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Carlo De Martis, Capogruppo Lista Mascagni Sindaco: Cassero e istituzione le Mura. Quale futuro?
E’ di questi giorni la notizia di una maxi richiesta di risarcimento danni al Comune, si parla di 200.000 euro, per il pasticcio del bando per l’affidamento del Cassero. Già saltato nel 2017, andato male nel 2018 e così bruciato anche per il 2019 e pure per il 2020. A stabilire torti e ragioni sarà un giudice, ma chissà quando. Quel che resta sul tavolo è l’ennesimo inciampo di questa Amministrazione, e l’ennesima occasione mancata per compiere quel salto di qualità, nella gestione delle Mura, che alla nostra città serve come il pane.
Fuor di polemica, credo sia il momento per aprire una riflessione su errori e prospettive, perché il futuro di Grosseto passa, in buona parte, da quello che è il suo monumento più importante: le Mura medicee.
Facciamo allora un passo indietro, per cercare poi di farne qualcuno avanti.
Era il 2017 quando il Comune costituiva l’Istituzione Le Mura, ‘organismo strumentale’ (ovvero una sorta di ‘appendice’) del Comune stesso, e già veniva data una bella ridimensionata alle promesse elettorali, quando era stata annunciata la costituzione di una Fondazione (la differenza non è meramente terminologica, ma sostanziale). Come all’epoca venne commentato: la montagna ha partorito il topolino. Ma tant’è. L’importante – ci fu detto – intanto era partire (e ‘annunciare’, con selfie d’ordinanza). Fu così che sulle spalle dell’Istituzione Le Mura venne dapprima caricato lo (splendido) macigno del Cassero, insieme agli altri bastioni, i camminamenti e la gran parte delle troniere, e l’anno dopo si aggiunse pure la Sala Eden.
Pensate un attimo cosa possa significare gestire un simile ‘attrezzo’, chiudete gli occhi e immaginatevi quanti soldi e quanto personale vi occorrerebbero. Ora riapriteli: un ufficio con tre impiegati e 30.000 euro l’anno (più un C.d.A. composto da figure esterne che partecipano a titolo di puro volontariato). Non è un sogno (o un incubo, per meglio dire), è esattamente l’impegno assunto dal Comune di Grosseto per far funzionare l’Istituzione Le Mura, e dunque per gestire l’intero complesso monumentale delle Mura medicee.
E non è tutto, perché con una delibera del 2017 il Sindaco e i suoi assessori promettevano all’Istituzione che per ogni cosa, in primis la gestione economico-contabile, sarebbero stati gli uffici comunali a fornire il necessario supporto (come giusto e normale in un’ottica di razionalizzazione dei servizi e contenimento della spesa), sennonché anche quella si rivelò subito una promessa da marinaio.
Ed è così che di quel ‘munifico’ contributo di 30.000 euro l’anno, oltre la metà viene mangiata dagli oneri per un consulente esterno chiamato ad occuparsi della gestione economico-contabile dell’Istituzione Le Mura, e costi connessi. Quel che resta, spiace dirlo, sono spiccioli.
Per questo ho presentato due mozioni che saranno discusse nel prossimo Consiglio comunale: una per non rinnovare l’incarico al consulente esterno dell’Istituzione Le Mura, riportando tali funzioni all’interno dei servizi comunali e così liberando importanti risorse per le Mura, e una per impegnare il Sindaco a investire maggiormente nell’Istituzione Le Mura, sia in termini economici che in termini di personale.
E non è tutto. E’ dallo scorso febbraio che giace sulla scrivania del Sindaco una mia interrogazione con la quale chiedo di conoscere cosa si intenda fare (e quando) per la messa a norma della Fortezza del Cassero, visto che ancora nel 2019 l’Istituzione Le Mura denunciava, nel ‘piano-programma’, che “in mancanza di certificazioni idonee risulterebbe di difficile organizzazione qualsiasi evento”.
Per dirla come i nostri nonni, fin qui si è cercato di fare le nozze coi fichi secchi. Ma, evidentemente, così non può funzionare.
Il Maiano è abbandonato ai vandalismi, e dire che Vivarelli Colonna aveva promesso di realizzarvi un punto ristoro con spazi espositivi. La Cavallerizza aspetta un importante restyling almeno fin dal 2017, quando la Giunta approvò un progetto pure economicamente sostenibile (neanche 200.000 euro, meno della richiesta danni per il Cassero), gli affidamenti delle troniere (anche questi tra le promesse elettorali) latitano, e che dire della Sala Eden? Rientrata nella piena disponibilità dell’Amministrazione comunale nel 2017, nel 2018 la Giunta annunciava urbi et orbi il via libera all’assegnazione ad un nuovo gestore, e invece dopo altri due anni siamo ancora ‘a caro babbo’, con il Presidente dell’Istituzione Le Mura che pubblicamente lamenta l’inerzia dell’Amministrazione comunale: «L’Istituzione Le Mura ha mandato due anni fa al Comune la direttiva per emanare il bando…». Del Cassero si è detto. Se poi aggiungiamo la recente bocciatura, da parte del Sindaco e la sua maggioranza, della mozione con la quale il sottoscritto aveva proposto un piano di rigenerazione dell’ex cinema Marraccini, anello di congiunzione tra le Mura e il centro storico, il quadro è completo.
Certo, di cose in questi anni ne sono state fatte. Ma ciò che è mancato è appunto quel salto di qualità che la nascita di un soggetto dedicato al progetto Mura avrebbe potuto, e dovuto, consentire. Una gestione che non si limitasse a riempire le Mura di eventi disparati, più o meno interessanti, più o meno occasionali, ma che valorizzasse finalmente come si deve una cinta muraria unica nel suo genere: con un grande valore storico, straordinarie potenzialità turistiche e, non ultimo, una funzione sociale, culturale e identitaria fondamentale per la nostra comunità.
Carlo De Martis, Capogruppo Lista Mascagni Sindaco nel Consiglio comunale di Grosseto