Calcio
US Orbetello: “Questo è il nostro punto di vista…”
Grosseto – Riceviamo e pubblichiamo in maniera integrale il comunicato dell’US Orbetello.
“Questo messaggio è diretto a chiunque abbia voglia di perdere due minuti di tempo per capire il punto di vista della nostra società sulla situazione odierna.
Probabilmente è il punto di vista anche di tante altre realtà ma non sta a noi dirlo.
Mettiamo subito in chiaro che non vogliamo assolutamente fare polemica, ci sarà tantissima gente d’accordo come tantissima gente in disaccordo, è la bellezza di avere ognuno la proprio idea, l’importante è che sia basata su un principio solido, se così fosse tutti dovrebbero quanto meno rispettarla.
Se dovessimo rispondere alla domanda “Avete voglia di ripartire?” pensiamo che la risposta sia abbastanza scontata, se vivi nell’ambito del dilettantismo probabilmente è quasi impossibile trovare chi dice “no”, ed è per questo che anche noi come società abbiamo una voglia incredibile di ripartire, di tornare a giocare, soprattutto dopo mesi di blocco e di campionati sospesi.
Purtroppo però vanno fatte analisi più dettagliate, ad esempio, è ovvio rispondere “si” ad una domanda del genere, ma pensate che un ristoratore non risponda nello stesso modo alla domanda “hai voglia di preparare la cena nel tuo locale?”, oppure chi dirige un cinema, come pensate possa rispondere alla domanda “hai voglia di proiettare un bel film stasera?”.
La risposta sarà “si”, sempre e comunque, con una differenza: molte persone con questa impossibilità di “agire” faticano a vivere, fanno quello di lavoro, e toglierlo è per loro una cosa pesantissima che solo trovandotici dentro una situazione del genere puoi capire… “noi” dilettanti no, a nome della società possiamo dire che nessuno lo fa per lavoro, e spero che la stessa cosa sia per le altre, altrimenti secondo noi sarebbe un problema…
Il calcio dilettantistico è per noi importante, per chi vive questo mondo ha un’importanza assoluta, ma bisogna dirlo, ci sono cose più importanti in questo momento, senza sminuire quello che portiamo avanti con dedizione e amore.
Prima di ripartire dovrà esser tutto normale, perché non c’è dilettantismo senza normalità e semplicità, un mondo del pallone senza questo è definito professionismo, ma li è tutt’altra cosa, li si lavora, e non ci riguarda.
Dovranno riaprire regolarmente i bar, dovranno essere aperti musei, cinema, teatri, si potrà fare una cena tra amici senza problemi (vogliamo far riaprire una partita di 22 persone quando non si può andare a cena insieme in 5? Non è giusto, soprattutto per chi servendo quelle cene vive).
Purtroppo, senza essere pessimisti, ma semplicemente realisti, ad ora tutto questo ci sembra impossibile, come ci sembra difficilissimo che sia possibile fra 1 o 2 mesi, considerando l’evoluzione del virus.
Metteremmo la firma per far finta di nulla, ritrovarci a settembre per iniziare una nuova stagione felici di poterci abbracciare, perché questo è lo spirito, altrimenti anche l’entusiasmo svanisce.
Questo mondo non è solamente dei ragazzi che giocano, c’è moltissimo dietro di loro e di chi fa parte di una società, nessuno può permettersi dieci giorni in casa andando ad intaccare il proprio lavoro solo perché voleva giocare, non è notizia rara di varie squadre che hanno perso molti giocatori, giustamente, per questo.
Ci siamo ritrovati a dover dedicare più tempo a questa squadra che al nostro lavoro, preparare fogli di autocertificazione, sanificare ogni luogo, mettere in atto le prevendite, segnarsi tutti i nominativi ed i numeri di telefono di chi vuole vedere a venire la gara, far stare distanziate persone che vengono paradossalmente per stare in compagnia. Ci siamo ritrovati a dover dire “No, non possiamo farti entrare” a ragazzini di 13 anni solamente perché “nell’impianto non possono entrare più di un tot di persone”, trovare stadi dove gli spettatori permessi sono meno di una manciata, non è bello. Dire ad una mamma che non potrà venire a vedere la gara con i bambini e sapere che gli stessi possano piangere all’idea NON È BELLO.
Mettiamo in chiaro che qualsiasi decisione presa dal governo l’Unione Sportiva Orbetello si farà trovare pronta, sempre e comunque, ma senza una situazione normale, siamo contrari a ripartire.
Ed i motivi li abbiamo appena elencati, non si può giocare così, è passato entusiasmo a molte persone che fanno parte di questo mondo, perché giocare così, non è il mondo dilettantistico.
Sarebbe stupendo ritrovarci a settembre.
Aggiungiamo poi l’aspetto pratico oltre che “sentimentale”, sosteniamo per esempio che il campionato possa ripartire nel 2021 (per essere non positivi, di più, vista la situazione e l’inverno alle porte), mettiamo caso che si ripartisse il 17 o 24 gennaio, bene, in questo caso la stagione andrebbe a finire oltre metà giugno, toccando luglio se si disputassero i playoff e playout, e renderebbe tutto falsato oltre che inaccettabile.
Viviamo in un luogo dove la stagione estiva da lavoro al 90% del paese, e con la speranza di partire già la stagione intorno a Pasqua o comunque inizio maggio, pensare di finire quasi un mese e mezzo dopo il campionato è inammissibile.
Vivere una stagione calcistica nel dubbio, nel non sapere se si gioca o no, ma dover far allenare comunque la squadra con rischio di doversi chiudere in quarantena, con le spese da sostenere nonostante la possibilità che il campionato non riparti, non è contemplabile.
Si legge da molte parti che le società moriranno se verrà annullato tutto, a nome dell’Unione Sportiva Orbetello e di molte altre crediamo, facendo un ragionamento accurato, succederà questo se continuiamo così, l’annullamento può essere la salvezza di queste società.
Ricapitolando i punti fondamentali, sareste disposti a passare dieci giorni in casa sacrificando il lavoro? Sareste pronti a dire NO ad un ragazzino che vuole venire a vedere la partita della squadra del proprio paese o del proprio babbo? Sareste pronti a sostenere trasferte con il rischio di doversi rifermare? Sareste pronti ad arrivare a giocare in estate inoltrata? Sareste pronti a far stare ogni persona distanziata dall’altra per vedere una partita dove lo scopo principale è lo stare insieme?
Sareste pronti a vivere il mondo dilettantistico al contrario?
Pronti ad accettare ogni situazione e sicuri di farci trovare pronti in ogni momento, la nostra risposta però è NO, non lo accettiamo, non è il mondo che ci piace, non è lo spirito che ci piace.
Tutto questo è il contrario del dilettantismo puro e pieno di amore che conosciamo.”
Carissimi amici la vostra analisi e perfetta e tocca tutti i punti piu importanti del nostro mondo e della nostra convivenza civile,io come Voi saro sempre dalla parte di chi mette il buon senzo e la ragione difronte a questa pandemia,e come avete piu volte ribadito la chiarezza da parte degli organi competenti in questo difficile momento e fonadamente per programmare il nostro futuro calcistico.Grazie delle vostre opinioni che fanno bene a tutti coloro che amano questo sport in particolare il calcio dilettantistico.Con rispetto e ammirazione Guido Venturacci
Bravi
Penso che sia una analisi perfetta.
Parole sante che si vede provengono dal cuore di chi ha particolarmente a cuore il monso del calcio dilettantistico.
Un dieci e lode verso chi ha scritto questo comunicato.