Ciclismo
Daniele Tarsi: “Sono stato inibito per quattro anni per non avere denunciato il fatto, ma sono estraneo alla vicenda”
Tarsi. “Sto raccogliendo tutti i documenti anche dalla casa farmaceutica che produce il prodotto, per dimostrare che quella sostanza non è doping. Ripeto la mia inibizione è dovuta solo al fatto che io non avrei denunciato alle autorità competenti quello che stava accadendo”
Grosseto – La notizia viene riportata la settimana scorsa dal sito web Quibicisport.it e riguarda da vicino il medico sportivo grossetano Daniele Tarsi. Secondo quanto riportato dalla pagina web, il dottor Tarsi sarebbe stato inibito per quattro anni dalla sua attività per doping sportivo. Ad infliggere la pena è il Tribunale Nazionale Antidoping che avrebbe fermato Tarsi fino al 13 gennaio del 2025. Il medico grossetano era indagato per la vicenda Altopack di tre anni fa, quando esercitava la sua professione nello Spezia Calcio. “L’inchiesta” come si legge nell’articolo “Era partita dalla morte del corridore ventunenne Linas Rumsas, figlio dell’ex pro Raimondas, e aveva coinvolto i principali dirigenti del team dilettantistico toscano, accusati di aver creato un sistema di doping di squadra”.
Grossetosport ha raggiunto telefonicamente il dottor Daniele Tarsi per approfondire la vicenda. <<Sono completamente estraneo alla vicenda ed escludo qualsiasi mio coinvolgimento ai fatti di cui sono accusato e spiegherò tutto nelle sedi opportune>> spiega il medico grossetano, che aggiunge <<Dal punto di vista penale io per il momento io non sono stato ancora accusato di niente, anche se, l’inchiesta va avanti da circa tre anni. Per quanto riguarda la vicenda sportiva, tengo a precisare, che io sono stato inibito, non per avere fornito delle sostanze dopanti, ma solo per non avere denunciato chi faceva uso di quelle sostanze agli organi competenti>>.
<<Tutto nasce, quando il direttore sportivo della Altopack, che conosco mi chiama per un problema personale e chiede un incontro. Il giorno in cui il ds della Altopack dice di avermi incontrato, è impossibile, perché quel giorno ero all’ospedale di Grosseto, per seguire da vicino i problemi di salute della madre, ricoverata>>. Tarsi, poi, continua: <<Io non ho denunciato il ragazzo, semplicemente, perché il prodotto che avrebbe assunto, non è un prodotto doping. Sto raccogliendo tutti i documenti anche dalla casa farmaceutica che produce il prodotto, per dimostrare che quella sostanza non è doping. Ripeto la mia inibizione è dovuta solo al fatto che io non avrei denunciato alle autorità competenti quello che stava accadendo. In settimana parlerò con il mio avvocato per valutare se ci sono azioni penali da intraprendere verso chi ha scritto cose inesatte o non vere e che vanno a ledere la mia persona, di medico e di uomo. Inoltre spiegherò in dettaglio con una mia lettera tutta la vicenda>> conclude Daniele Tarsi.