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Lega, i sindaci Grisanti, Cinelli e Travison: “Solidali con Confcommercio che minaccia lo sciopero fiscale
Il Governo non ascolta i commercianti, né le proposte dell’opposizione”
“Lo sciopero fiscale promosso da Confcommercio Toscana è un segnale evidente dell’esasperazione di migliaia di commercianti i quali, da mesi, sono inascoltati da un Governo che non riesce ad interpretare le reali esigenze di un settore, quello del terziario, che nella nostra regione ed anche nel resto d’Italia è assolutamente primario e strategico”. Lo sostengono i sindaci maremmani della Lega Luca Grisanti di Campagnatico, Diego Cinelli di Magliano e Francesca Travison di Scarlino, al pari di altri colleghi e amministratori toscani. “L’iniziativa di bloccare il pagamento di tutte le classiche imposte- affermano i tre sindaci – suona, dunque, come una bocciatura nei confronti di chi continua a sfornare decreti che si stanno rivelando insufficienti a sostenere concretamente un comparto, purtroppo, in caduta libera”. Una crisi che secondo Grisanti, Cinelli e Travison si è ulteriormente aggravata con l’emergenza Covid e richiamano anche l’attività della Lega con le sue proposte. “La pandemia – sostengono – sta portando nel baratro un numero considerevole di piccoli imprenditori, coinvolgendo anche i dipendenti e le loro famiglie. Come Lega, purtroppo totalmente inascoltati, abbiamo fin da subito proposto una sorta di ‘anno bianco fiscale’ che potesse concretamente e non solo sulla carta, vedi i vari ‘Ristori’, essere la classica boccata d’ossigeno per le imprese. Si poteva, poi, ad esempio, imitare le mirate e condivisibili iniziative di altri esecutivi, come quello tedesco, che riconoscono il 75 per cento dei fatturati degli anni precedenti per tutto il periodo di chiusura dell’attività”. Soluzioni non ascoltate dal Governo e che portano Confcommercio a minacciare lo sciopero fiscale. “Siamo assolutamente solidali con i soci della Confcommercio Toscana – concludono Grisanti, Cinelli e Travison- auspicando che la loro forte presa di posizione, sia da stimolo nei confronti di chi dovrebbe adeguatamente supportarli, scongiurando dunque il fatto che, per la manifesta incapacità altrui, in molti rischino di non potersi economicamente più rialzare”.