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“Serve un intervento statale sulla Tari per aiutare i ristoratori e le attività chiuse per il lockdown”

Appello del presidente di Sei Toscana Leonardo Masi e dell’Ad Marco Mairaghi al presidente del Consiglio Giuseppe Conte perché si individui una soluzione al problema di equità contributiva sulla TARI generato dall’emergenza sanitaria

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“Aiutiamo le attività commerciali e produttive dei nostri territori che sono state chiuse forzatamente per il lockdown, il Governo impegni risorse per farsi carico di una quota parte del pagamento della TARI”: è l’appello lanciato dal presidente di Sei Toscana, Leonardo Masi, e dall’Ad Marco Mairaghi con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte per sensibilizzare il Governo su un problema di equità contributiva generato dal lockdown dovuto all’emergenza sanitaria e che ancora non è stato definito.

Durante i mesi più difficili della pandemia, il lavoro di Sei Toscana è cambiato ma non diminuito. Il lockdown infatti, se da un lato ha comportato la diminuzione della produzione dei rifiuti da parte delle attività commerciali e produttive (forzatamente chiuse), dall’altro ha portato un consistente aumento delle quantità prodotte dalle utenze domestiche.

Grazie all’impegno, allo spirito di servizio e alla professionalità di tutte le donne e gli uomini di Sei Toscana – scrivono gli amministratori della società nella lettera indirizzata al presidente del Consiglio – è stato possibile mantenere anche nel corso di questo periodo gli stessi livelli quantitativi e qualitativi dei servizi prestati, con particolare riferimento alle utenze domestiche“.

Oggi si è però creata una situazione problematica per le imprese di alcune categorie economiche in merito alla TARI (la tassa sui rifiuti). “Molte di esse si sono rivolte a Sei Toscana quale gestore del servizio di igiene urbana per chiedere l’abbattimento o comunque una riduzione della tassa sui rifiuti. Una richiesta comprensibile” scrivono Masi e Mairaghi. Nonostante si tratti di aspetti di natura tributaria e quindi non di pertinenza del gestore, proseguono: “In queste settimane abbiamo comunque ritenuto di non dover riversare sulle sole amministrazioni comunali le questioni sollevate dalle categorie economiche interessante e abbiamo quindi attivato un confronto con delegazioni di imprenditori e commercianti, non ultima una rappresentanza dell’associazione “Ristoratori Toscana”, avendo avuto così l’opportunità di ascoltare le ragioni di queste categorie economiche così profondamente colpite dall’emergenza epidemiologica“.

Un confronto e un ascolto che, come scritto dai due amministratori al presidente Conte, ha fatto maturare la convinzione della “necessità di immediate misure governative di sostegno che possano mitigare l’impatto della TARI con riferimento alle imprese che hanno dovuto affrontare la sospensione dell’attività”.

Un intervento, quello auspicato dagli amministratori di Sei Toscana, che avrebbe un duplice effetto positivo: “introdurre nel sistema un elemento di equità e nello stesso tempo di salvaguardare i molti posti di lavoro alle dipendenze delle predette aziende, che sono purtroppo oggettivamente a rischio“.

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