Calcio
Saccardi, assessore allo sport della Regione Toscana, risponde a Mangini: “Due milioni per far ripartire le attività sportive ed impegno per la partecipazione dei tifosi alle partite”
Firenze – Il presidente del CRT, Paolo Mangini aveva scritto ai massimi esponenti del Consiglio della Regione Toscana, al presidente Enrico Rossi e all’Assessore allo Sport, Stefania Saccardi.
La risposta di quest’ultima non si è fatta attendere e gli impegni che sono stati presi non sono di poco conto.
‘Ripartire a settembre, in Toscana, per tutti gli sport, è adesso la priorità. Per questo abbiamo previsto, nella prossima variazione di bilancio, di destinare altri 2 milioni di euro finalizzati proprio alla ripartenza di tutte le attività sportive‘ – si legge in un passaggio della risposta dell’assessore Stefania Saccardi, che si dice positiva sulla riapertura degli impianti al pubblico: ‘Condivido la necessità di ripartire a settembre con la possibilità di prevedere la partecipazione di sostenitori e tifosi durante le competizioni sportive. Per questo, come Regione, abbiamo già sollecitato il governo a disciplinare la presenza di pubblico durante le manifestazioni sportive. Nel caso in cui entro i prossimi giorni non arrivi nessuna valutazione, valuteremo la possibilità di intervenire come Toscana’.
Nella sua lettera Mangini infatti, aveva richiesto maggiore attenzione sulla situazione riguardante l’apertura al pubblico degli impianti sportivi, anche perchè come si sottolineava una sorta di distanziamento sociale si può fare tranquillamente visto che non sono così numerosi coloro che assistono alle partite nei campionati dilettanti.
Insomma un primo passo importante per arrivare all’inizio della prossima stagione.
Questa la lettera che aveva scritto Paolo Mangini.
Gentilissimi,
mi rivolgo a Voi per porre alla Vostra attenzione una questione molto delicata che ha risvolti sociali, educativi oltre che sportivi e che potrebbe avere ripercussioni in particolare sulla fascia più giovane della nostra popolazione.
Come ben sapete la pandemia e le conseguenze che essa ha prodotto, ha causato forti criticità in diversi settori della nostra società. Criticità da un punto di vista economico, culturale, sociale che potrebbero avere conseguenze ancora peggiori se non affrontate con i giusti strumenti e decisioni appropriate.
Ho l’onore di rappresentare 740 Società calcistiche, ubicate capillarmente in tutti i Comuni della Regione, che grazie all’opera di tanti volontari, svolgono un ruolo fondamentale per quanto riguarda la formazione, non solo sportiva, di migliaia di giovani, promuovendo importanti valori morali e civili e che possono essere considerate delle vere e proprie agenzie educative sul territorio, dei “presidi sociali”.
La forzata interruzione fin dal mese di marzo di tutta l’attività, privando le nostre Società di tutte quelle risorse indispensabili per poter svolgere la loro missione, poteva travolgere irrimediabilmente questo importante e fondamentale patrimonio di valori e partecipazione.
La pandemia ha causato sicuramente molti “danni” di diversa natura, ma la grande passione, caparbietà e sacrificio dei nostri dirigenti, uniti anche al concreto aiuto del Comitato Regionale Toscana e anche di molte Amministrazioni Comunali, ha limitato conseguenze ancora peggiori, dimostrando il valore del volontariato nella nostra Regione e la capacità di reagire a situazioni molto difficili.
In questo ultimo periodo, inoltre, in ottemperanza alle normative emanate dagli Enti preposti, le Società hanno realizzato, seppur tra mille difficoltà, semplici iniziative (centri estivi, etc.), ma che hanno in qualche modo contribuito, anche minimamente, a recuperare risorse per poter “riaprire” e “ripartire”, pronte come sempre ad offrire il servizio a interi territori.
Tutti questi sacrifici e la passione con cui sono stati affrontati, potrebbero essere vanificati se da settembre, lo svolgimento delle attività fosse consentito solo a “porte chiuse”, con il divieto per il pubblico di assistere alle gare. L’attività dilettantistica e giovanile senza la presenza dei sostenitori, del loro calore, della loro passione e anche del loro determinante contributo per il sostentamento delle Società, non può semplicemente esistere. Nei nostri impianti sportivi il distanziamento sociale è quasi fisiologico e potrebbe essere ancor di più disciplinato con particolari prescrizioni.
In queste ultime settimane abbiamo verificato con piacere che sono stati riaperti al pubblico, seppur con le dovute precauzioni, teatri, cinema, ippodromi ed aumentata la percentuale di passeggeri sui mezzi di trasporto.
Ritengo, parimenti, per il fondamentale ruolo sociale che svolgono le Società sportive, che sarebbe importante dare un segnale di speranza e di fiducia, che rappresenterebbe un investimento per tutti gli ambiti territoriali in cui esse svolgono la loro attività.
Contrariamente la grande capacità di ricominciare dimostrata in questi mesi dai nostri dirigenti e volontari, la loro passione e sacrificio, potrebbero venire meno e questa volta davvero minare le basi di un sistema che, fra mille difficoltà, è riuscito a mantenere la propria integrità. Vorrebbe dire ridimensionare drasticamente una rete sociale diffusa che, oltre al ruolo educativo e formativo già ricordato, si pone come strumento di miglioramento della qualità della vita, della salute e come mezzo di coesione ed integrazione territoriale.
Chiedo pertanto per quanto nelle Vostre possibilità e competenze di favorire una risoluzione positiva della criticità esposta.
Auguro sinceramente buon lavoro per i tanti impegni a cui siete chiamati e formulo i miei più cordiali saluti.
Cordialità
Paolo Mangini
Presidente Comitato Regionale Toscana L.N.D.