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Atti vandalici, la repressione non basta, il Comune promuova esperienze formative con il lavoro di pubblica utilità
La repressione non basta. Episodi come quello accaduto la scorsa notte di danneggiamento alla lapide e alla corona di Porta Vecchia, commemorative dei partigiani e della liberazione della Città di Grosseto, offrono uno spunto di riflessione su come il conseguente provvedimento possa tradursi in una preziosa occasione formativa, attraverso i lavori di pubblica utilità.
Lo chiede l’Associazione Grosseto al Centro che aggiunge ” Ancora non è noto chi abbia danneggiato il monumento: potrebbero essere stati dei giovani, forse sotto i fumi dell’alcol, magari inconsapevoli del significato dell’oggetto che stavano danneggiando, o forse no. Ad ogni modo, immaginiamo che venga disposto il ripristino del monumento ad opera dei responsabili del danneggiamento. I destinatari di un tale provvedimento dovrebbero essere assicurati e, secondo noi, accompagnati nel loro lavoro da una sorta di “tutor” civico. Egli, attraverso l’insegnamento della storia di ciò che è riportato nella lapide danneggiata, e quindi della nostra Città e della Repubblica, potrebbe accompagnare gli autori in una riflessione riguardo al significato del gesto compiuto. Il lavoro, la conoscenza e la riflessione renderebbero così quel provvedimento un’esperienza formativa per gli autori del danneggiamento.
Il Tribunale di Grosseto ha stipulato convenzioni con diversi Comuni ed enti della nostra provincia che regolano il lavoro di pubblica utilità. Episodi come quello citato potrebbero dare corso ai contenuti di un recentissimo schema di convenzione per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità approvato dall’Amministrazione comunale di Grosseto con Deliberazione di Giunta n. 161 del 15 giugno 2020.
Oltre a ciò, per le violazioni indicate nel Regolamento di Polizia Urbana, tra cui scritte sui muri, danneggiamento di arredi urbani, abbandono di rifiuti, GROSSETO AL CENTRO chiede a tutti i Consiglieri Comunali che vengano implementati il Regolamento di Polizia Urbana e il Regolamento per la tutela e il decoro del patrimonio comunale introducendo il lavoro di pubblica utilità tra le sanzioni indicate per le violazioni delle disposizioni di tali regolamenti, con particolare riguardo alla manutenzione e al ripristino del patrimonio comunale, incluso il verde pubblico, valutando anche eventuali prestazioni con finalità sociali e socio-sanitarie, di assistenza e supporto alle funzioni museali e bibliotecarie o finalizzate alla pulizia di strade e aree verdi, alla gestione dei rifiuti, alla salvaguardia della pineta, del demanio marittimo, ecc…