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Vichi, Guerra e Goracci: “A Magliano siamo tre consiglieri civici. Sbagliato ridurre la maggioranza a Lega e Fratelli d’Italia. Aggiustamenti solo nel rispetto del programma”
“La maggioranza di Magliano ha una forte componente civica e non si riduce solo alle due forze partitiche Lega e Fratelli d’Italia”. Così tre componenti della maggioranza, l’assessore Amanda Vichi, il capogruppo di ‘Magliano Comune Aperto’ Nicola Guerra e il consigliere Fabrizio Goracci puntualizzano sulla composizione della coalizione che sostiene il Sindaco Diego Cinelli. “La novità delle ultime settimane – affermano i tre consiglieri- è stata la decisione delle tre consigliere di Fratelli d’Italia di staccarsi dal gruppo unico e di formare quello del loro partito, mentre la Lega, che esprime il Sindaco Cinelli, ha deciso di continuare con l’esperienza unitaria. Questo, però, non vuole assolutamente dire, come si lascia spesso intendere, che ci sia un duopolio Lega-Fratelli d’Italia”. La civicità secondo i tre consiglieri è fondamentale. “Basta guardare il risultato finale delle elezioni amministrative – affermano- che ha portato la coalizione che sosteneva Diego Cinelli a sfiorare il 60 per cento, ben oltre i tradizionali rapporti di forza tra i partiti, e che, siamo sicuri, nel futuro possa essere ampliato, grazie anche all’azione incisiva di governo del territorio che ci lascia decisamente soddisfatti e che ha permesso di raggiungere, a neppure metà del mandato, molti degli obiettivi quinquennali”. I tre consiglieri civici, dunque, non vogliono fare pressioni sui partiti, ma vogliono ricordare come loro ci sono e sono determinanti. “Il nostro peso in consiglio – concludono Vichi, Guerra e Goracci- è pari a quello dei partiti, visto che su nove aventi diritto al voto, compreso il sindaco, ognuno esprime tre consiglieri. A Fratelli d’Italia, che negli ultimi tempi ha fatto registrare una evidente distanza dal resto della maggioranza, chiediamo un gesto di responsabilità in linea con il programma elettorale che abbiamo sottoscritto fin dall’inizio. Se serve qualche aggiustamento in corsa siamo pronti a ragionarne con tutti, ma non lo siamo se si tratta di uno stravolgimento degli obiettivi. Sempre ricordando che anche la nostra voce, seppur non la alziamo o non arriva con gesti eclatanti, è importante al pari di quella degli altri”.