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Il Cassero mediceo di Grosseto apre le sue porte, torna il cinema sotto le stelle.

Si tratta di un ciclo di proiezioni, anzi narrazioni animate, volutamente incentrato per i più piccoli e per le famiglie che avranno la possibilità di sedersi nell’area spettacoli del Cassero.

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Dopo anni di intenso lavoro, di interventi di recupero e di restauro, la Fortezza medicea torna ad aprirsi ai grossetani offrendo per ora un programma di cinema sotto le stelle in un periodo tra l’altro contrassegnato dall’emergenza sanitaria e dal distanziamento sociale che sarà ovviamente garantito a tutti gli appassionati di cinema
“Il Cassero torna a vivere con il cinema di qualità – affermano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il vicesindaco Luca Agresti -. In questo periodo di emergenza sanitaria offriamo un appuntamento imperdibile per le famiglie con un programma che saprà soddisfare grandi e piccini.”
Così, dopo la recente presentazione del restauro del portone ligneo realizzato grazie anche alla sponsorizzazione di Banca Tema e l’inaugurazione di Piazzale Baldassarre Lanci, progettista della monumentale opera difensiva della città, l’Istituzione “Le Mura” ha voluto offrire ai grossetani ed ai turisti un percorso cinematografico di visioni animate. La programmazione del ciclo di proiezioni l’Istituzione le Mura si è avvalsa della consulenza e collaborazione dell’esperto di cinema Alessio Brizzi che si farà cura, tra l’altro, di aprire la prima serata presentando il ciclo di proiezioni proposta.
Il costo del biglietto è volutamente popolare: 3 euro di ingresso attraverso una specifica prenotazione al numero 0564/488084 attivo dalle 8.30 alle 13.00 dal lunedì al venerdì o al numero 392/8653090 che sarà attivo tutti i giorni fino alle ore 19.00. Resta inteso che sarà possibile accedere agli spettacoli nel rispetto del distanziamento sociale per i restanti posti non prenotati, presentandosi direttamente al Cassero della Fortezza medicea.
Il programma si articola su cinque serate e si aprirà sabato 1 agosto con inizio degli spettacoli alle ore 21.00, mentre le restanti proiezioni si terranno ogni venerdì sera anche allo scopo di contribuire all’animazione del centro storico che in questa estate 2020 si articola nei giovedì e venerdì sera.
Questo il programma delle “Narranimazioni del Cassero”:
Sabato 1 agosto: “Dilili a Parigi” (2018 di Michel Ocelot; Venerdì 7 agosto: “Un gatto a Parigi” (2010) di Jean Loup Felicioli e Alain Gagnol; Venerdì 14 agosto “Ernest & Celestine” (2012) di Stéphane Aubier e Vincent Patar; Venerdì 21 agosto “Minuscole – La valle delle formiche perdute” (2013) di Thomas Szabo e Hélène Giraud; Venerdì 28 agosto: “Il mio vicino Totoro” (1988) di Hayao Miyazaki.
La scelta dei curatori è stata quella di privilegiare opere in cui alla forza del racconto si affiancassero l’intensità dei valori visivi, la presenza di uno stile originale e la profondità dei contenuti.
Si tratta di 5 lungometraggi che hanno ottenuto premi e riconoscimenti importanti, dalla nomination agli Oscar di “Un Gatto a Parigi” e “Ernest & Celestine”, al César (in pratica l’Oscar francese) assegnato a Dililì a Parigi, dall’ Animage Anime Grand Prix vinto da Il mio vicino Totoro alla candidatura come Miglior Film d’Animazione Europeo di Minuscole – La valle delle formiche perdute. Ddietro questi film sono presenti autori di notevole peso, dal romanziere e saggista Daniel Pennac che scrive la storia di Ernest & Celestine al regista e narratore Michel Ocelot, famoso per aver creato il personaggio di Kirikù, che mette in scena in Dilili a Parigi una vicenda umanista che guarda al passato per illuminare il presente, fino ad arrivare a Hayaho Miyazaki, che non ha certo bisogno di presentazioni (basti ricordare che è l’autore de La città incantata). Va anche detto che alcune di queste opere hanno subito delle penalizzanti traversie distributive, a testimonianza di quanto sia difficile il percorso di un film di animazione che si discosta dalle linee espressive e commerciali dominanti: per esempio Un gatto a Parigi è uscito in Italia con quattro anni di ritardo mentre Il mio vicino Totoro (il cui profilo stilizzato è diventato, fra l’altro, il logo del celeberrimo studio Ghibli) ha dovuto aspettare ben ventuno anni prima di essere proiettato in Italia. Alla fine, però, la bellezza delle immagini e la magia poetica della narrazione hanno avuto la meglio, ed ecco allora oggi questi piccoli grandi gioielli dell’animazione risplendere più che mai di luce propria più e più che mai dimostrarsi capaci di far brillare gli occhi dei bambini non meno che dei loro genitori.
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