sul perché o il percome, è chiaro che Galligani, Boccardi e Sicurella, rispettivamente 11, 7 e 5 gol, cioè un totali di 23 gol sui 43 gol totali segnati dal Grosseto in campionato l’anno scorso mancano come il pane. La squadra sulla carta è stata indebolita e purtroppo i numeri e la classifica attuale lo certificano.
Mi aspetto che la società provveda immediatamente ( a Gennaio rischia di essere tardi) a mettere mano al portafoglio e rinforzare la rosa con un paio di elementi di esperienza e di categoria.
La politica predicata dalla società (prima il bilancio) in questa fase deve lasciar posto a PRIMA LA SALVEZZA.
Rischiare di perdere il professionismo senza rinforzare la squadra sarebbe un vero peccato ed una botta tremenda per tutto l’ambiente sportivo e per lo sviluppo del progetto giovani.
Forza Grosseto ! Sempre, ovunque e comunque, ma in serie “C” è molto meglio !
È così, non tutte le ciambelle riescono col buco e, sempre citando l’antica saggezza popolare, si potrebbe aggiungere che non si fanno le nozze coi fichi secchi. Mi rendo conto che tutto ciò possa apparire ingeneroso nei confronti della proprietà/dirigenza; nessuno intende sminuire i meriti di chi ha compiuto meraviglie e miracoli resuscitando il Grifone e portandolo ai playoff di cinque mesi fa, solo che un tifoso non può che ragionare da tifoso ed esprimere delusione e frustrazione in un momento come questo. Prestazioni come contro la Fermana e peggio che mai contro l’ Imolese annichiliscono, come del resto certi numeri: una sola vittoria su 11 incontri (non a caso contro l’ultima in classifica), una media di 0,8 punti a partita, una differenza reti di -8. Il fatto è che ci si è privati dei tre migliori elementi della passata stagione, con un inevitabile crollo della cifra tecnica della rosa, pensando di poter ovviare mediante una girandola di ventenni di belle speranze totalmente privi dell’esperienza e della concretezza agonistica opportune in serie C; in sostanza è stata fatta una scommessa, che sapeva un po’ di azzardo, e la classifica dice tristemente che la scommessa è stata persa, senza se e senza ma. E adesso? La situazione, avendo davanti ancora tre quarti di torneo o poco meno, non può dirsi compromessa, ma può diventarlo tra due mesi, quando si aprirà il c.d. mercato di riparazione, perché con un trend del genere si rischia di arrivare al giro di boa in condizioni tali da non poter recuperare in nessun modo, dal momento che, immagino, non sarà possibile ingaggiare Lewandowski, né Mbappè, né Haaland, ma bene che vada un paio di onesti giocatori di categoria che verosimilmente non basterebbero ad evitare il baratro. Dunque è da ritenere che si debba fare qualcosa subito, anzi…da ieri, anche se a onor del vero non ho la sensazione che la società sia in condizione (o abbia intenzione) di muoversi in questa direzione, altrimenti l’avrebbe già fatto: se è così solo un miracolo può evitare che si finisca in serie D. È vero, i miracoli nel calcio esistono, ogni tanto se ne vedono, ma sono rarissimi.
Ma secondo voi Giammarioli è all’altezza? perché la scusa dei pochi soldi vale il giusto…. abbiamo preso giocatori veramente scarsi, avrei preferito qualche nostro primavera… perlomeno un po’ di attaccamento alla maglia…
io penso che Giammarioli sia un bravo professionista, quando lavori per tanti anni nel solito ambiente ( Gubbio e poi Cremonese) vuol dire che il tuo lo sai fare, poi è chiaro che ognuno di noi commette degli errori proprio ambito lavorativo.
Semplificando il concetto: se a Gubbio hai a disposizione un certo budget come trequartista ingaggi Pasquato, se a Grosseto non lo hai devi ripiegare su un primavera ed ovviamente non è la stessa cosa
Io penso anche un’altra cosa, tutti questi giovani provenienti dalle primavere, magari hanno anche delle qualità, ma ovviamente hanno bisogno di tempo, per abituarsi al calcio dei grandi e soprattutto tanti, anzi, troppi giovani tutti insieme è controproducente, perché in una situazione di difficoltà come stiamo vivendo noi, un giovane ha bisogno di avere accanto gente esperta per crescere e per rendere, se invece continuiamo a giocare con 5/6 Under a partita il problema si ingigantisce. Tutto questo non giustifica l’imbarcata di Imola, però in linea di massima tanti giovani tutti insieme è controproducente e noi purtroppo ne siamo un esempio lampante.
Io non vedo ciambelle ma solo il buco
Come ho già detto più volte oggi la serie c è un lusso per la città. I numeri parlano chiaro. I Ceri fanno miracoli ogni anno contornati da indifferenza sportiva dei cittadini. Con un numero così di spettatori cosa vogliamo. Senza lilleri non si lallera. La differenza tra una rosa imbastito sulla squadra vincente in D e l attuale è macroscopica. Per certe società mettere a disposizione del tecnico una squadra basata sui primavera delle società più grandi è sempre un incognita ma purtroppo sono basate queste scelte sui minori costi. E così noi sportivi stringiamo i alla società criticando sportivamente ma senza pretendere una luna che purtroppo non si può attualmente avere.
Fermo restando che ognuno è liberissimo di pensare e sostenere quello che vuole, non sono affatto d’accordo con la presunta regola POCO PUBBLICO = POCA DISPONIBILITÀ ECONOMICA DELLA SOCIETÀ. Non scherziamo: il calcio di oggi si finanzia in minima parte con gli incassi, che peraltro, relativamente al Grosseto, credo siano perfettamente in linea o leggermente superiori alla media della terza serie, specie se rapportati alle dimensioni della città e bacino d’utenza.
io penso che nessuno chiede la luna, nel senso che i tifosi del Grosseto hanno come obiettivo la salvezza, secondo me in questo momento storico ci sono le condizioni giuste per fare bene: buoni rapporti con il Comune, appoggio della tifoseria, vicinanza dell’atletica leggera, stampa in buoni rapporti con la società, il centro sportivo di Roselle che permette di sviluppare il settore giovanile. È chiaro che con tutto ciò l’obiettivo del mantenimento della categoria dev’essere perseguito ad ogni costo: con le buone o con le cattive, con le unghie e con i denti, di riffa o di raffa, senza se e senza ma.
Io credo che, a livello di tifosi e sportivi grossetani in generale, si sia tutti d’accordo su questi concetti. Mi pare però di dover constatare che da parte della società ci sia un silenzio assordante, il che, in considerazione del momento delicatissimo, preoccupa non poco, visto che i problemi, a quanto mi risulta, non si risolvono da soli.
Sono d’accordo ma il fatto che il pubblico è scarso non è riferito ai soldi degli incassi bensì all interesse che c’è a Grosseto per la propria squadra. E allora cosa vogliamo se in serie C allo stadio ci vanno 1000 persone.