Calcio
Albinia: festa della promozione, tra gioia, felicità ed un pizzico di malinconia
Albinia – Si è svolta nella serata di ieri la festa promozione dell’Albinia vincitrice del campionato di 1 categoria girone F. Una vittoria annunciata, ma sempre difficile nell’attuazione, tutt’altro che scontata come il calcio insegna. I rossoblù del presidente Cristiano Vettori, del vice Marco Generosi, del dirigente Mario Bacci di mister Luciano Tommasi che l’ha plasmata a sua immagine e somiglianza, dell’uomo simbolo di questa Albinia Luca Vaselli invece, non solo hanno centrato l’obiettivo della promozione , ma sono andati molto più in là stravincendo il loro campionato .
21 vittorie, 3 pareggi, 0 sconfitte, miglior attacco e miglio difesa del torneo. Numeri da capogiro che danno la giusta dimensione di questa galoppata che già di per se è storica, ma a cui il Covid 19 , la pandemia, con tutto quello che ha comportato fra le tante cose il blocco dei campionati , ha tolto la possibilità di entrare nella leggenda. Perchè questa Albinia, siamo convinti avrebbe frantumato tutti i record. Dicevamo di una festa promozione, fatta di canti, urla di gioia, tanta felicità e soddisfazione negli occhi di tutti, allo stesso tempo, però, in tutti una vena malinconica .
Il pensiero va anche lì. Si, perchè di fatto si chiude un era, è andato in scena l’ultimo atto , quello finale, di una grande società , l’Albinia. Il sodalizio rossoblù è nato nel 1957 concluderà il suo lungo e glorioso cammino il prossimo 30 Giugno, poi la fusione con il San Donato per dare corpo all’Atletico Maremma- Albegna. Si volta pagina , ma non si potrà almeno per un attimo non pensare a cosa ha rappresentato questa società nel panorama calcistico maremmano negli anni. Di come il Combi sia stato un campo spesso centrale a livello regionale, che faceva paura per le caratteristiche del terreno di gioco , ma anche perchè in grado di esaltare i giocatori di casa. In ogni gara casalinga si potevano contare almeno quattro testate giornalistiche, cinque collegamenti con radio regionali. Insomma ad Albinia si faceva e si è fatto calcio vero. Sul prato, non sempre verde, per usare un eufemismo, del Combi, si sono visti giocare squadre come Pisa, Pistoiese, Massese, Lucchese, solo per indicarne qualcuna delle più prestigiose a livello nazionale.
Insomma i colori rossoblù hanno fatto sognare. Ora la scelta di abbracciare i cugini del San Donato, perchè due grandi realtà calcistiche cosi vicine non potevano rimanere cosi lontane se si vuole fare calcio a certi livelli . Perché per continuare a sognare, la storia lo insegna , avvolte occorre unire le forze, le intelligenze, le capacità. Occorre avere anima , cuore , passione. Riconoscersi in una identità precisa, nella storia che di fatto è parallela di Albinia e San Donato con due strade parallele di crescita sociale, civile e sportiva che alla fine era naturale convergessero. Tutti elementi che ai dirigenti di quello che sarà l’Atletico Maremma- Albegna o come si chiamerà, non mancano
poi vi siete dimenticati del convitato di pietra che è la sagra di albinia e san donato.un bilancio che dovrà fare a meno dei proventi di queste manifestazioni sarà tutto da vedere
spettatore 2.0 traduci quello che hai scritto in lingua corrente…sinceramente non si capisce quello che vuoi dire!!! Poi firmati…!!
Io penso che due società che sono state per anni il fiore all’occhiello della provincia sportiva, specie quando la squadra del capoluogo ha passato brutti periodi, devono essere
ricordate con orgoglio. E dirigenti di esperienza e di lungo corso che hanno fatto benissimo negli anni aldilà dei problemi che ci sono, unendo in sinergia le loro qualità, faranno senz’altro bene. Un applauso con orgoglio a San donato e Albinia.
Detto questo, che la sagra diventi una sola, altrimenti sai che casino…