Grosseto Calcio
Us Grosseto-Como 3 a 4. Biancorossi gagliardi, beffati da un rigore molto dubbio
Terminata 3 a 4 la sfida contro il Como. Partita piena di gol, ma decisa da un rigore assegnato dall’arbitro Marini per un presunto contatto di Barosi con Gabrielloni.
GROSSETO Il Como ha espugnato lo Zecchini 3 a 4 al termine di un incontro rocambolesco. I lariani sono andati in vantaggio per ben tre volte e in tutte le occasioni i biancorossi sono stati capaci di replicare. Purtroppo, però, al 76′, l’arbitro Marini ha concesso un calcio di rigore per un presunto fallo di Barosi su Gabrielloni, una decisione che ha scatenato le proteste maremmane perché l’estremo difensore unionista è sembrato toccare il pallone prima dell’attaccante comasco. Impressioni confermate, nel dopo gara, dai primi fermi immagine estrapolati dalla diretta dell’incontro. Una beffa pesante da digerire, perché gli unionisti per la prima volta nella stagione hanno segnato tre reti in una partita, ma non è bastato per fermare sul pari il quotato Como di mister Gattuso, una formazione costruita per la promozione in B e costata tantissimo rispetto al Grosseto. Eppure, oggi questa differenza non si è vista, anzi, il Grifone dopo aver letteralmente regalato alcune reti agli ospiti, è stato capace di reagire col gioco e ha trovato delle realizzazioni di pregevole fattura. Certo, non era questa la partita da vincere a tutti i costi, al cospetto di una delle favorite del campionato, ma un pari sarebbe stato il risultato più giusto. Di sicuro, i biancorossi non sono troppo fortunati nelle decisioni arbitrali. Stona, poi, che dopo sedici giornate di campionato gli unionisti non abbiano mai avuto un rigore a favore. Un dato negativo che, pensiamo, poche altre squadre nel calcio professionistico italiano possono vantare.
Primo tempo pirotecnico L’incontro si sblocca presto, perché il Como all’8′ passa in vantaggio con Ferrari abile ad approfittare dell’errore di Barosi che perde un pallone non irresistibile. I biancorossi, però, rimaneggiati a livello difensivo, non si disuniscono e trovano il pari al 12′ con Simeoni, bravo a pescare l’angolo più lontano della porta difesa da Facchin dopo l’assist di Galligani. Al 16′, invece, sono ancora gli ospiti a farsi vedere con Crescenzi che colpisce la traversa da circa 25 metri. Al 18′, poi, Barosi si riscatta impedendo il raddoppio ospite con una parata in tuffo di fronte a Ferrari sul cross di Iovine. I lombardi ci credono e fanno un gran giro palla trovando facilmente la profondità sulle fasce e rendendosi pericolosi al 19′ con la sforbiciata di Hmaidat. Al 28′, invece, un traversone insidioso di Terrani trova attento Barosi. Tuttavia, al 30′, una palla persa a centrocampo da Simeoni innesca il contropiede comasco con Cicconi che salta due avversari e supera Barosi in uscita. Una qualsiasi altra squadra a questo punto potrebbe demoralizzarsi, ma non il Grosseto che serra i ranghi e prova a trovare velocemente il pari, prima al 35′ con Galligani, poi al 40′ con Boccardi. Proprio quest’ultimo insacca il 2 a 2 servito da Sicurella. Tutto sembra portare al riposo sul pareggio, ma al 43′ un’incursione comasca regala il 2 a 3 ad opera di Cicconi, lasciato colpevolmente solo da Simeoni.
Gabrielloni di rigore Il secondo tempo si apre con un giallo. Il direttore di gara, Marini di Trieste, a 47′ assegna un rigore al Grosseto, ma subito dopo torna indietro e fischia un fuorigioco su segnalazione del primo assistente, Pompei Poentini di Pesaro. I maremmani, però, spingono e al 52′ sfiorano la rete con Fratini. Al 54′, poi, Facchin anticipa provvidenzialmente Boccardi. Al 57′, però, arriva il 3 a 3 unionista sugli sviluppi di una punizione conquistata da Boccardi, calciata da Moscati, respinta da Facchin e trasformata in rete dalla conclusione di Sersanti. Nonostante i numerosi cambi, la partita è sempre più equilibrata, ma al 76′ il Grosseto perde malamente un pallone poco fuori la propria area. Ne nasce una punizione sulla quale Barosi si tuffa e respinge la sfera, poi si getta per bloccarla e sembra arrivare a toccarla prima di Gabrielloni, che frana a terra. Marini assegna il rigore tra le proteste maremmane. Lo stesso Gabrielloni realizza la rete che riporta avanti per la quarta volta i comaschi. Da quel momento, nonostante ulteriori sostituzioni, nessuna delle due formazioni riesce più a rendersi davvero pericolosa e al triplice fischio i lariani possono esultare. Chiaramente delusi i biancorossi.
GROSSETO (4-3-1-2) Barosi; Raimo, Gorelli, Ciolli (cap.), Simeoni (73′, Polidori); Kraja, Fratini (81′, Russo), Sersanti (71′, Cretella); Sicurella (73′, Pedrini); Boccardi (71′, Moscati), Galligani A disposizione: Antonino, Cretella, Pierangioli, Moscati, Campeol, Manicone, Russo, Consonni, Kalaj, Vrdoljak All. Lamberto Magrini
COMO (3-4-3) Facchin, Iovine, Terrani (81′, Walker), Cicconi (81′, Solini), Crescenzi, Bellemo, Hmaidat (72′, Arrigoni), Bansal (72′, Gatto), Mcnulty, Bertoncini, Ferrari (72′, Gabrielloni), Dkidak A disposizione Zanotti, Toninelli, Bovolon, Celeghin, Foulds, Agyakwa, Magrini All. Giacomo Gattuso
Direttore di gara: Nicolò Marini di Trieste
Assistenti e quarto ufficiale: Giacomo Pompei Poentini di Pesaro e Simone Teodori di Fermo; Valerio Maranesi di Ciampino (Rm)
Reti: 8′ Ferrari (Co), 12′ Simeoni, 30′ Ciccone (Co), 39′ Boccardi, 43′ Cicconi (Co), 57′ Sersanti
Ammonizioni: 5′ Galligani, 20′ Ferrari (Co), 21′ Simeoni, 61′ Raimo, 69′ Fratini, 72′ Hmaidat (Co), 88′ Kraja
Espulsioni:
Calci d’angolo: 3-2 (p.t. 1-1)
Recupero: concessi 4′ nel secondo tempo.
Note: partita a porte chiuse in ottemperanza delle norme anti-Covid19. Pomeriggio soleggiato. Terreno in buone condizioni. Grosseto in completo bianco, Como azzurro.
Aldilà dell’ennesimo (presunto) torto arbitrale, sul quale non mi pronuncio, credo di poter dire che ormai alcune cose riguardo al campionato che sta disputando il Grosseto iniziano a delinearsi con chiarezza: la più evidente è che i biancorossi quando incontrano squadre di medio-bassa caratura se la cavano piuttosto bene, mentre se l’avversario è una compagine ben attrezzata arriva puntualmente la sconfitta, a volte meritata, a volte no, ma comunque non c’è trippa per gatti. Ciò significa una cosa molto semplice: che d’ora in avanti si dovrà assumere l’imperativo categorico di non lasciare punti a chi attualmente si trova dietro di noi, altrimenti ad inguaiarsi ci vorrà poco. Resta poi il dato veramente assurdo e inaccettabile di 5 sconfitte su 8 gare allo Zecchini, che denotano un malessere che io ovviamente non sono in grado di interpretare; chi di dovere però dovrebbe cercare di analizzare e spiegare un dato così sconcertante. Anche l’odierno poker a carico è abbastanza inquietante, perché fa sorgere dubbi proprio su quel settore (la difesa) che fino adesso aveva dato più garanzie. Insomma, abbiamo un rendimento estremamente altalenante, che una volta fa ben sperare e la volta dopo fa piovere addosso una doccia gelata: per un tifoso non è proprio l’ideale.