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Provincia, Programmazione e fondi assenti. Aumentano le responsabilità, tardano ad arrivare le risorse economiche

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In video conferenza al Consiglio direttivo Upi – Unione Province italiane – per affrontare questioni urgenti, su cui gli Enti locali hanno bisogno di risposte immediate in termini di risorse economiche, purtroppo non contemplate nei decreti, né in quello del Rilancio né in quello della Semplificazione. A rischio ci sono i principali servizi da offrire ai cittadini, soprattutto in un momento di emergenza.

Come ribadito dai vertici Upi, riferimento per la concertazione nazionale, abbiamo bisogno di concretizzare nell’immediato il riconoscimento politico-istituzionale per i presidenti delle Province come commissari straordinari per l’edilizia scolastica, di prorogare questa “delega” per tutto il 2021, anziché fino a dicembre 2020, e di farla valere anche per la manutenzione delle strade.

Per rendere operativo questo ruolo servono però risorse economiche, che invece tardano ad arrivare. Attendiamo 500 milioni di euro a causa delle minori entrate nelle casse provinciali italiane (cifra che chiediamo di raddoppiare per far fronte all’emergenza) e di 855 milioni di euro per la manutenzione straordinaria delle scuole. E’ chiaro che decisivo sarà il ruolo delle Province per la ripresa della didattica scolastica a settembre, così come della definizione del Trasporto pubblico locale. Tra le richieste – ovviamente – rientrano anche quelle per la manutenzione delle strade per cui Upi, in Toscana, ha chiesto 79 milioni aggiuntivi.

Per quanto riguarda le scuole a livello regionale è stata creato un Tavolo istituzionale tecnico di confronto “Cantiere scuola toscana” e Upi è parte del sotto-tavolo sulle scuole superiori assieme ad Anci, Ufficio scolastico e Indire. Come prime azioni – in attesa delle disposizioni nazionali che abbiamo più volte sollecitato – sono state avviate le verifiche per il reperimento di ulteriori spazi disponibili per la didattica sul territorio provinciale, anche esterni alle istituzioni scolastiche e le attività di aggiornamento dell’edilizia scolastica.

Occorre però a nostro parere la velocizzazione di un protocollo nazionale che regoli le misure di contenimento del virus e per la riorganizzazione del trasporto, sennò l’impegno delle Provinc rischia di essere vano. I numeri parlano chiaro. Se dovranno essere gli enti locali ad occuparsi delle sanificazioni serviranno finanziamenti da destinare alla Province, finanziamenti che sarebbero già dovuti arrivare. Chiediamo per esempio di attribuire a questi Enti i 400 milioni previsti per il 2020 per il contenimento del rischio epidemiologico.

Necessaria è anche la semplificazione delle procedure per consentire agli enti locali di poter effettuare gli interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle scuole prima dell’inizio dell’anno scolastico: interventi che si rendono necessari oggi più che mai.

La riflessione finale è ancora più amara: la sensazione è che si vogliano caricare le Province di ulteriori responsabilità senza prevedere le risorse necessarie e continuando a relegare – nonostante tutto – questi Enti in una posizione secondaria con tutte le ripercussioni che ne derivano a livello locale, compreso il malcontento dei cittadini. A questo proposito anche il Ministro Boccia ha riconosciuto la necessità di restituire piena funzionalità alle Province, ma purtroppo dopo anni siamo ancora qui a ripetere questo concetto senza intervenire concretamente.

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