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Individuati e denunciati due soggetti che percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto.
Nell’ambito delle attività di polizia economico-finanziaria e controllo economico del territorio disposte e coordinate dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Grosseto, la Tenenza di Follonica ha eseguito due controlli in materia di “Reddito di cittadinanza” (RdC) che hanno consentito di individuare altrettante persone responsabili di averlo percepito indebitamente, complessivamente per 14.979 euro.
Nel primo caso gli accertamenti hanno riguardato un soggetto che irregolarmente riscuoteva RdC in quanto gravato da pregiudizi penali, i quali, in base al D.L. n. 4 del 2019 (norma istitutiva del Reddito di Cittadinanza, convertita nella L. n. 26 del 28 marzo 2019), non gli davano diritto alla fruizione dell’aiuto pubblico.
Il secondo controllo ha interessato una donna che, oltre a lavorare “in nero” senza dichiarare al fisco quanto incassava per le sue attività professionali, percepiva anche indebitamente l’RdC. In questo caso le indagini hanno preso in esame la D.S.U. (Dichiarazione Sostitutiva Unica) presentata dalla donna, che aveva indicato nella domanda per fruire del RdC redditi propri pari a zero, benchè lavorasse “in nero” come scoperto dagli accertamenti e riscontri sul campo svolti dai finanzieri.
L’indicazione dei reali ed effettivi redditi percepiti è uno degli elementi necessari per essere ammessi al beneficio a norma degli artt. 2 e 7 del sopra indicato D. L. 4/2019, che del resto dispone la decadenza dal “Reddito di cittadinanza” quando uno dei componenti del nucleo familiare viene trovato intento a svolgere attività di lavoro dipendente o di collaborazione coordinata e continuativa in assenza delle comunicazioni obbligatorie di legge.
In relazione alle attività di cui sopra – che verranno proseguite ed intensificate ulteriormente in tutta la Maremma dal Comando Provinciale Grosseto – la Guardia di Finanza tiene ad evidenziare come l’indebito accesso a prestazioni sociali assistenziali generi iniquità, minando la coesione sociale.
I cittadini onesti e coloro che hanno concretamente bisogno di assistenza devono sentirsi tutelati dall’attenzione investigativa che il Corpo sta rivolgendo a quanti si pongono volontariamente al di fuori delle regole, sottraendo le risorse destinate ai primi.